Mandic: due ore di attesa per una visita ecografica.  Ormai prevale la burocrazia

Giovedì 18 maggio, alle 13.30 avevo l'appuntamento per una ecografia alla tiroide.

Puntuale ero lì in attesa con accettazione già fatta e seduta presso la saletta della radiologia, in compagnia di altri utenti, in attesa come me, per i loro esami ecografici. Passano i minuti e nessuno ci chiama. Escono dei medici dagli studi e mi avvicino a chiedere se conoscessero le ragioni del ritardo di 15 minuti perché davanti a noi altri utenti con orari successivi, ci scavalcavano. Mi rispondono che non ne sanno nulla e loro non devono fare alcuna ecografia ma solo esami radiologici. Passa un'altra mezzora, altro medico altra richiesta ma anche lui nulla sa. Arrivano le 15 e noi ancora in attesa. Un medico a nostra richiesta suggerisce di passare dall’accettazione, ma abbiamo già l’impegnativa per l’esame ecografico. Siamo a due ore di attesa.

Finalmente un medico ci dà retta, rientra e lo si sente alzare la voce. Poi esce e confessa che pensavano di avere solo esami radiologici e non ecografici. Dopo abbondanti due ore di attesa, perdita di appuntamenti successivi, l'esame è stato svolto ma ora mi chiedo: ma cosa è diventato il Mandic?

Anni fa ho seguito prima mio padre e poi mio marito, purtroppo entrambi deceduti per il cancro ma era facile parlare con i vari medici, vi faccio alcuni nomi che ricordo: Bonaldi, Manenti, ecc, che parlavano senza troppa burocrazia. Vi leggo sempre e quello che leggo mi fa arrabbiare. Avevamo un gioiellino e ce lo stanno sfasciando giorno dopo giorno e non lo meritiamo. Merate, ma non solo non lo merita.
R.B.
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