Valletta: il 22 la presentazione di "Squarci e luci"
L’Associazione Culturale Pelagus promuove una serata speciale e solidale presso la sede di Via Cesare Cantù, 1 (antica chiesa) de La Valletta Brianza (Lecco), per presentare il libro «Squarci e luci — Le immagini di Sandro Massimo Maggioni dialogano con la poetica di Paolo Menon», primo volume della collana Arte e letteratura nel solco brianteo, a cura delle Edizioni A.C.Pelagus. IL libro «Squarci e luci» è un elegante e prezioso volume, ricco di contenuti visuali e poesia che ospita e interroga la bellezza di un territorio antico, fonte di ispirazione artistica e letteraria, come quello della Brianza lecchese, dei suoi paesaggi unici e misconosciu-ti, inattesi e spesso inediti. Un libro-dialogo a tutto campo, importante per la condivi-sione dello spirito dei luoghi e dei saperi con e per le nuove generazioni.
GLI AUTORI
Fotografia. Sandro Massimo Maggioni, nato a Milano nel 1947, ha vissuto a Monza fino al 2019, andando- sene improvvisamente il 27 aprile. Ha incominciato ad oc-cuparsi di studi d’arte e umanitari (antropologia e filosofia orientale) nel 1966. Con-temporaneamente ha intrapreso la vita itinerante del viaggiatore solitario. Durante questo suo girovagare è maturato in lui l’interesse per la fotografia come espressione culturale, linguaggio, forma d’arte e modo di vivere. Dal 1970 ha viaggiato in numerosi Paesi europei ed extra europei, dall’estremo Orien-te (Indonesia, Indocina, India e lo Sri Lanka) alla terra d’Africa (Senegal, Mali, Niger, Ciad, Mauritania, Togo, Benin, Costa d’Avorio, Etiopia, Sudan, Eritrea) traendo im-magini di vita e folclore di incomparabile bellezza. Tra un viaggio e l’altro si poneva alla ricerca di un ambiente della nostra Terra che meglio si accostasse alle sue esigen-ze e forme espressive. In una splendida mattinata primaverile del 1982, casualmente percorse la Valle del Curone e di Montevecchia; colpito dalla sua lussureggiante e poetica bellezza («l’ultima Valle»), da quel giorno in poi e negli anni successivi (1983-1986) riprese migliaia di immagini di questa Valle. Immagini di vita, di folclore e del-la natura in tutte le sue stagioni. La motivazione che lo porta ad accettare una vita a volte fatta di rinunce, disagi e pericoli è che per lui l’esplorazione e la fotografia sono il mezzo per raggiungere la più grande elevazione culturale e spirituale.
Poesia. Paolo Menon, è un giornalista e scrittore, poeta e scultore di origine veneta (Villanova del Ghebbo, Rovigo, 1950), ma lombardo di adozione; dal 1990 si trasfe-risce con la famiglia da Milano al Lissolo de La Valletta Brianza, sulle colline Lec-chesi. Ha ricoperto ruoli di art director e direttore di prestigiosi periodici nazionali; è autore dei saggi «Per vino e per segno», Premio Bellavista Editoria 2004 e «Il bello di Bacco», del racconto breve «Il ponte di ferro» e di cinque raccolte poetiche: «Della vite il pianto — e altre poesie (1967-2017)», Premio letterario Franz Kafka Italia 2017; «Pietre d’ inciampo», Premio letterario Frate Ilàro del Corvo 2018 e Premio letterario Thesaurus-La Brunella 2018; «Scena aperta», Premio letterario La Ginestra di Firenze 2020; «Nel mio sguardo cercami», Premio letterario Frate Ilàro del Corvo 2020; «E bevo dal logos», Premio speciale della Giuria del Samnium 2022. Dal 2010 è artista-membro del Museo de La Permanente di Milano, con importanti mostre al suo attivo in Italia e Vaticano, in Europa e America; ha recentemente scolpito l’altare e l’arredo sacro per la Iglesia de los Angeles, sull’Altopiano andino, in Argentina.
IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE PELAGUS
GLI AUTORI
Fotografia. Sandro Massimo Maggioni, nato a Milano nel 1947, ha vissuto a Monza fino al 2019, andando- sene improvvisamente il 27 aprile. Ha incominciato ad oc-cuparsi di studi d’arte e umanitari (antropologia e filosofia orientale) nel 1966. Con-temporaneamente ha intrapreso la vita itinerante del viaggiatore solitario. Durante questo suo girovagare è maturato in lui l’interesse per la fotografia come espressione culturale, linguaggio, forma d’arte e modo di vivere. Dal 1970 ha viaggiato in numerosi Paesi europei ed extra europei, dall’estremo Orien-te (Indonesia, Indocina, India e lo Sri Lanka) alla terra d’Africa (Senegal, Mali, Niger, Ciad, Mauritania, Togo, Benin, Costa d’Avorio, Etiopia, Sudan, Eritrea) traendo im-magini di vita e folclore di incomparabile bellezza. Tra un viaggio e l’altro si poneva alla ricerca di un ambiente della nostra Terra che meglio si accostasse alle sue esigen-ze e forme espressive. In una splendida mattinata primaverile del 1982, casualmente percorse la Valle del Curone e di Montevecchia; colpito dalla sua lussureggiante e poetica bellezza («l’ultima Valle»), da quel giorno in poi e negli anni successivi (1983-1986) riprese migliaia di immagini di questa Valle. Immagini di vita, di folclore e del-la natura in tutte le sue stagioni. La motivazione che lo porta ad accettare una vita a volte fatta di rinunce, disagi e pericoli è che per lui l’esplorazione e la fotografia sono il mezzo per raggiungere la più grande elevazione culturale e spirituale.
Poesia. Paolo Menon, è un giornalista e scrittore, poeta e scultore di origine veneta (Villanova del Ghebbo, Rovigo, 1950), ma lombardo di adozione; dal 1990 si trasfe-risce con la famiglia da Milano al Lissolo de La Valletta Brianza, sulle colline Lec-chesi. Ha ricoperto ruoli di art director e direttore di prestigiosi periodici nazionali; è autore dei saggi «Per vino e per segno», Premio Bellavista Editoria 2004 e «Il bello di Bacco», del racconto breve «Il ponte di ferro» e di cinque raccolte poetiche: «Della vite il pianto — e altre poesie (1967-2017)», Premio letterario Franz Kafka Italia 2017; «Pietre d’ inciampo», Premio letterario Frate Ilàro del Corvo 2018 e Premio letterario Thesaurus-La Brunella 2018; «Scena aperta», Premio letterario La Ginestra di Firenze 2020; «Nel mio sguardo cercami», Premio letterario Frate Ilàro del Corvo 2020; «E bevo dal logos», Premio speciale della Giuria del Samnium 2022. Dal 2010 è artista-membro del Museo de La Permanente di Milano, con importanti mostre al suo attivo in Italia e Vaticano, in Europa e America; ha recentemente scolpito l’altare e l’arredo sacro per la Iglesia de los Angeles, sull’Altopiano andino, in Argentina.
IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE PELAGUS
«Un seme, se prezioso, lo è ancor di più qualora nasca e cresca nella buona terra, così come questo libro nato nella bellezza di un territorio unico come la Brianza lecchese. Le arti hanno il compito di perpetuare la bellezza nel tempo, e questa preziosa pubblicazione, nata a primavera e in edizione limitata, non poteva avere titolo migliore: «Squarci e luci», primogenita di una collana voluta dalla nostra Associazione — oggi anche editrice — per patrocinare quegli Autori che per meriti artistici e divulgativi del Bello di un territorio ne abbiano cantato le meraviglie pa-esaggistiche e urbanistiche, mantenendo viva la memoria del genius loci a beneficio delle giovani e future generazioni.
Con questa prima opera abbiamo posto l’accento su due valenti autori: Sandro Massimo Maggioni, fotografo naturalista di Monza e Paolo Menon, giornalista, scultore e poeta residente da oltre trent’anni sulla collina del Lissolo. Di Maggioni pubblichiamo una selezione di scatti, realizzati negli scorsi decenni sui luoghi della Brianza che abitiamo e che dicono molto sul mondo immaginale e spirituale che lo ha visto spegnersi all’improvviso il 27 aprile di quattro anni fa. Di Menon ospitiamo una selezione di poesie, di cui tre inedite, composte prevalentemente nel nostro territorio. Dalla stima reciproca e dai ‘mantra’ autorali su estetica e comunicazione dei due autori, è maturato il progetto di intensificare il dialogo tra Bellezza del patrimonio naturalistico, Poesia e Fotografia, trasponendolo in un libro elegante e diventare dono. Che oggi è realtà». (Enzo Galeazzi)
INTRODUZIONE A «SQUARCI E LUCI»
Con questa prima opera abbiamo posto l’accento su due valenti autori: Sandro Massimo Maggioni, fotografo naturalista di Monza e Paolo Menon, giornalista, scultore e poeta residente da oltre trent’anni sulla collina del Lissolo. Di Maggioni pubblichiamo una selezione di scatti, realizzati negli scorsi decenni sui luoghi della Brianza che abitiamo e che dicono molto sul mondo immaginale e spirituale che lo ha visto spegnersi all’improvviso il 27 aprile di quattro anni fa. Di Menon ospitiamo una selezione di poesie, di cui tre inedite, composte prevalentemente nel nostro territorio. Dalla stima reciproca e dai ‘mantra’ autorali su estetica e comunicazione dei due autori, è maturato il progetto di intensificare il dialogo tra Bellezza del patrimonio naturalistico, Poesia e Fotografia, trasponendolo in un libro elegante e diventare dono. Che oggi è realtà». (Enzo Galeazzi)
INTRODUZIONE A «SQUARCI E LUCI»
«Nella loro arte, Maggioni e Menon compino un lavoro di cesello: entrambe le for-me artistiche sono frutto di una ricerca condotta in maniera alchemica e che porta all’armonia, all’equilibrio compositivo di elementi visivi in un caso e di suoni e senso nell’altro. Si ha la certezza di essere davanti a dei maestri perché in nessun caso que-sto equilibrio diventa stasi: queste opere muovono qualcosa nella gabbia del nostro petto, affiorano ricordi, emozioni, non si perde mai l’autenticità. Lo stupore che ci illumina mentre osserviamo le fotografie di questo volume e assaporiamo i versi è lo stesso che ci si dipinge in viso quando lasciamo che la bellezza della Natura accogliente arrivi a bagnare la terra assetata del nostro cuore. È come trovarsi tra due mondi che incessantemente dialogano e le voci che questi due mondi vibrano all’unisono creando un ponte sospeso sul quale il lettore può camminare, o sostare, oscillando tra l’essenzialità dell’azione elementare del vedere e l’essenzialità pregnante delle parole che compongono i versi. Poesia e immagine fanno risuonare, dentro, qualcosa di imperioso, qualcosa che ci costringe finalmente a vedere bellezza e al tempo stesso, su quel ponte sospeso è evanescente la percezione di ciò che si sta ammirando; e più leggiamo più sentiamo l’esigenza di rileggere; e più ci lasciamo investire dalle immagini, più il nostro sguardo indugia nei dettagli. Nei versi di Menon e nelle fotografie di Maggioni ho ritrovato casa e al tempo stesso temuto di perderla: viene voglia, in un certo senso, di uscire in un campo e affondare le mani nelle zolle per sentire di appartenere a queste visioni. Gli scritti e le immagini di questa raccolta fanno un po’ l’effetto dei canti per la Settimana Santa in Sardegna nei quali, mentre tre uomini si esibiscono a cappella, una quarta voce risuona: a livello fisico si tratta dell’armonizzazione che somma le frequenze producendo il quarto suono; a livello poetico è come se qualcosa di metafisico dal canto venisse evocato rendendosi sensibile. È questo il dialogo tra le immagini del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone e le parole delle liriche: due canti distinti che unendosi, a volte infrangendosi gli uni negli altri, materializzano visioni del presente, ma anche ciò che il tempo ha sottratto ai nostri sguardi distratti. Non tutto quello che vedia-mo nelle preziose opere del nostro Fotografo esiste ancora, o esiste, ma sotto nuove sembianze, pertanto esse sono una testimonianza di come appariva il paesaggio della Brianza lecchese e prova che le lancette dell’esistenza possono in qualche modo essere ingannate nel loro nevrotico incedere, ma non arrestate. Il visitatore di queste pagine, mi si conceda di chiamarlo così perché lettore o osservatore a questo punto sono definizioni riduttive, il visitatore è condotto in un viaggio nel tempo, viandante tra evocazioni del passato paesaggistico ed etnografico e navigatore del kairos: le liriche tracciano un susseguirsi di stagioni che è estetico non cronologico e divoratore. Non è un calendario quello che stiamo osservando, è un canto d’amore per la bellezza che i due autori inseguono pellegrini e al tempo stesso vati. Lungi da noi pensare che le poesie siano didascalie delle fotografie o le fotografie possano essere illustrazioni per i componimenti poetici. Entrambe le arti siedono e conversano, monumentali e al tempo stesso dolcissime. Sono le carezze di sguardi che abbiamo l’onore di poter fare nostri, quello del poeta che nutre la sua ispirazione da ciò che lo circonda e quello del fotografo che cattura e conserva ciò che desidera. Fa riflettere che a guidarci verso una nuova conoscenza di questi territori siano per così dire due «forestieri», Menon di origini venete e Maggioni monzese, entrambi attirati dal refrigerio dei clivi boscosi dell’antica Pieve di Missaglia. Se tendiamo l’orecchio anche noi possiamo avvertire questo richiamo che personalmente sento anche come necessità di prendersi cura dei luoghi, della loro anima, offrir loro protezione come essi fanno con noi. Ci auguriamo che quest’opera, a me già cara, possa condurre alla consapevolezza di avere tra le mani qualcosa di prezioso seppur fragile. E tuttavia vivifico». (Dalla prefazione di Raffaella M.Iorio, docente di Arte e Immagine nella scuola se-condaria di primo grado; laureata in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università de-gli Studi di Milano. Attiva in campo associazionistico nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali e per la promozione dell’interculturalità).
LA SERATA
La serata benefica sarà condotta dal presentatore Corrado Sottocornola. Al pianoforte (e viola) il Maestro Roberto Mazzoni.Invitati istituzionali e speciali: Gian Mario Fragomeli, consigliere della Regione Lombardia, Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco; i Sindaci dei Comuni dell’Unione della Valletta (La Valletta Brianza e Santa Maria Hoè), Olgiate Molgora, Colle Brianza, Barzago, Merate, Calco, Osnago, Viganò, Casatenovo, Barzanò, Cernusco Lombardone, Lomagna, Monticello Brianza, Castello Brianza, Brivio, Missaglia, Sirtori, Varenna, Montevecchia e Monza.Inoltre, tra gli altri: Gianfranco Montecchio (fondatore) e Chiara Bonfanti, dirigente de La Casa dei Ragazzi di Olgiate Molgora; Marco Molgora, presidente del Parco Regiona-le di Montevecchia e della Valle del Curone; Paola Golfari, presidente del Parco Monte Barro; Marina Uboldi, direttrice del Museo Archeologico del Barro; Massimo Piro-vano, direttore del Museo Etnografico dell’Alta Brianza; Marina Giardini, presidente dell’Associazione Amici del Meab e Mab; Franco Orsenigo, presidente dell’Associazio-ne Monte di Brianza; Daria Galbusera, presidente della Pro Loco della Valletta Brianza; Mauro Brivio, presidente del Fondo di Comunità de La Valletta Brianza, Alessandro Molteni, presidente de Il Mosaico, Associazione per la diffusione della cultura, di Be-sana in Brianza; i dirigenti dell’ICS Don Piero Pointinger della Valletta Brianza; del Liceo Linguistico & Economico-Sociale Giuseppe Parini di Barzanò; del Liceo statale M.G.Agnesi di Merate; dell’Istituto Alessandro Greppi di Monticello Brianza; nonché le autorità religiose della Comunità Pastorale Sant’Antonio Abate di Rovagnate, Perego, Monte e Santa Maria Hoè.
IL LIBRO IN SINTESI
IL LIBRO IN SINTESI
Titolo: «Squarci e luci»
Sottotitolo: Le immagini di Sandro Massimo Maggioni dialogano con la poetica di Paolo Menon
Luoghi: La Valletta Brianza, Parco di Montevecchia e della Valle del Curone e dintorni Lecchesi
Pagine: 96
Codice ISBN: 979-12-210-3167-6 Copertina: cartonata con sovraccopertina e risvolti
Dove acquistarlo: nelle migliori librerie del territorio brianteo o direttamente presso l’Associazione Culturale Pelagus telefonando al numero 339 342 4593
Prezzo minimo pro donazione: 15,00 euro, sino ad esaurimento (il valore commerciale del volume in tiratura limitata corrisponde a 80,00 euro).
Donazione: l’intero ricavato dalla vendita (escluse le spese vive di produzione) sarà interamente devoluto a sostegno della Casa dei Ragazzi IAMA Onlus di Olgiate Molgora (Lecco).
Ringraziamenti: l’Associazione Culturale Pelagus desidera ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo libro e in particolare: per il loro patrocinio: la Regione Lombardia, la Provincia di Lecco, l’Unione dei Comuni della Valletta, il Comune de La Valletta Brianza; per la fattiva e preziosa collaborazione: Rina Ghezzi; per l’utilizzo delle immagini: gli Eredi di Sandro M. Maggioni; per l’utilizzo dei testi poetici e per la grafica: Paolo Menon; per la prefazione del volume: Raffaella M. Iorio; per il contributo didascalico alle fotografie: Michele Villa; per la cura della stampa e legatoria: Dario Colombo.
IN CONCLUSIONE
IN CONCLUSIONE
Fine serata: risponderà l’autore del libro, il poeta Paolo Menon
Rinfresco: degustazione di vini tipici del Territorio offerti dal Consorzio Vini Igt Terre Lariane.