Osnago: 5G sulla torre di Lario Reti. No al contributo della Holding


Scintille in aula consiliare sulla mozione relativa alle antenne 5G prodotta dal gruppo di minoranza. Il testo di Orgoglio Osnago puntava il faro sulla torre piezometrica dell'acquedotto di Lario Reti Holding. La richiesta messa ai voti era di "esprimersi sulla predisposizione da parte degli Uffici di richiesta economica a LRH a copertura parziale delle spese che indirettamente sono causate dalla presenza sulla torre dell'acquedotto di antenne nonostante la struttura non sia pensata a tale scopo".


Fin dalle prime battute, il sindaco Paolo Brivio ha fatto percepire la contrarietà alla mozione, facendo presente che LRH agisca da proprietario del manufatto e, come tale, ne può fare uso come meglio crede, a patto che rientri nel perimetro delle norme. "Ricordiamo che è una società totalmente pubblica e ogni provento serve a finanziare servizi, investimenti e, magari, anche dividendi che distribuiscono ai Comuni - ha osservato il primo cittadino - Non sono soldi che vengono sottratti alla comunità di Osnago per uno scopo privato. Quindi mi sentirei in difficoltà di andare a chiedere una compartecipazione a Lario Reti, per altro sulla base di non si sa bene di quale norma di settore". Ha poi rimarcato che il costo del Regolamento è già stato previsto con soldi comunali.


Ne è seguito un lungo scambio di posizioni. Il capogruppo di minoranza ha ribadito più volte che nello Statuto di Lario Reti Holding non compare tra gli scopi sociali quello di ricavare proventi dagli "affitti attivi", voce di bilancio che non ha nemmeno evidenza pubblica. Ha quindi denunciato Riva: "Gli Uffici mi hanno detto di non divulgare questa cifra per cui non la dirò stasera. Noi chiediamo un contributo perché se non avessero messo le antenne noi non dovremmo sostenere certe spese". Ha successivamente riferito di una "notevole quota annuale".


Con ancora più decisione, il sindaco ha contestato tale tesi: "Sono entrate regolari che ci rendono solo soddisfatti e felici. Il Regolamento è stato fatto per disciplinare le eventuali future installazioni. Quindi la connessione tra il Piano Antenne e quella struttura non esiste, tanto più che quella struttura è indicata anche nel PGT come luogo dove collocare impianti di servizio". Brivio ha detto di comprendere che l'intento della mozione è di modulare sul caso delle antenne il principio delle compensazioni, ma "io qui inconvenienti o danni non ne vedo, quindi non ci sono compensazioni da prevedere".


Nel tentativo di corroborare il suo ragionamento il sindaco ha azzardato un esempio improprio, ovvero quello dei fanghi del depuratore che da qualche tempo vengono portati a bruciare all'inceneritore di Valmadrera. "Cosa dovrebbero dire quelli di Valmadrera che si vedono arrivare dei camion in più? Devono chiedere compensazioni perché arrivano dei camion dal depuratore di Osnago? Sono cose che non mi tornano". Un errore grossolano visto che il sindaco dovrebbe sapere che esiste una convenzione tra il Comune di Valmadrera e Silea per la quale la società pubblica dei rifiuti corrisponde 4 euro a tonnellata per i rifiuti di provenienza urbana dal bacino regionale e 10 euro a tonnellata per le altre tipologie di rifiuti. Oltre a ciò Silea deve finanziare con 250 mila euro un nuovo parco urbano a Valmadrera.


Più calzante invece l'intervento dell'assessore Felice Rocca che ha evidenziato come, assecondando il principio del contributo, allora Osnago dovrebbe chiedere una compensazione anche per le antenne presenti a Merate e Cernusco Lombardone. Rocca ha inoltre chiesto a Riva di chiarire quali problemi arrecherebbero le antenne dato che rispettano le norme. L'assessore ha in aggiunta fatto notare come il nuovo governo stia allargando ancora di più le maglie per consentire agli operatori privati di installare le antenne 5G.


Un interrogativo colto dal consigliere di minoranza come una provocazione e ha reagito con un linguaggio "colorito": "Ci sono diverse sensibilità su questo fattore e non è la serata in cui parlarne. Però non andrei a prendere per il c..o le persone elettrosensibili e la invito a conoscerne una, abbiamo avuto anche un prete a Osnago, e a capire quali sono i problemi che un'antenna causa a queste persone". Sia Riva che Vittorio Bonanomi hanno ripetuto che la posizione della minoranza è in senso precauzionale dal momento che non è possibile sapere quali siano gli effetti a lungo termine. Un tempo non si conosceva la nocività del fumo o dell'amianto, hanno sottolineato dall'opposizione consiliare. Riva ha in particolare citato le "500 firme raccolte a Osnago" contro le antenne per il 5G e ha chiesto a gran voce di attuare un monitoraggio costante delle emissioni elettromagnetiche, che ha un costo che potrebbe essere in parte sostenuto da LRH.

 


A smontare di nuovo il ragionamento della minoranza ha provveduto Paolo Brivio: "Il Piano che andiamo stasera ad approvare dice che le emissioni generate da quell'antenna non arrecano danni ai cittadini di Osnago. Le misurazioni che Arpa conduce normalmente non hanno segnalato problemi in questo senso. Vedremo se in futuro lo segnaleranno e, se succedesse, partiremmo con un monitoraggio. Le previsioni di emissione sono al di sotto di tutte le soglie, quindi non abbiamo avvisaglie di danni". Il capogruppo di maggioranza Federico Dusi ha invece difeso l'assessore Rocca, affermando che chiedere di motivare meglio un pensiero non significhi mancare di rispetto. Dusi ha poi rilanciato sostenendo che in passate occasioni sarebbe stato proprio Orgoglio Osnago ad assumere comportamenti irrispettosi.

Gli screzi sono continuati anche dopo. Riva ha ripreso la parola, ritenendo intriso di ideologia e ignoranza il precedente intervento di Rocca. Ha poi rincarato: "Vi dite paladini dei più deboli, voglio vedere un elettrosensibile che avesse comprato casa lì. Oggi sarebbe costretto a vendere casa". Nel pronunciare queste parole, Riva ha colto dei sorrisi ironici tra i banchi della maggioranza e ha quindi sbottato: "È inutile che rida. Vi abbiamo portato degli elettrosensibili che vi hanno raccontato la loro storia e voi siete qua oggi a ridere su una mozione che dice di fare qualcosa per difendere queste minoranze. Oggi ci sono anche delle malattie che non vengono riconosciute e io non mi metto a ridere, anzi mi metto a ridere di chi governa e non sa riconoscere queste problematiche". Il sindaco ha allora tagliato corto, prima di mettere al voto la mozione: "Non dico che non siamo sensibili su questa tematica, dico che non lo facciamo pagare a Lario Reti Holding. Riteniamo che possiamo pagarci questo Piano in autonomia senza ricorrere a contributi sulla base di indicazioni normative che non ho ancora sentito elencare e di motivazioni che mi appaiono spericolate". La mozione è stata respinta.

M. P.
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