Airuno, 25 aprile: onorati i caduti. Un pensiero per Giancarlo Puecher
Don Ruggero e il sindaco Milani
Tutti insieme, uniti in corteo, i presenti hanno attraversato il cuore del paese fino a raggiungere il monumento ai caduti di piazza IV Novembre, a cui è stato reso onore come da tradizione con la posa di una corona. "Nella giornata di oggi, come nello stesso giorno del lontano 1945, celebriamo la proclamazione dell'insurrezione generale nei territori ancora occupati dalle milizie nazifasciste da parte del Comitato Liberazione Nazionale. Momento significativo che permise di giungere alla liberazione finale dell'Italia" ha detto il sindaco Alessandro Milani, ricordando poi un fatto di storia locale. Proprio tra i boschi della collina del Monte di Brianza trovarono rifugio infatti molti partigiani attivi nella dura lotta di resistenza dal 1943 al 1945. "Proprio tra il Corpo Volontari della Libertà, ricordiamo la brigata Puecher, che prese nome dal celebre partigiano Giancarlo Puecher, milanese ucciso a Erba e decorato con la medaglia d'oro al valore militare".
Milani ha letto quindi le ultime parole che furono concesse di scrivere a Puecher prima di essere fucilato: "L'amavo troppo, la mia patria. Non la tradite, e voi tutti, giovani d'Italia, seguite la mia via e avrete compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova Unità Nazionale. Perdono per coloro che mi giustiziano, perché non sanno quello che fanno e non pensano che l'uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia. I martiri convalidano la fede in una vera idea. Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la sua volontà".
Dopo le parole del primo cittadino, gli alunni della 5ª A hanno regalato ai presenti un momento di riflessione e di ascolto sulla canzone "I campi in aprile" di Luciano Ligabue, brano scritto per ricordare il partigiano Luciano Tondelli. Gli studenti hanno inoltre donato a tutti i presenti dei papaveri di carta da loro realizzati, sui cui petali era presente un QRcode che rimanda a una sorpresa.
La celebrazione in piazza si è conclusa con un momento di preghiera guidato da don Ruggero Fabris. Il corteo è poi ripartito alla volta del cimitero, dove è stato intonato l'Inno d'Italia a cappella di fronte alla lapide in memoria dei caduti.