La Valletta: i giovani del Settanta ricordano don Alfonso Milani a 25 anni dalla morte
Arrivato a 28 anni don Alfonso ha da subito ottenuto la simpatia e fiducia dei giovani, tanto da aprire le porte di casa sua per parlare, giocare, discutere di tematiche rilevanti e organizzare iniziative, tra cui: raccolta carta e rottami, piccoli lavori di assemblaggio, vendita libri e cineforum. Il fine era raccogliere più fondi possibili per aiutare chi era in difficoltà. Pochi furono però gli anni che Milani passò a Rovagnate, forse perchè - dicono quelli che lo ricordano - un pò scomodo e troppo aperto soprattutto ai giovani, in tempi di cambiamenti importanti nella società. Venne infatti mandato come parroco a Muggiano, un quartiere nella periferia più ad ovest e degradata di Milano, composta a quei tempi da qualche cascina sperduta nel nulla. Anche qui don Alfonso si rimboccò le maniche e con raccolte fondi riuscì a ricostruire una casa parrocchiale fatiscente. Milani riallacciò i legami con il suo amico don Chino, il quale fondò una comunità di tossicodipendenti. Il don giunse poi a Triginto, piccola frazione periferica di Mediglia, e anche lì dovette ricostruire da zero i locali in cui vivere e l'oratorio.
Superare l'indifferenza, essere responsabili e consapevoli di quel che li circonda, occuparsi degli ultimi e degli emarginati, non aver paura di ciò che può apparire diverso e lontano e non temere la 'contaminazione' culturale che è solo arricchimento erano alcuni degli insegnamenti che ogni giorno il don conferiva ai più giovani, futuro della società. "Ti sei fermato con noi pochi anni, ma sono stati indiscutibilmente anni intensi ed importanti: hai lasciato in noi un segno profondo e indelebile, hai trasformato ragazzini semplici ed ingenui in ragazzi pronti a diventare adulti consapevoli, donne e uomini pensanti ed indipendenti" sono le parole con cui i ragazzi di allora hanno ricordato il don nella parrocchia di Triginto. In quest' occasione di commemorazione sono state conferite ai parenti di don Alfonso la Cittadinanza Onoraria a suo nome ed un Crest celebrativo, simbolo di amore comunitario per un prete ed un uomo che fu amico, maestro ed esempio di vita.
La presidente del Consiglio comunale Simona Vettese, il sindaco di Mediglia Gianni Fabiano e don Chino consegnano la
cittadinanza onoraria e Crest celebrativo alla famiglia di don Alfonso Milani
Sabato 13 maggio si terrà una S. Messa in suffragio di don Alfonso a Rovagnate e al termine verrà distribuito con offerta libera un opuscolo intitolato "Ciao Don" contenente alcuni ricordi dell'operato del sacerdote nel territorio. L'eventuale utile raccolto sarà poi donato all'associazione Fabio Sassi.
"A tutti coloro che ho incontrato, sappiate che non voglio dimenticare nessuno, ma soprattutto ai giovani e alle giovani famiglie dico: non illudetevi del facile, sappiate donare con forza, sappiate aprire i confini del vostro cuore, solo così sarete capaci di amare, perchè il mondo ha fame di amore"- dal testamento spirituale di don Alfonso Milani.