Osnago: il teologo Bonhoeffer e la sua ''resistenza'' al reich al centro di una mostra

''Per chi è responsabile la domanda ultima non è come me la caverò eroicamente [...] ma quale potrà essere la vita della generazione che viene. Solo da questa domanda responsabile possono nascere soluzioni feconde''. La figura di Dietrich Bonhoeffer è al centro della mostra che il Comune di Osnago ha inaugurato lunedì 24 aprile, alla vigilia della Festa della Liberazione dal nazifascismo.

Il sindaco Paolo Brivio tra Antonella De Bernardis e Anne Zelle Pastora

Bonhoeffer è stato un teologo luterano tedesco che si oppose al regime nazista fino a pagarne le massime conseguenze. Venne assassinato nel mese di aprile del 1945 nel campo di concentramento di Flossenburg, dopo due anni di prigionia, per essersi opposto al regime nazista e per essere entrato nella rete di resistenza che tentò di eliminare Hitler.

È stata la professoressa Antonella De Bernardis - dell'università di Genova - a ricostruire dal punto di vista storico la figura del teologo tedesco. Bonhoeffer, pacifista, contrario alle persecuzioni antisemite, nel 1931 non esitò a tornare dagli Stati Uniti alla Germania per perseguire con maggiore tenacia ed efficacia la sua attività di opposizione attiva al regime. A rischio di venir arrestato ed essere condannato a morte, come poi accadde, con l'esecuzione della sentenza a pochi giorni dalla fine del Secondo conflitto mondiale.

Il parroco don Alessandro Fusetti

Gli aspetti più teologici e l'interpretazione della missione di Fede di Bonhoeffer sono stati illustrati da Anne Zelle Pastora della Comunità Valdese di Como. Il pacifismo di Bonhoeffer lo spinse ad annunciare l'esigenza di un concilio ecumenico che, aperto a tutte le confessioni cristiane, mettesse al bando il ricorso alla guerra. Alcuni dei suoi testi di Fede divennero dei veri e propri testi militanti contrari al regime nazista. Per il teologo tedesco il cristiano deve interrogarsi sulla "coerenza" del suo modo di vivere con i dettati della propria Fede.

Proprio Bonhoeffer, in prima persona, sceglierà di restare coerente con la propria fede. La sua coerenza lo porterà ad opporsi manifestatamente alle persecuzioni e allo sterminio delle persone. Fin dall'inizio delle prime pratiche di selezione e uccisione mirata della popolazione perpetrata dal reich, ovvero dall'eliminazione delle "vite non degne di essere vissute" - "Lebensunwertes Leben" - Bonhoeffer si oppone con radicalità alle teorie naziste discriminatorie. L' "altro" e i "più fragili" vengono "al primo posto" per il teologo che giungerà a preannunciare alla radio, durante una registrazione che verrà poi censurata e mai trasmessa, la tragica fine che sarebbe toccata al popolo tedesco intento a seguire il fuhrer.

A proporre per primo la figura di Bonhoeffer, facendolo conoscere a diversi cittadini osnaghesi è stato il parroco don Alessandro Fusetti, grazie alla citazione di uno scritto del teologo tedesco durante la cerimonia dello scorso 4 novembre. Proprio il sacerdote è intervenuto, dopo l'introduzione del sindaco Paolo Brivio, per sottolineare l'importanza del pensiero di Bonhoeffer e come sia significativo ricordarlo in concomitanza con la Festa della Liberazione. Una situazione che - secondo il parroco -porta a interrogarsi su come la religione "possa esser di aiuto alla crescita della democrazia", quest'ultima considerata "bene essenziale".

La mostra con i pannelli che recano la storia del teologo tedesco resterà visibile - presso la sala Pertini di Osnago - martedì 25, venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 aprile. Successivamente, da mercoledì 3 maggio a giovedì 11 maggio, la mostra verrà esposta presso il liceo Agnesi di Merate.
L.A.
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