Merate: i commercianti di via Verdi tra le interruzioni di corrente e i pochi parcheggi

Prolungate interruzioni di corrente in orario lavorativo che causano mancati guadagni non più recuperabili, parcheggi frontali alle attività drasticamente ridotti, spazi che senza disco orario vengono utilizzati come "box", una piazzetta che ha mangiato aree sosta a discapito di tutti.


La situazione in via Verdi per il commercio non è delle più rosee e, a detta degli interessati, nonostante l'aumento di traffico generato dalle due rotonde che ha convogliato chi sale dalla zona sud est a guadagnare questa arteria per evitare i semafori di Cernusco e dirigersi verso nord/ovest, le ripercussioni sul flusso di clientela rischiano di essere pesanti. A farsi portavoce è Monica titolare del bar che si trova a metà della strada, dove un tempo c'era l'ufficio dell'Automobil Club.


"Ormai i lavori vanno terminati e quindi comprendiamo che la situazione debba in qualche modo essere sopportata ma almeno chiediamo rispetto e il minimo dei disagi" ha commentato all'indomani dell'ennesima interruzione di corrente dalle 7 alla 11 del mattino che ha praticamente costretto a un fermo parziale dell'attività, senza possibilità per il suo caso di erogare caffè, cappucci, the "Per attività come la mia i mancati guadagni non si recuperano più e una mattina persa non può essere in alcun modo compensata". Gli uffici non hanno potuto sbrigare pratiche e evadere richieste dei clienti, i parrucchieri hanno dovuto rinviare le sedute con asciugatura. "Perchè non sono stati fatti di notte o all'alba prima dell'apertura dei nostri negozi?" si è chiesta Monica che nei giorni scorsi ha anche incontrato il sindaco Massimo Panzeri, l'assessore Fabio Tamandi e il direttore dei lavori Federico Airoldi. "Siamo considerati meno di zero ma la nostra voce vogliamo farla sentire. Il commercio vive sui parcheggi e ancor più quello mordi e fuggi. Davanti alla mia attività si è passati da stalli perpendicolari alla carreggiata a quelli a lisca di pesce e si avranno infine paralleli al senso di marcia perchè mi è stato detto che così prevede la normativa. In questo modo però il numero degli spazi è drasticamente ridotto e con essi anche la clientela che chiaramente preferirà andare altrove. Se poi non sarà messo il disco orario la situazione collasserà definitivamente. Già oggi c'è chi usa il parcheggio pubblico come un box lasciando l'autovettura ferma giorni interi, figuriamoci dopo che avremo nelle prossimità dei nostri negozi meno spazi. E cosa dire di piazzetta Tamandi? C'era già un parco verde a ridosso, era il caso di togliere anche quegli spazi?".


Insomma le criticità non mancano, complice il prolungarsi dei lavori il cui termine, però, non sembra essere dietro l'angolo.
S.V.
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