Comodamente sedute/89: quando la musica diventa custode della memoria
"E' una ginestra" mi aveva raccontato "la pianto nel giardino roccioso perché ho letto che trattiene le zolle e consolida il terreno".
Avevo sorriso pensando a come avrebbe potuto una piantina così piccola cimentarsi in un'impresa così grande.
Ci ha tenuto compagnia per tutti questi anni diventando sempre più rigogliosa, prendendosi lo spazio che le serviva e illuminando da maggio a ottobre il giardino con i suoi fiori luminosi e il suo profumo garbato.
Non solo, è diventata anche custode di un ricordo prezioso che ogni anno al suo fiorire mi strappa un sorriso.
Mio marito se ne è andato, ma lei è rimasta a ricordarmi giorni felici che soprattutto questo mese in cui ricorre il terzo anniversario della sua scomparsa, fanno a pugni tra testa e cuore.
Perdere la persona amata significa privarsi per sempre del suo sorriso, della sua voce, del suo sguardo, di tutto ciò che era e che è andato perduto.
Per questo si fa prepotente il bisogno di mantenere viva la sua memoria, per custodire la sua eredità, la sua storia, la sua passione.
Sono innumerevoli i gesti che possiamo compiere e ognuno di essi è di grande valore.
Celebrare la data di nascita o di morte, fare ritorno ai luoghi che suscitano ricordi, piantare un albero e vederlo crescere anno dopo anno.
In questo modo ci pare di concorrere a tenere in vita un legame che trascende la nostra umana fragilità.
Il mio più grande rammarico è stato quello di perdere la sua passione per la musica, che gli ha tenuto compagnia tutta la vita.
Per questo piano piano si è fatto strada dentro di me un sogno, che voleva in qualche modo rendere eterna questa passione.
Poi si sa, i sogni possono diventare realtà soltanto a due condizioni: che ci si adoperi fortemente per realizzarli, e che qualcuno ci creda insieme a noi.
E' così che è nato il concorso musicale Davide Biollo, rivolto a tutti i giovani pianisti che come me, rincorrono un sogno, che è quello di fare della loro passione una scelta di vita.
Ci hanno pensato egregiamente i giornali a raccontare cosa è stato quel giorno, un tripudio di musica, di giovani talenti, di una tale bellezza da sopperire alla fatica di stare dentro questo mondo talvolta così complicato.
Io vi voglio raccontare cosa hanno significato per me quei giorni pieni zeppi di incontri, di emozioni, di commozione e concentrazione e tanta, tantissima musica.
46 ragazzi giunti da tutta Italia con un solo grande desiderio: sedersi a davanti a un pianoforte e cominciare a suonare.
Un po' come te, insomma, che la sera dopo cena mi toccava richiamarti all'ordine perché c'erano i figli da mettere a letto, la tavola da sparecchiare e tu seduto su quello sgabello, eri lontano anni luce da tutto questo, appartato dentro un mondo che per quanto mi impegnassi, non riuscivo mai a penetrare.
Il concorso Davide Biollo oggi ha scritto una nuova pagina di storia.
Storia di talenti che continueranno a seminare nel mondo bellezza e poesia se qualcuno darà loro una valida ragione per farlo.
Storia di ragazzi che la musica continuerà a portare in salvo dall'inganno e dalle facili illusioni.
Storia di una ferita che con prepotenza la forza della vita ha saputo trasformare in una feritoia dalla quale esce una luce generativa portatrice di nuove speranze.
Fare memoria di coloro che abbiamo perduto non significa essere i soli a custodirne il ricordo, ma affidarlo a una pluralità di persone che contribuirà quasi inconsapevolmente, a seminarlo con generosità e cura.
E poi ci sei tu, che non mi è dato di sapere da quale meravigliosa postazione ti sei goduto lo spettacolo, ma quello che so per certo, è che ti è immensamente piaciuto e che come spesso amavo fare, sono riuscita a sorprenderti ancora una volta, amore mio.
Come sempre, se non volete perdervi le immagini più belle di questo evento, vi aspetto nel mio blog www.comodamentesedute.com