Comodamente sedute/86: il valore delle lacrime e la via del silenzio

LACRIME DI CIPOLLA

Non vado pazza per le cipolle e le cucino veramente di rado, persino per preparare il soffritto preferisco utilizzare lo scalogno.
Invece la mia terzogenita le adora.
Allora ogni tanto per farla contenti le acquisto ma poi ci pensa lei a cucinarle.
L'altra sera ad esempio si è cimentata nella preparazione di una spettacolare frittata .
La ricetta è molto semplice eccola qui


FRITTATA DI CIPOLLE

Ingredienti:
1 cipolla rossa
4 uova
Formaggio grana
Sale
Zucchero di canna

Preparazione
Sbucciate la cipolla e tagliatela sottilmente, poi fatela cuocere a fuoco lento con un filo d'olio, un pizzico di sale e un cucchiaino di zucchero di canna che la renderà squisitamente caramellata.
Sbattete le uova, aggiungete sale, formaggio e infine la cipolla.  Mescolate e versate in una pentola nella quale avrete messo un filo d'olio a scaldare. Fate attenzione a girarla con cura, (io di solito utilizzo un coperchio!).
Servite calda o tiepida.

Mentre Susanna sbucciava la cipolla, ha cominciato a lacrimare, ma la cosa divertente è che lei aveva sempre creduto che fossero dicerie, quelle delle lacrime di cipolla e invece si è dovuta ricredere!
Le lacrime sono veramente qualcosa di misterioso.

È un posto così segreto, la terra delle lacrime.
(Antoine de Saint-Exupery)

Si versano lacrime quando si provano forti emozioni: gioia, tristezza, rabbia, commozione, si versano lacrime quando si sbucciano cipolle, quando si guarda il sole o quando l'aria fredda ci investe con prepotenza.
Sapevate che esistono tre tipi di lacrime?
Lacrime basali, lacrime riflesse e lacrime emotive.
Le prime hanno il compito importante di mantenere costantemente umido l'occhio, le seconde derivano da traumi o sostanze irritanti, le ultime sono profondamente legate al nostro stato d'animo. 
Quante volte abbiamo versato lacrime senza conoscerne la ragione, è bastato ascoltare una canzone, guardare un film, leggere un libro, ed è come se dentro di noi si fosse sciolto un nodo che faceva troppo male a tenerlo dentro.
Non piangiamo per la scena del film o per la musica della canzone. Piangiamo perché in quel medesimo istante veniamo scaraventate con prepotenza dentro un ricordo della nostra vita che per noi ha avuto un profondo significato.
Versiamo lacrime di stanchezza, di nervosismo e di solitudine.
Versiamo lacrime e basta.

Dio quanto piangete, avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Jack Folla

Poi soffiamo il naso, schiariamo la voce, laviamo il viso e torniamo a pensare alla cena.
Perché noi donne siamo fatte così. Pancia e cuore.
Certe volte invece piangiamo dentro, senza versare lacrime, gli occhi sono asciutti, ma il cuore sanguina, eppure proprio non ce la facciamo a lasciarci andare.
Lacrime che abbiamo trattenuto e che non abbiamo mai avuto il coraggio di versare, che sono rimaste lì, dentro di noi, perché sapevamo che in quel momento nessuno sarebbe venuto ad asciugarle e abbiamo preferito ingoiarle piuttosto che saperle sprecate.
Abbiamo dimenticato che siamo venute al mondo piangendo e che per molto tempo abbiamo utilizzato il pianto come strumento per esprimere un bisogno: essere nutriti, cambiati, cullati.  Abbiamo dimenticato che le lacrime servono ancora e sempre ad esprimere un bisogno.
Piangere ci permette di comunicare emozioni così intense che certe volte non riusciamo a raccontare con le parole.
Eppure ancora facciamo tanto, troppo per nasconderle o soffocarle, ricacciarle indietro.
Ancora sono considerate come un segno di debolezza o di fragilità.
In realtà è proprio il contrario, perché ci vuole molto coraggio a mostrare i propri sentimenti senza paura di essere giudicate.

Io piango per tutto. Tutto mi commuove.
Mi commuovono i film romantici, ma anche quelli comici, l'arrivo della primavera, ma anche dell'inverno, il Natale ma anche la Pasqua, le canzoni che arrivano dritte al cuore e quelle che lo sfiorano appena, i bambini, ma anche le persone anziane. Sono un disastro.
Però sono molto gelosa delle mie lacrime, è come se le custodissi e le lasciassi andare con parsimonia.
Perché le lacrime rivelano tanto di noi.
Gli occhi che piangono sono occhi il cui sguardo diventa trasparente, rivelando un dolore indifeso.
E il dolore non è merce che si possa svendere a chiunque.
Chi ha di fronte una persona che piange non sempre è in grado di sopportarne il peso, perché si sente incapace di consolare.
In verità di fronte alle lacrime, la via del silenzio è sempre la migliore.

Amiche care, la scorsa settimana ho celebrato il terzo anno del mio blog, www.comodamentesedute.com, da cui attingo le storie che leggete ogni settimana.

Prima di salutarvi vorrei ringraziarvi, perché so che i lettori di questa rubrica sono numerosi, e credetemi, per me è un vero onore. Vi ricordo che è sempre possibile scrivermi i vostri pensieri, le vostre storie, le vostre opinioni all'indirizzo gio.fumagalli66@gmail.com

Una buona domenica a tutti voi.
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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