Verderio: la minoranza chiede spiegazioni sul senzatetto morto. Ma nessuno sapeva

Filippo il senzatetto trovato cadavere la notte di Pasqua


Poco meno di un minuto per non dire sostanzialmente nulla sulla morte di un senzatetto all'interno di una proprietà comunale. Nessuno ne sapeva nulla, nessuno se ne è mai interessato, peggio ancora nessuno si è mai accorto che all'interno di un deposito del parco Peter Pan uno sconosciuto avesse ricavato il suo dormitorio (e anche tutto il resto...). 
"Peggio del paese di Matteo Messina Denaro" ha ironizzato amaramente il consigliere Marco Benedetti proponente assieme al suo gruppo di una interrogazione sulla morte del senzatetto il cui cadavere è stato trovato la mattina di Pasqua in avanzato stato di decomposizione nell'area comunale interessata dai lavori di riqualificazione (ora interrotti a seguito di risoluzione del contratto con l'appaltatore CLICCA QUI).

Il sindaco Robertino Manega

 

Incalzato su quanto l'amministrazione comunale fosse a conoscenza della presenza di questa persona, disagiata e con evidenti problemi di inserimento, il sindaco Robertino Ettore Manega ha così risposto "C'è il segreto istruttorio, i carabinieri non dicono nulla e i servizi sociali non erano a conoscenza di alcuna situazione".

Insomma, la versione ufficiale è che in paese nessuno si fosse accorto di questa persona che vagava senza meta, trasandata, spesso ciondolante, a volte anche spingendo una bicicletta (e dal giorno del ritrovamento del suo cadavere, una mountain bike è appoggiata al muro della bocciofila).

Filippo aveva 55 anni e veniva dalla Sicilia. Per un po' sembra avesse abitato a Carnate poi aveva perso la casa e aveva iniziato a vivere di espedienti, per strada, facendo piccoli lavoretti. A riconoscere il suo corpo è stato una delle poche persone che si interessavano a lui e di cui i carabinieri hanno trovato il numero di telefono nella tasca dei pantaloni.

 

Il gruppo di minoranza

 

 

Una vicenda sulla quale la minoranza ha voluto portare l'attenzione non solo per il dramma in sé di una persona morta sola, in un deposito, probabilmente per un malore, senza ricevere aiuto, quanto per capire anche il grado di attenzione e "presenza" reale dei servizi deputati a fornire assistenza e a monitorare anche eventuali situazioni di degrado sociale.

S.V.
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