Tra una città moderna e una che guarda al passato
Sono nativo di Merate, ci ho abitato per più di trent'anni e ora che ho superato i settanta risiedo a Milano. Seguo però le puntuali cronache e sinceramente penso che al medioevo di cui scriveva un tuo lettore ci sia rimasto lui con le sue banali feste in piazza e le serate a base di spritz. Da molti anni qui a Milano i mercati sono stati progressivamente spostati in aree meno abitate, in piazze circoscritte. Il concetto di mobilità, nonostante l'altissimo tasso di inquinamento peraltro dovuto alle auto in misura assai modesta, è alla base del commercio. Pensate un po' se dovesse chiudere corso Buenos Aires. Chi pensa alle isole pedonali guarda al passato. Il quadrilatero della moda qui a Milano, Via Montenapoleone, via Spiga, via Manzoni e Corso venezia con le interne via Verri, via Sant'Andrea nel 2008 è stato pedonalizzato. Allora c'era la moda delle isole pedonali dove la gente, si diceva, può camminare tranquilla e guardare con calma i negozi e bersi una bevanda al tavolino all'aperto. E' successo anche a Merate qualche anno prima. Ma col passare del tempo ci si è accorti che lo stop alla viabilità si stava dimostrando controproducente. I negozi soffrivano, il lusso si trasferiva altrove. Così si è deciso di riaprire con l'eccezione di via Spiga. Ora via Montenapoleone è tutto un fiorire di vetrine, mentre via Spiga si sta riprendendo solo grazie al fatto che i negozi di via Montenapoleone e via Verri sono ormai tutti occupati. A conferma che la teoria dell'aprire è funzionale al commercio, mentre quella di chiudere lo porta inevitabilmente alla morte ti allego un estratto di un articolo del Sole 24 Ore del 21 agosto 2021.
Le differenze all'interno del quadrilatero: il caso via Spiga
Fino a pochi anni fa le quattro vie che delimitano il quadrilatero e tutte quelle che lo attraversano erano un susseguirsi di vetrine di marchi di alta gamma. Da almeno tre-quattro anni (era pre Covid) solo via Montenapoleone e via Verri e la sua "continuazione" via Sant'Andrea continuano a sembrare in ottima salute. In via Spiga, pedonale e defilata (anche se si tratta di poche centinaia di metri e di passi) il silenzio è spettrale da ben prima di agosto . . ..
Furono proprio i commercianti di via Montenapoleone a opporsi alla chiusura. Nel 2017 il comitato via Montenapoleone respinse la proposta di pedonalizzazione.
Insomma, se si vuole un centro vitale occorre aprire e evitare continui stop causati da manifestazioni che non solo non portano clienti e denaro ma, al contrario, deprimono le vendite e allontanano la clientela medio-alta. Merate non ha bisogno di Steet Food ma di eventi di alto livello per restare in linea con i migliori negozi della città. Non ha bisogno di manifestazioni che costringono gli esercenti a chiudere per la puzza di fritto e le urla dei giovani assiepati attorno al baracchino della birra. Ha bisogno di qualità, di eccellenza anche nelle manifestazioni di piazza. Chi non lo capisce è fuori dal tempo. Viva a Milano e a Roma come faccio io e forse capirà la differenza tra una città moderna e una che guarda al passato.