Osnago: nella “guerra” dei patrocini negati no anche alla mostra di ''Orgoglio'' sul Don

Un nuovo caso riaccende la guerra dei patrocini comunali negati. Nemmeno un paio di mesi fa agli onori della cronaca il mancato riconoscimento della Giunta era stato deliberato da Merate nei confronti di Progetto Osnago, associazione politica legata al gruppo consiliare di maggioranza osnaghese, in merito alla manifestazione per la pace che si sarebbe svolta in piazza Prinetti. Per tecnicismi apparenti (che risultavano inesistenti) il sindaco Massimo Panzeri aveva motivato la scelta. Aveva fatto seguito la non adesione del comune di Cernusco Lombardone alla marcia per la pace Perugia-Assisi. Su altra testata l'assessore Pietro Santoro avrebbe evidenziato dei criteri che non risultano tuttavia vincolati dal Regolamento comunale, in base al quale la Giunta avrebbe potuto dire di sì come in passato. Per altro per le stesse motivazioni addotte dall'assessore non si sarebbero potuti concedere altri patrocini che la stessa Giunta ha inteso assecondare ad altre associazioni proprio in quelle settimane.


Ora, nel turbinio delle polemiche politiche sul 25 aprile per dichiarazioni e mosse preannunciate degli esponenti della maggioranza parlamentare, esiste anche un caso meratese, o meglio osnaghese. L'oggetto del contendere è il cartellone delle iniziative per la Festa della Liberazione, nel quale non compare l'evento promosso dal sodalizio Orgoglio Osnago, iscritto nell'Albo delle associazioni del Comune e riconducibile all'omonimo gruppo consiliare di minoranza.


Per organizzare gli eventi sul 25 aprile, l'amministrazione comunale di Osnago si era mossa d'anticipo. La vice sindaca e assessore alla Cultura Maria Grazia Caglio aveva invitato le associazioni a segnalare le iniziativi in programma per la festa nazionale che celebra la liberazione dal nazifascismo.



A rispondere all'appello è stato anche Orgoglio Osnago, che ha proposto proprio per il pomeriggio del 25 aprile una mostra fotografica che testimonia, dal punto di vista degli alpini, la ritirata nel 1943 dell'Ottava Armata Italiana in Russia. Proprio mentre in Italia si stava organizzando la Resistenza al fascismo, le truppe italiane erano impegnate anche sul fronte del Don. Asfaltate dai massicci T34 russi, le forze italiane dovettero registrare una pesante disfatta, con il doloroso sacrificio della quasi totalità dei soldati partiti dall'Italia. L'iniziativa di Orgoglio Osnago (inizio alle ore 16.00 presso la sala feste al primo piano dell'edificio che ospita la biblioteca) avrà come relatore il capogruppo degli alpini di Cernusco Lombardone, Felice Longoni.


Per la Giunta la mostra non sarebbe attinente alla Festa della Liberazione, da qui l'esclusione del patrocinio. Profondo rammarico da parte del presidente dell'associazione Orgoglio Osnago, Fabio Nicoli: "Non comprendiamo questa esclusione. Sarebbe stato un modo per dimostrare unità attorno ad una festa nazionale. È stata un'occasione sprecata da parte del sindaco e della Giunta". Nel ripercorrere la vicenda il presidente Nicoli aggiunge: "Il sindaco ci ha chiesto di rimandare la mostra in un'altra data, suggerendo la Giornata della memoria e del sacrificio degli alpini. Gli abbiamo fatto presente che sul fronte russo non c'erano soltanto gli alpini e che nelle celebrazioni della Festa della Liberazione il presidente della Repubblica omaggia i caduti di tutte le guerre al monumento del Milite Ignoto a Roma. Abbiamo quindi ribadito la richiesta di patrocinio, ma non siamo stati ascoltati. Il sindaco infatti ci ha successivamente confermato l'intenzione di non concedere il patrocinio. Non vorrei che l'amministrazione di Osnago intenda suddividere il sacrificio degli italiani tra morti di Serie A e di Serie B".
M. P.
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