Cernusco: Fulvio Collovati, campione del mondo festeggia i 20 anni del GS San Luigi

In occasione dei festeggiamenti per i 20 anni della Pallavolo GS San Luigi di Cernusco Lombardone le ragazze ed i ragazzi del gruppo sportivo hanno avuto l'opportunità di incontrare un'icona dello sport italiano e campione del mondo con la nazionale di calcio nel 1982: Fulvio Collovati. Nel pomeriggio di venerdì 14 aprile, in cineteatro San Luigi, assieme al giornalista cernuschese della Gazzetta dello Sport Francesco Ceniti, Collovati ha ripercorso la sua carriera calcistica tra aneddoti e comparazioni con il calcio moderno, senza dimenticare di dare numerosi consigli ai giovani del GS.

Il giornalista Francesco Ceniti e Fulvio Collovati

Come domanda d'apertura Ceniti ha collegato la realtà sportiva oratoriale di Cernusco con il passato di Fulvio, il quale da giovane giocava proprio nella squadra dell'oratorio, prima di essere poi notato da due osservatori calcistici, approdare alla sua prima realtà professionale a Cusano Milanino e successivamente entrare a far parte delle giovanili del Milan. "L'oratorio, così come il collegio a Milanello, è stata per me una palestra di vita. Mi ha fatto crescere sia come calciatore che come persona perchè ho imparato l'importanza del gruppo e di non abbattersi mai, anche quando si viene cambiati di ruolo perché non efficaci o quando si sbagliano azioni decisive" ha risposto Collovati, sottolineando anche il grande lavoro di scouting che allora si faceva in ogni oratorio di provincia per trovare giovanissimi talenti. "Ora Mancini si trova in difficoltà a creare una squadra in nazionale perché manca questo tipo di lavoro radicato fino alle piccole realtà. Le società spesso decidono di affidarsi ai più esperti e non hanno il coraggio di far esordire giovani promesse o se lo fanno scelgono calciatori stranieri".

Sempre riguardo alle piccole realtà di calcio, Collovati si è poi rivolto ai genitori in sala, esortandoli a non forzare i propri figli a praticare uno sport che non apprezzano, solo perché a livello professionistico potrebbero essere ben pagati. "Molto spesso, per eccessiva competizione da parte dei genitori, si registrano episodi di violenza in campo, contro arbitri, giocatori avversari o altri genitori. Lo sport in questi momenti viene a mancare perché muore la passione ed il rispetto che devono essere padroni in campo. I figli devono essere liberi da inutili pressioni e giocare innanzitutto per divertirsi". A seguirsi Fulvio ha raccontato diversi aneddoti del suo trascorso calcistico, dai sette anni al Milan in cui ha vinto Campionato, Coppa Italia e Coppa Mitropa, ai suoi anni successivi all'Inter, Udinese, Roma e Genoa, fino alla vittoria di quell'immenso e leggendario Mondiale di Spagna del 1982. "Vestire la maglia azzurra era il massimo di una carriera perché ti sentivi onorato, anche solo potendo andare in ritiro a Coverciano. In Spagna vincemmo contro tutti i pronostici per via di un difficile percorso poichè incontrammo Argentina e Brasile, tra le più forti di sempre, e perché i media italiani non ci davano fiducia. Alla vittoria non abbiamo festeggiato troppo, siamo tornati dalle nostre mogli e abbiamo cenato in compagnia. Non ci siamo resi conto immediatamente di quanto importante fosse stato vincere per il nostro Paese, ma i quarant'anni successivi ce lo hanno dimostrato, perchè quell'impresa è ancora ricordata da tutti gli italiani".

Da sinistr il presidente del GS San Luigi Ermanno Dell'Orto, il giornalista Francesco Ceniti, Fulvio Collovati,
il consigliere Giovanni Mandelli, il sindaco Gennaro Toto

In conclusione Collovati ha chiesto a tutti i giovani sportivi presenti di non abbattersi mai quando sono in difficoltà e di continuare a praticare lo sport che tanto amano, che sia pallavolo o calcio, e soprattutto di restare umili, nel rispetto di tutto e tutti dentro e fuori dal campo. A seguirsi il presidente del GS San Luigi, Ermanno Dell'Orto, il sindaco Gennaro Toto ed il consigliere delegato allo sport Giovanni Mandelli hanno consegnato a Collovati uno scudetto del Comune di Cernusco ed una divisa del GS, ringraziandolo per la disponibilità e per le numerose lezioni di vita sportiva insegnate ai ragazzi.

M.Pen.
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