Airuno, 25 aprile: onorati i caduti. Un pensiero per Giancarlo Puecher


È stato un 25 aprile colorito da canti quello airunese. La celebrazione in occasione del 78° anniversario della liberazione dell'Italia è iniziata al mattino presto in piazza Roma, nella frazione Aizurro, dove è partito un breve corteo diretto alla chiesa. Successivamente, gli Alpini del gruppo locale e l'amministrazione comunale si sono portati davanti al municipio, dove hanno trovato un nutrito gruppo di cittadini, il corpo musicale "Giuseppe Verdi", i rappresentanti delle associazioni e alcuni alunni della 5ª A della scuola primaria del paese ad aspettarli.

Don Ruggero e il sindaco Milani

 

Tutti insieme, uniti in corteo, i presenti hanno attraversato il cuore del paese fino a raggiungere il monumento ai caduti di piazza IV Novembre, a cui è stato reso onore come da tradizione con la posa di una corona. "Nella giornata di oggi, come nello stesso giorno del lontano 1945, celebriamo la proclamazione dell'insurrezione generale nei territori ancora occupati dalle milizie nazifasciste da parte del Comitato Liberazione Nazionale. Momento significativo che permise di giungere alla liberazione finale dell'Italia" ha detto il sindaco Alessandro Milani, ricordando poi un fatto di storia locale. Proprio tra i boschi della collina del Monte di Brianza trovarono rifugio infatti molti partigiani attivi nella dura lotta di resistenza dal 1943 al 1945. "Proprio tra il Corpo Volontari della Libertà, ricordiamo la brigata Puecher, che prese nome dal celebre partigiano Giancarlo Puecher, milanese ucciso a Erba e decorato con la medaglia d'oro al valore militare".

Milani ha letto quindi le ultime parole che furono concesse di scrivere a Puecher prima di essere fucilato: "L'amavo troppo, la mia patria. Non la tradite, e voi tutti, giovani d'Italia, seguite la mia via e avrete compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova Unità Nazionale. Perdono per coloro che mi giustiziano, perché non sanno quello che fanno e non pensano che l'uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia. I martiri convalidano la fede in una vera idea. Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la sua volontà".

 


Dopo le parole del primo cittadino, gli alunni della 5ª A hanno regalato ai presenti un momento di riflessione e di ascolto sulla canzone "I campi in aprile" di Luciano Ligabue, brano scritto per ricordare il partigiano Luciano Tondelli. Gli studenti hanno inoltre donato a tutti i presenti dei papaveri di carta da loro realizzati, sui cui petali era presente un QRcode che rimanda a una sorpresa.

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La celebrazione in piazza si è conclusa con un momento di preghiera guidato da don Ruggero Fabris. Il corteo è poi ripartito alla volta del cimitero, dove è stato intonato l'Inno d'Italia a cappella di fronte alla lapide in memoria dei caduti.

E.Ma.
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