Merate: a 1 anno dall’acquisizione dello stagno di San Rocco. Tamandi nulla ha fatto del piano lasciato da Andrea Robbiani
Sartirana e la valletta di Novate
Il calendario dei lavori vedeva la partenza a settembre del 2022. Alcuni accordi erano già stati presi dallo stesso Robbiani. Ma qualche giorno prima della firma dell'atto notarile di comodato, il 2 maggio, il sindaco Massimo Panzeri toglieva la delega all'ambiente e ecologia a Robbiani assegnandola due settimane più tardi a Fabio Tamandi.
E l'intero progetto si è arenato. In un anno Tamandi è stato in grado di sfalciare due volte l'erba del prato in fregio allo stagno. E null'altro. Il 22 dicembre è stato affidato l'incarico di uno studio di pre-fattibilità con una spesa di 5mila euro ma nulla si sa dell'esito di questo studio.
Un fatto personale - l'ostilità del sindaco verso un suo compagno di partito - ha finito per provocare un danno a tutti coloro che hanno a cuore il recupero del territorio, ponendo peraltro Tamandi nella scomoda posizione di essere l'uomo sbagliato al posto sbagliato.
Gli stessi pozzi attorno a Sartirana ideati da Robbiani la cui procedura tecnica era stata da lui avviata sono ancora di là da venire. Uno è quasi terminato, due sono al rustico e altri due da perforare. L'acqua a sostegno delle scarse fonti per alimentare il bacino morenico chissà quando inizierà a sgorgare.
Del resto questa è la Giunta dell'edilizia pesante, rimasta ferma agli anni della ricostruzione. Due soli sono i cantieri aperti: uno per riqualificare via Verdi per 4 milioni di euro e l'altro per abbellire piazza degli Eroi per 1 milione di euro. Poi senza un regolamento atteso da anni la piazza abbellita resterà terra di nessuno dalle 23 in avanti.
E mentre lavorano le ruspe chi davvero vuole riqualificare la propria città lavora sul verde, sull'ambiente, sul territorio. E Merate che gode di ampi squarci bellissimi è lì che dovrebbe investire. Basta visitare la Riserva una domenica per rendersi conto di quanta gente vi trova un angolo di tranquillità e di pace. Nonostante vi siano solo qualche panchina e un paio di tavoli. Il tutto con una spesa di poche centinaia di euro.
Un bilancio davvero negativo. E non solo per il prestinaio di via Verdi.
