Chi domanda all’oste la qualità del suo vino

Avevamo scommesso poco, una colazione tra amici - anche con camici bianchi - perché alle volte sulla ragione prevale il sentimento; e l'affetto per il settimanale cittadino, fondato da chi scrive con altri cari amici,  non è ancora del tutto sopito. Dicevano gli amici: vedrai che sulla Psichiatria faranno parlare il Dg Favini. Ma no, dai è come chiedere all'oste la qualità del vino che mesce. E loro: ma anche Massimo Panzeri per rispondere a un quesito della minoranza aveva girato le domande al dottor Favini leggendo poi in Aula le risposte. E io, d'accordo ma Panzeri può legittimamente essere a digiuno di questioni sanitarie, chi fa informazione scrive se sa altrimenti soprassiede.

Invece avevano ragione loro: per spiegare la non riapertura della Psichiatria è stata data la parola proprio al Direttore generale. Il quale ha risposto correttamente secondo il suo modo di pensare, ovvero Merate è una succursale di Lecco per cui i posti disponibili al Manzoni sono e devono essere sufficienti per l'intera provincia. E poco importa se il Mandic vanta una lunghissima tradizione nella cura delle malattie mentali con invidiabili strutture sul territorio e un reparto con trascorsi d'eccellenza.

E nemmeno che in casi di trattamento sanitario obbligatorio per raggiungere Lecco occorre una scorta dei carabinieri all'ambulanza; e che in assenza di un consulente, i medici del pronto soccorso non sanno più a chi rivolgersi e come contenere il paziente nella fase acuta. Tutti pensieri che né a chi racconta né a chi trascrive passano per la mente.

Le vere eccellenze - dice il numero Uno dell'ASST - sono la Pneumologia, il Dipartimento Fragilità e la Medicina. Perché la Medicina non è dato sapere. Il nuovo Direttore, Paolo Rossi, geriatra, è arrivato a Merate nel febbraio scorso e non risulta abbia ancora varato iniziative da far sobbalzare. La Pneumologia è dell'Inrca di Ancona. Dopo almeno quindici anni di trattative avviate dall'ex Dg Pietro Caltagirone sono stati aperti alcuni posti letto al quinto piano sotto la direzione dell'ottimo Daniele Colombo, storico dirigente dell'Inrca. Il Difra, in realtà, è un dipartimento Lecco-Merate, afferito alla direzione socio-sanitaria, per quanto il merito di averlo avviato è di Gianlorenzo Scaccabarozzi, montevecchino. Peccato che si sia dimenticato dell'Ortopedia, che mostra numeri davvero lusinghieri, reparto che meriterebbe investimenti cospicui in uomini e macchinari per migliorare l'attrattività complessiva del presidio e l'Endoscopia digestiva che pure con poche risorse riesce a erogare prestazioni anche a pazienti fuori azienda.

E poi c'è un ultimo particolare non trascurabile: il Piano organizzato Aziendale Strategico (Poas) varato il 15 giugno 2022 e approvato a settembre dalla Regione prevede espressamente la struttura semplice di Psichiatria per " assicurare la gestione clinica e farmacologica dei disturbi mentali gravi in fase di acuzie..".

Lo ha scritto, il Poas, il dottor Paolo Favini, direttore generale dell'Azienda Socio-Sanitaria Territoriale del lecchese.

Sia mai che questo complicato documento ora finga di ignorarlo chi racconta e sia del tutto ignoto a chi trascrive?
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