Osnago: minoranza contro la dislocazione delle antenne 5G

La guerra alle antenne 5G nel Consiglio comunale di Osnago è stata divisa in due capitoli. Il respingimento della mozione del gruppo di minoranza è stato solo il primo atto. Osnago è stato infatti il primo Comune del territorio ad approvare dopo gli aggiornamenti normativi un Regolamento che nelle intenzioni dovrebbe orientare gli operatori privati nella scelta del posizionamento delle infrastrutture di telecomunicazione.


Il sindaco Paolo Brivio ha introdotto il Regolamento ripercorrendo la vicenda che ha portato all'autorizzazione dell'antenna di Iliad in zona Marasche, dopo aver consultato enti come ATS e il Parco del Curone che non avevano competenza in materia e un legale. "Sin dalla scorsa primavera abbiamo compreso che il nostro Regolamento sulle antenne andava rinnovato" ha ammesso il primo cittadino. "Ci sono nuovi strumenti il cui principio non è di porre divieti all'allocazione. Una volta ricevute le richieste di allocazione da parte degli operatori, che sono l'elemento forte da ascoltare se non privilegiare nella legislazione vigente, si possono costruire Piani per rispettare il diritto dei gestori della telefonia a collocare i loro impianti, ma orientare l'allocazione secondo un principio di minor impatto possibile dal punto di vista delle emissioni sul territorio di un Comune". Il sindaco ha sintetizzato così la ratio del nuovo Regolamento comunale.


Brivio ha poi anticipato il cuore delle polemiche. Ha rivendicato la coerenza dell'amministrazione nelle scelte compiute fino ad ora, sottolineando come i documenti in approvazione e formulati da un'azienda di consulenza, Polab, dimostrano la correttezza dell'allocazione dell'antenna in Località Marasche. "È stabilita dal Piano come un'allocazione che non crea problemi di superamento delle soglie per nessuno degli edifici sul territorio circostante" ha puntualizzato il sindaco. L'amministrazione avrebbe dunque mantenuto una "posizione di equilibrio tra il non esporre il Comune a rischi di contenziosi legali che quasi sicuramente perderebbe e la necessità di tutelare l'interesse pubblico e la salute pubblica anche oltre la prassi consueta" ha detto il primo cittadino, che si è voluto togliere anche un altro sassolino dalla scarpa. Riferendosi a passate sedute di Consiglio comunale, ha sostenuto che siano stati usati toni offensivi per cui si aspetterebbe ora delle scuse.

 


Parole che non potevano non innescare la reazione immediata del capogruppo di minoranza Marco Riva. Il consigliere si è detto favorevole al Regolamento, che anzi si sarebbe dovuto fare 10 anni fa, ma si è espresso contrariamente al Piano di allocazione che di fatto legittima l'esistenza dell'antenna alle Marasche. Riva ha continuato a sostenere che il "pennone" sia improprio in quanto non previsto dal PGT. "Secondo me quell'antenna non rispetta alcuni decreti regionali, quindi andrebbe tolta da lì" ha detto il capogruppo di Orgoglio Osnago, senza però fornire alcun estremo di Legge. Ha poi palesato l'intento politico: "È un impegno politico che mi prendo, se tra qualche anno saremo noi a governare il paese, di andare a fare le verifiche che servono per togliere l'antenna che non ci deve stare". Riva ha chiesto di votare separatamente il Regolamento e il Piano di allocazione.


Il sindaco ha quindi commentato: "Questo denuncia quello che era lo scopo strumentalmente politico della vostra battaglia". Scettico sulla proposta di dividere in due la votazione, dal momento che il Regolamento e il Piano di allocazione sono comunicanti tra loro, Brivio ha rincarato: "Il dato tecnico smentisce la vostra visione politica, prendetene atto e comportatevi come ritenete. Bisogna mettersi anche un po' d'accordo con se stessi certe volte".


Di contro Riva ha accusato il sindaco di fare il "furbetto". Per Riva il Piano di Allocazione recepisce lo stato di fatto, prende atto cioè della presenza delle torrette esistenti, senza averne verificato la legittimità. Il consigliere ha respinto l'accusa di incoerenza, ribadendo che il Regolamento fosse sempre stato chiesto dalla minoranza. Un concetto ribadito a più riprese anche dal consigliere Vittorio Bonanomi, che ha rivendicato la paternità della scelta. Di altro avviso il sindaco che, citando un suo intervento dello scorso luglio in risposta ad un'interpellanza, prospettava l'ipotesi di redigere un nuovo Regolamento e un Piano di allocazione. Ha poi sostenuto che "la validità in sede giurisprudenziale di questi strumenti è cosa recentissima".


È seguito l'intervento dell'assessore Felice Rocca, che ha dapprima evidenziato l'interconnessione tra il Regolamento e la mappa delle localizzazioni. In via inedita, è sembrato quasi suggerire quale avrebbe dovuta essere l'azione della minoranza: non scindere la votazione in due quanto piuttosto puntare alla modifica del Piano di allocazione. Ha poi rimarcato: "Quello che ha certificato questo Regolamento è che l'antenna non produce alcun tipo di problema rispetto alle normative vigenti. Quindi se arriveranno altre proposte di localizzazione, noi non potremo non inserirle da nessuna parte. Dovremo valutare con l'azienda richiedente che il nostro diniego non infici il loro piano di sviluppo". L'assessore Rocca ha infine sfidato apertamente Riva: "Se lei ritiene che sia stata violata qualche normativa regionale, può già ora impugnare l'autorizzazione. Lo faccia. Abbia il coraggio di fare qualcosa oltre a venire qui ogni volta ad accusare gli altri".


Se Riva ha ribattuto dimostrandosi interessato a spedire poi il conto all'assessore, Bonanomi ha ripetuto che non si possono conoscere gli effetti a lungo termine sul corpo umano a seguito dell'esposizione prolungata alle emissioni elettromagnetiche. Per Bonanomi sarebbe la maggioranza a doversi scusare rea di non aver preso a cuore la questione prima della mobilitazione del comitato e della minoranza.

 


Si è unito alla polemica anche il capogruppo di Progetto Osnago, Federico Dusi, che ha lamentato l'assenza di fiducia da parte della minoranza nei confronti degli Uffici, dell'Arpa, dell'Ente Parco. Ha poi aggiunto: "Più volte si minaccia il sindaco o con l'accusa di vergognarsi, chissà di che cosa, o quando gli spettatori gridano e augurano malattie ai nostri figli. Addirittura si vede un applauso in telecamera della minoranza, forse per questo bisognerebbe chiedere scusa. Nel verbale del 16 settembre si leggono cose inaccettabili e oggi che abbiamo la risposta in cui tutto è secondo regolamento le scuse vanno in questo senso". È seguito un botta e risposta a microfono spento tra Dusi e Bonanomi, mentre il sindaco chiedeva al capogruppo di Progetto Osnago di non cedere alle provazioni. Il sindaco ha comunque acconsentito alla richiesta di separare la votazione in due, per cui il Regolamento è stato approvato all'unanimità, invece il Piano di allocazione delle antenne è passato nonostante i quattro voti contrari dei consiglieri di minoranza.

M. P.
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