Mandic: i sindaci scrivono alla Direzione generale su Psichiatria e servizi territoriali
I sindaci Fabio Vergani (Imbersago) e Ave Pirovano (Cremella)
Che sia stata scritta un po' di fretta lo si evince da qualche errore di battitura e di appostazione di indirizzi mail disguidati. E del resto trovare una quadra su un tema condiviso come l'ospedale quando i sindaci di centrodestra prima si preoccupano di che cosa penseranno i loro diretti superiori e poi del bene del presidio ospedaliero, certamente non è cosa semplice. Immaginiamo le difficoltà di Fabio Vergani, neo presidente della Conferenza dei sindaci del meratese a trovare un punto d'incontro con personaggi come Massimo Augusto Panzeri, Gennaro Toto, Efrem Brambilla i quali poco sanno delle questioni sanitarie ma molto timorosi sono verso i referenti provinciali e regionali. Tuttavia un documento unitario è stato redatto e coinvolge anche tutti i sindaci del circondario casatese, di fatto il bacino del distretto sanitario meratese. Il tema da cui sono partiti i primi cittadini è la non riapertura della Psichiatria. L'esordio non è da berretti verdi: apprendiamo dalla stampa . . . . E già questo dà la misura di come la Direzione strategica dell'ASST Lecco considera le Istituzioni locali che pure hanno compiti precisi in materia di tutela della salute pubblica. Poi si chiede conto della non riapertura annunciata durante la presentazione del nuovo primario e solo - ed esclusivamente, va sottolineato con la penna rossa - grazie ad una domanda specifica posta da leccoonline (testata del nostro gruppo). Altrimenti, probabilmente, l'operazione sarebbe passata sotto silenzio. E qui si deve aprire una parentesi sul ruolo effettivo della dottoressa Valentina Bettamio che fino a prova contraria è la direttrice medica del presidio di largo Mandic e qualcosa pur dovrebbe dire (avendo anche le spalle diciamo così "coperte"). Il dottor Favini, rispondendo alla domanda, ha posto l'accento non solo sulla carenza di psichiatri (come di medici di medicina d'urgenza, ortopedici, rianimatori ecc. tutte figure reperite sul mercato dei gettonisti) ma, e soprattutto, sul fatto che i 16 posti di Lecco sono sufficienti a soddisfare le necessità dell'intera provincia. E questo è un fatto molto grave perchè il San Leopoldo Mandic è un ospedale di 1° livello col DEA e la Psichiatria ne è parte integrante. Inoltre lo stesso Piano Organizzativo Aziendale approvato da Regione Lombardia su proposta dei vertici dell'ASST, nel settembre scorso prevede espressamente una struttura semplice con degenza, presenza e reperibilità anche al servizio del Pronto soccorso. Probabilmente il Direttore generale non darà nemmeno udienza ai sindaci. I quali se davvero vogliono difendere l'ospedale dovranno premere sui rispettivi consiglieri regionali per trovare qualche indispensabile alleanza.
Ecco il testo della lettera
Alla cortese attenzione:
Egr. Dott.
Paolo Favini
Direttore Generale dell’Azienda Socio Sanitaria Locale di Lecco
Per conoscenza:
Egr. Sig.
Guido Agostoni
Presidente dell’Assemblea dei sindaci del Distretto di Lecco
Egr. Sig.
Paolo Brivio
Presidente dell’Ambito di Merate
Egr. Dott.
Paolo Favini
Direttore Generale dell’Azienda Socio Sanitaria Locale di Lecco
Per conoscenza:
Egr. Sig.
Guido Agostoni
Presidente dell’Assemblea dei sindaci del Distretto di Lecco
Egr. Sig.
Paolo Brivio
Presidente dell’Ambito di Merate
Imbersago, 23.05.2023
Oggetto: chiusura del reparto di Psichiatria dell’Ospedale San Leopoldo Mandic.
Egregio Dottor Favini,
apprendiamo a mezzo stampa e dal dibattito che ne è scaturito, della presunta chiusura, o comunque della eventuale non riapertura del reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Merate.
Le manifestiamo la nostra forte preoccupazione per la situazione che caratterizza le cure psichiatriche nel nostro territorio. Siamo consapevoli della difficoltà a reperire personale medico e infermieristico specializzato, nonché della necessità di gestire in modo razionale, nel contesto dell’intera provincia di Lecco, le risorse finanziarie e umane a disposizione di Asst. Nondimeno, ci auguriamo che le difficoltà e le scelte che si profilano non contribuiscano a impoverire l’offerta del presidio ospedaliero e dei servizi territoriali del meratese, perché ciò avrebbe gravissime ripercussioni sull’utenza del nostro territorio e su bisogni di cura che constatiamo in continuo aumento.
Per quanto ci è stato possibile verificare, le prospettive e le decisioni sul futuro della psichiatria ospedaliera e territoriale devono essere approfondite nel confronto tra Asst e Consiglio di rappresentanza dei sindaci. Ci auguriamo che sempre più, a partire da questo tema specifico ma assai delicato, le decisioni che impattano sulla salute pubblica (rispetto alla quale i Sindaci esercitano un ruolo di tutela codificato dalle leggi) e sull’integrazione con i servizi sociali possano essere oggetto di confronto preventivo e di condivisione con le nostre rappresentanze, come previsto anche dalla recente legge regionale di riforma della sanità.
Alla luce di quanto sopra esposto, Le chiediamo di informarci su:
conferma o smentita circa la presunta chiusura del reparto di psichiatria di Merate e su eventuali conseguenti rischi di ridimensionamento funzionale dell’offerta delle cure psichiatriche nel territorio meratese e casatese;
prospettive che Asst intende seguire per la gestione e l’auspicabile sviluppo della rete dei servizi psichiatrici ospedalieri e territoriali;
la garanzia di mantenimento della qualifica DEA di primo livello;
la disponibilità a rafforzare i servizi territoriali come il CPS.
Cordiali saluti
apprendiamo a mezzo stampa e dal dibattito che ne è scaturito, della presunta chiusura, o comunque della eventuale non riapertura del reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Merate.
Le manifestiamo la nostra forte preoccupazione per la situazione che caratterizza le cure psichiatriche nel nostro territorio. Siamo consapevoli della difficoltà a reperire personale medico e infermieristico specializzato, nonché della necessità di gestire in modo razionale, nel contesto dell’intera provincia di Lecco, le risorse finanziarie e umane a disposizione di Asst. Nondimeno, ci auguriamo che le difficoltà e le scelte che si profilano non contribuiscano a impoverire l’offerta del presidio ospedaliero e dei servizi territoriali del meratese, perché ciò avrebbe gravissime ripercussioni sull’utenza del nostro territorio e su bisogni di cura che constatiamo in continuo aumento.
Per quanto ci è stato possibile verificare, le prospettive e le decisioni sul futuro della psichiatria ospedaliera e territoriale devono essere approfondite nel confronto tra Asst e Consiglio di rappresentanza dei sindaci. Ci auguriamo che sempre più, a partire da questo tema specifico ma assai delicato, le decisioni che impattano sulla salute pubblica (rispetto alla quale i Sindaci esercitano un ruolo di tutela codificato dalle leggi) e sull’integrazione con i servizi sociali possano essere oggetto di confronto preventivo e di condivisione con le nostre rappresentanze, come previsto anche dalla recente legge regionale di riforma della sanità.
Alla luce di quanto sopra esposto, Le chiediamo di informarci su:
conferma o smentita circa la presunta chiusura del reparto di psichiatria di Merate e su eventuali conseguenti rischi di ridimensionamento funzionale dell’offerta delle cure psichiatriche nel territorio meratese e casatese;
prospettive che Asst intende seguire per la gestione e l’auspicabile sviluppo della rete dei servizi psichiatrici ospedalieri e territoriali;
la garanzia di mantenimento della qualifica DEA di primo livello;
la disponibilità a rafforzare i servizi territoriali come il CPS.
Cordiali saluti
Il Sindaco di Imbersago
Fabio Vergani
Presidente della Conferenza dei sindaci del meratese
Il Sindaco di Cremella
Ave Pirovano
Presidente della Conferenza dei sindaci del Casatese
Fabio Vergani
Presidente della Conferenza dei sindaci del meratese
Il Sindaco di Cremella
Ave Pirovano
Presidente della Conferenza dei sindaci del Casatese