Fragomeli: Psichiatria, chiusura immotivata. Molte carenze anche nelle case di comunità

La notizia della non riapertura del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura del San Leopoldo Mandic è stata al centro del tavolo sanità del circondario meratese allestito dal segretario del PD Mattia Salvioni cui ha partecipato l'ex on. Gian Mario Fragomeli, ora consigliere regionale. La notizia (CLICCA QUI), peraltro, è uscita durante la presentazione del nuovo primario grazie a due domande della collega di Leccoonline. Altrimenti, probabilmente, la situazione sarebbe rimasta come negli ultimi due anni e mezzo, sospesa nel post covid in attesa di una improbabile riattivazione di qualche posto letto. Ma anche di Case della Comunità, si è parlato perchè questa struttura, decisamente importante nella riforma per aumentare l'incidenza della medicina territoriale su quella ospedaliera, non sembra decollare con tutti i requisiti necessari sia in termini di risorse umane sia in termini di apparecchiature e strumentazioni. Gian Mario Fragomeli al termine dell'incontro, cui hanno preso parte oltre a Mattia Salvioni anche Ausilia Fumagalli. responsabile sanità provinciale, ha diffuso un comunicato.


Gian Mario Fragomeli

"La chiusura della psichiatria di Merate è stato un fulmine a ciel sereno, non giustificato dai documenti di pianificazione sanitaria dell'azienda. Peraltro, nell'Asst di Lecco si riducono i posti letto per psichiatria di quasi metà. Va compresa la ragione di questa decisione, che contraddice la necessità e i propositi tante volte enunciati di rilanciare il Mandic, se, in particolare, si tratti di mancanza di personale medico o di altre ragioni. Personalmente ho chiesto un incontro con il vertice dell'Asst sui principali temi della sanità lecchese, in quella occasione chiederò anche di conoscere le ragioni che hanno portato alla scelta sull'ospedale di Merate. Sempre sul fronte sanità, con focus sulla provincia di Lecco ho avuto modo ieri, durante un'audizione in commissione PNRR del Consiglio regionale, di porre domande al direttore generale dell'assessorato al Welfare, il dottor Giovanni Pavesi. Ho chiesto una mappatura precisa delle Case di comunità già realizzate con la relativa implementazione dei servizi dato che a noi risulta che molte siano sprovviste dei requisiti per essere considerate complete e pienamente operative. In particolare, penso alle strutture di Olgiate, Oggiono, Introbio e altre ancora, su cui chiedo che vengano garantiti tutti i servizi necessari a rendere ai cittadini i servizi importanti per potenziare davvero la medicina territoriale. Durante l'audizione il Dg Pavesi ha garantito che verranno realizzate non solo tutte le case di comunità finanziate dal PNRR ma anche quelle al momento escluse, e che le risorse saranno appostate in sede di assestamento al bilancio a fine luglio. È un impegno importante su cui vigileremo, dopodiché il PNRR prevede anche altro: digitalizzazione, innovazione, potenziamento di servizi come l'assistenza domiciliare integrata, e su questo c'è ancora nebbia fitta."
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.