Il 25 aprile è una festa religiosa?
Innanzitutto il fatto. Il Comune di Merate ha esposto il seguente invito: "La commemorazione della Solennità Civile si terrà Martedì 25 Aprile 2023, a partire dalle ore 18:00. La Cittadinanza, le Scuole, le Associazioni d'Arma e di Volontariato sono invitate a partecipare." Aprendo la locandina si scopre che alle 18:00 c'è la Santa messa in Chiesa parrocchiale.
Non commento qui la scelta inusuale dell'orario per tale manifestazione. Vengo invece in breve al pensiero del Sig. Lanfranco: le sue parole toccano forse il cuore di molte persone e sembrano di buon senso. Tuttavia la sua argomentazione fa confusione fra laicità, laicismo e anti clericalismo. Confonde inoltre la libertà di non partecipare a una funzione religiosa e il diritto di partecipare alla festa della liberazione che è una festa di tutti. Trascura inoltre alcuni aspetti simbolici molto importanti.
Inquadriamo l'argomento. Alcuni stati hanno, di diritto o di fatto, una religione di stato. Così è per esempio per il Regno unito in cui la Chiesa anglicana è il culto "ufficiale" essendo il re "il governatore supremo della Chiesa" ma, nei fatti, lo stato è laico e vige piena libertà e indipendenza. Così è stato fino alla seconda guerra mondiale in Giappone in cui l'imperatore aveva natura divina ed era a capo dello Shinto di stato. Così è, ahimè, tutt'oggi in Russia in cui il Patriarca di Mosca è una cassa di risonanza della politica bellica di Putin.
L'Italia non è su questa linea. Infatti la Costituzione recita (Art.7) "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani". La Festa della liberazione è una festa dello Stato. È una festa laica nel senso stretto del termine in quanto non è nel calendario delle feste religiose, né cattoliche né di altre religioni. La resistenza è stata combattuta dagli italiani, come ha evidenziato il Sig. Lanfranco, indipendentemente dal loro credo religioso.
Benché questa sia in qualche modo una tradizione meratese, è inaccettabile che una tale festa, organizzata dal Comune, abbia come componente sostanziale e inizi con una funzione religiosa. Qui non si vuole negare il diritto di culto o quello di pregare per i caduti della Resistenza ma si vuole mettere in evidenza l'aspetto simbolico e il tornaconto politico per l'Amministrazione.
Altra cosa sarebbe che la messa fosse stata a latere, per esempio dopo, oppure prima, ma non come punto di ritrovo, e apertura, e titolo sulla locandina del Sindaco.