Ha parlato il silenzio

Antonello Brivio
Una figura retorica come il “Paradosso”, può aiutarci a intensificare, esaltare e sottolineare l’esperienza straordinaria che abbiamo condiviso in questi dieci giorni, grazie alla presenza della Copia ufficiale della Sacra Sindone di Torino.
Grazie al paradosso impariamo a scoprire una nuova percezione della realtà e di conseguenza raggiungere lo scopo della riflessione attraverso un percorso quasi surreale. Il silenzio ha voce? Il silenzio ci parla? Il silenzio è musica? Il silenzio comunica? Il silenzio ha senso?
La parola è emersa dal silenzio e il silenzio si è fatto parola. Il silenzio ha dato spazio all’ascolto e la musica ha esaltato il silenzio. L’Uomo della Sindone ci ha obbligato a rivedere il nostro tempo, le nostre occupazioni, relazioni e ci ha scosso profondamente. Ed ecco che la dimensione spirituale e trascendente è emersa.
La meditazione, attraverso l’ascolto del canto gregoriano, dell’organo, degli aforismi, delle preghiere, della musica, dei testi sacri, degli studi e approfondimenti, ci hanno aiutato a mettere in primo piano l’essenza e i valori veri che affondano le radici nella Parola di Dio.
Lo stare in silenzio in preghiera ci ha colto tutti di sorpresa ed emozionati. Non ci sono dubbi: Ecce Homo, ovvero Colui che ci consola e ci fa superare tutte le nostre incertezze esistenziali. Via, Verità e Vita conducono sempre e solo a Gesù.
L’Uomo della Sindone ci ha fatto capire che il Pastore era sempre al nostro fianco per guidarci, oppure un passo dietro a noi per non perderci o davanti a noi per illuminarci. Nel nostro individualismo lo avevamo emarginato, ma, Lui era sempre li. Riscopriamo la bellezza del Silenzio e rimettiamo al centro della nostra vita la Preghiera. Ed ecco, come sottolineava Papa Benedetto XVI, Gesù ci provocherà a non temere la tempesta che scuote la nostra barca. Il cristiano non deve avere paura di nulla e di nessuno.
Antonello Brivio
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