Merate: il dottor Massimo Vacchetta racconta la sua passione per i ricci al centro ''La Ninna''

Nella serata di venerdì 12 maggio, presso la sala civica di viale Lombardia, il veterinario specializzato nella cura di ricci Massimo Vacchetta ha trasmesso ai numerosi presenti la sua grande passione per le piccole creature che spesso fanno capolino nei nostri giardini.

Il veterinario dottor Massimo Vacchetta

 

La compassione è ciò che ha spinto Massimo a fondare nel 2014 il Centro Recupero Ricci la Ninna, chiamato così per la piccola amica spinosa che anni fa lo fece "innamorare". Al tempo il veterinario lavorava in allevamenti di bovini esercitando una professione insoddisfacente che lo fece entrare in una crisi esistenziale. Fu proprio dall'incontro con Ninna che scoprì la sua vera vocazione: dopo averla curata e averla messa a malincuore in libertà, decise di dedicare tutto il suo tempo a soccorrere ricci in difficoltà. La sua attività giornaliera è stata illustrata attraverso la proiezione di un documentario realizzato da Arte tv nel maggio del 2021 che ha accompagnato il pubblico passo per passo nella routine del Centro, dal primo soccorso, alle cure somministrate, fino al reinserimento della creatura nel suo habitat naturale.

Iol medico ha spiegato che la sua continua attività di volontariato è necessaria a causa dei danni causati dagli esseri umani. Le strade, i recinti e le inferriate impediscono il transito di questi piccoli animali che sono vittima di queste trappole che inconsciamente piazziamo. La continua costruzione di capannoni, fabbriche e case costringe i ricci ad emigrare dalle campagne, dove i campi pieni di pesticidi e veleni rappresentano già un pericolo, per spostarsi in città vicino agli insediamenti umani. "A causa nostra si trovano costretti a trascorrere la loro breve vita in un habitat frazionato e rischioso. Stiamo provocando la scomparsa della loro casa, il pianeta, e di conseguenza anche della nostra" ha proseguito "la Terra sta morendo di fronte alla nostra indifferenza, bastano dei piccoli gesti per migliorare la situazione".

Per esempio il veterinario ha suggerito di lasciare acqua e croccantini nel proprio giardino per aiutare i nostri amici spinosi a rimanere in vita, in mancanza degli insetti per i quali vanno ghiotti. Vacchetta ha fornito non solo numerosi consigli e dritte su come aiutare un animale in difficoltà ma ha anche puntualizzato i comportamenti da evitare per agevolare la vita di queste creature. 

Silvana Benedetti, l'assessore Fabio Tamandi, il volontario di Enpa Alessandro Vimercati e Massimo Vacchetta

 

 

Il relatore oltre che essere veterinario è autore. Ha scritto numerosi libri con i ricci come protagonisti. In "Cuore di riccio" si focalizza sul periodo di crisi, dal quale scopre la sua passione per questi piccoli animali e racconta delle incomprensioni con i genitori che non erano per niente convinti di questa nuova strada che voleva intraprendere. Tuttavia, una malattia contratta dalla madre li spinge a riavvicinarsi e permette a Vacchetta di intrecciare la sua storia di assistenza e cura dei ricci con quella della madre disabilitata dalla patologia che infine finisce per supportarlo incondizionatamente. "Tutte le creature del pianeta sono preziose, nessuna merita la nostra compassione più di un'altra. Occorre sensibilizzare nelle scuole ma anche sul lavoro al fine di preservare il nostro pianeta partendo in primis dalle creature che ne garantiscono la sopravvivenza. Ed è attraverso la comunicazione, lo story telling che si riescono a suscitare delle emozioni che spingono ad agire sul campo e a non rimanere distanti, dietro uno schermo".

Alla fine della serata Vacchetta ha risposto a quesiti e curiosità del pubblico e ha firmato le copie del suo libro. Presenti all'incontro anche Silvana Benedetti, responsabile dell'Enpa Merate, che dal 2015 recupera gatti sul territorio e li riabilita all'adozione e l'assessore all'ambiente ed ecologia Fabio Tamandi che si è dimostrato piacevolmente soddisfatto dall'interesse manifestato da grandi e piccini per questa iniziativa.

 

I.Bi.
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