Improponibile il paragone tra Fazio e Favini. E a consiglieri regionali e sindaci dico: fate un giro in incognito negli ospedali. Poi agite

Una sola chiosa per il signor Emilio: non si possono paragonare le carriere né la vicenda di Fabio Fazio a quella di una eventuale sostituzione del dg di Asst Lecco Paolo Favini.

Fabio Fazio era in Rai quale professionista lavoratore. Ha cominciato a lavorare in Rai evidenti meriti, con risultati apprezzabili e misurabili, in termini di qualità e anche di ricavi pubblicitari.
Il direttore generale della Asst di Lecco è invece direttore generale di fatto per scelta politica, non per meriti pregressi acquisiti, tanto meno mi pare per risultati ottenuti, certamente non sul nostro territorio, stante la situazione in cui versano sia l'ospedale di Merate, sia quello di Lecco, sia i presidi di sanità territoriale.

Tra l'altro tutti o quasi ci ricordiamo che originariamente l'attuale dg di Asst Lecco sembrava destinato all'Istituto Tumori di Milano: là però pare ci siano state resistenze per cui sarebbe stato dirottato a Lecco, "portandoci via" Stefano Manfredi, sia per lasciare posto a lui, sia soprattutto per prendersi loro Stefano Manfredi all'Istituto dei Tumori (e oggi al prestigioso San Matteo di Pavia).

Ricostruzioni più o meno attendibili a parte, un cambio alla guida dell'Asst di Lecco rientrebbe pertanto nella logica di un corretto spoils system, un sistema che a me personalmente non piace. Se tuttavia un incarico viene attribuito su base fiduciaria, nel momento in cui non c'è più chi ha fiducia nella persona nominata, mi pare normale che chi arriva dopo nomini un altro fiduciario.
A meno che chi c'è ora abbia anche lui fiducia nell'attuale dg: in questo caso non mi resta che alzare le mani in segno di resa.

Se effettivamente così fosse, mi permetto però prima di arrendermi di suggerire a chi è stato eletto in Regione ora di farsi un giro in incognito tra le corsie, i poliambulatori, i cup e i vari servizi di Asst di Lecco, per sentire le considerazioni di operatori sanitari e pazienti. Che poi è quello che consiglio pure ai sindaci perchè altrimenti, caro direttore, è proprio come ci hai spiegato bene tu: si chiede all'oste come sia il suo vino, invece che domandarlo ai clienti della sua osteria.

Passo e chiudo per non annoiare nessuno oltre.
Tanto so che perfettamente che il dg rimarrà al suo posto non solo fino al termine del suo mandato, ma anche oltre.
Daniele De Salvo
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