Conferenza dei sindaci: ecco come si rimedia una figura da ''peracottaro''
In Conferenza Panzeri ne assume la presidenza temporanea, giusto il tempo di aprire la seduta e passare, si pensava, alla votazione del candidato che, anche qui si pensava, avrebbe dovuto essere unico.
Invece il presidente pro-tempore chiede se ci sono candidature, al plurale, evidentemente ben sapendo la risposta affermativa. Infatti eccolo lì, il Gennaro Toto di Cernusco che per primo alza la mano e ne motiva anche le ragioni: è giusto dare una alternanza, quindi ora tocca al centrodestra anche perché nel casatese il presidente è un sindaco di centrosinistra. Cosa c'entri non è dato sapersi... Subito intervengono Pendeggia di Montevecchia e Brambilla di Santa Maria Hoé a sostenerne la candidatura e la necessità di una carica di vertice al centodestra.
Stupore nelle file dei sindaci di centrosinistra e forse anche in qualcuno meno accorrentato dell'iniziativa di centrodestra. Anche perché, a prescindere dall'inutilità di spaccare la Conferenza su base partitica è evidente che ai voti Toto sia perdente. Perché dunque fare la figura del peracottaro?
Infatti sette voti convergono su Vergani: Robbiate, Paderno, Verderio, Imbersago, Osnago, Calco e La Valletta e sei su Toto, Cernusco, Montevecchia, Olgiate, Santa Maria Hoé, Airuno e . . . .Merate.
Massimo Augusto Panzeri che in qualità di sindaco del comune capofila dovrebbe essere alla guida della Conferenza, oltre che dell'area di centrodestra rimedia il meritato ceffone.
Assenti Lomagna, di centrosinistra e Brivio, che fa storia a sé, ma forse avendo intuito che cosa c'era nella pentola ha astutamente evitato di finire bollito come i colleghi di centrodestra.
Su tutto aleggia una domanda: quando è stato chiesto a Panzeri se concordava con la candidatura Vergani, prima o dopo la grande sfilata alpina?