Lomagna: processata per due mesi di RdC non dovuto una madre con disagi familiari

Nel 2020 avrebbe falsamente attestato di essere in Italia da 10 anni e per due mesi avrebbe percepito il reddito di cittadinanza: oggi la 42enne di origine albanese residente a Lomagna rischia le sanzioni previste dal decreto legge n°4 del 2019 per chi attesta il falso pur di ottenere il beneficio. La donna è stata oggi sentita nell'ambito del procedimento penale in cui compare come imputata dal giudice monocratico Giulia Barazzetta: “so di aver sbagliato” ha detto “ma in quel periodo ero in forte difficoltà economica”. Vedova e madre di due figli, ha spiegato di aver fatto compilare materialmente la richiesta per il sussidio ad una cara amica, che le aveva assicurato di poter ignorare il requisito della permanenza decennale sul suolo della Repubblica per il semplice fatto che la sua secondogenita godesse per nascita della cittadinanza italiana. “Mi sono fidata ciecamente di lei” ha spiegato “poi quando sono arrivati i soldi pensavo fosse tutto a posto”. La 42enne poi ha illustrato la propria situazione famigliare: sola e con una bimba affetta da una malattia genetica rara non può lavorare per garantirle assistenza 24 ore su 24 ed è costretta a vivere di contributi e della pensione di invalidità della figlia, con cui deve anche mantenere il figlio maggiore. Oggi è stata chiamata a testimoniare anche l'assistente sociale che per conto del Comune di Lomagna segue la donna e la sua famiglia: tramite lei l'odierna imputata, non appena si sarebbe resa conto di aver commesso un illecito, avrebbe attivato la procedura per restituire i soldi indebitamente ricevuti dallo Stato ed avrebbe fatto richiesta nuovamente per il reddito di cittadinanza una volta compiuti i 10 anni di residenza in Italia. Una volta dichiarata esaurita la fase istruttoria, il giudice ha rinviato al 22 gennaio 2024 per la discussione finale.
F.F.
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