Osnago: 4 ore di Consiglio per bilanci e DUP. Minoranza irritata, ''svilito il ruolo dell'Aula''


3 ore e 45 minuti di Consiglio comunale per l'inconcepibile (e per altro recidiva) scelta di inserire nello stesso ordine del giorno i due documenti più importanti che l'ente locale approva: il bilancio consuntivo e il bilancio previsionale, a cui si aggiungano pure il Triennale delle Opere pubbliche e l'aggiornamento del Documento Unico di Programmazione. Macigno dopo macigno mancava poco per festeggiare la quarta ora di dibattito in aula. Consapevole della complessità degli argomenti, il sindaco non ha deciso di convocare due Consigli separati, ma si è limitato ad anticipare di mezz'ora l'inizio dei lavori.


Uno sfregio nei confronti del Consiglio comunale, ha denunciato aspramente il consigliere di minoranza Vittorio Bonanomi dopo che il sindaco ha affermato che l'anticipazione di mezz'ora avrebbe permesso di affrontare con calma le trattazioni. Tutti quegli argomenti "sviliscono il ruolo del Consiglio comunale perché non consentono di approfondire adeguatamente le varie tematiche. Oltretutto ci sembra oltraggioso un Consiglio comunale con 12 punti dei principi e delle istituzioni democratiche" ha denunciato Bonanomi.


Il consigliere ha calcato la mano e ha denotato: "Io capisco che per voi si tratti il più delle volte di venire a ratificare delle decisioni precostituite. Per noi invece il Consiglio comunale è il posto dove si curano gli interessi della cittadinanza. Quindi a nostro parere questa convocazione è un fatto poco serio che non ci consente di sviscerare adeguatamente le varie tematiche poste all'ordine del giorno".


Dall'opposizione è stato notato come la concessione di iniziare mezz'ora prima non cambi la sostanza della deliberata scelta di ingolfare la discussione con una quantità abnorme di argomenti già di per sé complessi e importanti. Ad esempio sul consuntivo il dibattito, successivo alle lunghe relazioni di sindaco e assessori, è stato pressoché nullo e il consigliere Riva ha imputato la ragione del proprio silenzio proprio per l'alto numero di punti da trattare.


Quindi l'accusa più pesante di Bonanomi: "Trovo che questo modo sia addirittura un'occulta forma di dittatura perché il principio è che se convoco un Consiglio con 2 o 12 punti è uguale tanto si sa già come andranno a finire. Questo non rientra tra i principî giuridici del nostro ordinamento". Ha infine concluso: "Voglio ricordare che noi della minoranza per vivere dobbiamo lavorare. C'è chi ha finito alle 8 di lavorare. È la dimostrazione della vostra poca serietà".


Il sindaco ha cercato di difendersi ricordando che tale era stato l'ordine del giorno anche un anno fa. Ha poi sostenuto che insieme al bilancio di previsione vadano approvati una serie di altri punti [in realtà alcuni di essi avrebbero potuto essere approvati antecedentemente, ndr]. Il primo cittadino ha provato a sostenere la sommaria tesi per cui alla fine si tratta pur sempre di questioni economiche di bilancio arrivando a ritenere che "non sia materialmente e organizzativamente possibile scinderli". Brivio ha poi aggiunto: "Il materiale è stato ricevuto con abbondante anticipo. Per quanto è un programma intenso, abbiamo tutte le condizioni, volendo, per affrontarlo con tranquillità e rimanendo a discutere finché è necessario".

M. P.
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