Cernusco: la Carta della partecipazione per far decidere ai cittadini come usare 100k €

L'iter del bilancio partecipativo di Cernusco Lombardone inizia a prendere forma. La Giunta comunale ha approvato la "Carta della partecipazione", una sorta di Regolamento che definisce i principi su cui incardinare il meccanismo di estensione delle decisioni sull'utilizzo delle risorse pubbliche.

L'incipit del documento costituisce un'attestazione valoriale: "Il Comune di Cernusco Lombardone riconosce nella partecipazione attiva dei suoi cittadini alla vita politica e sociale della comunità un valore fondamentale in grado di includere nella progettazione del futuro della comunità locale gli interessi di tutti i cittadini, compresi i più deboli, i migranti, le diversità culturali". Viene poi postulato che il bilancio partecipativo vuole essere una prosecuzione dell'elettorato attivo, per arrivare ad una espressione di cittadinanza attiva, con l'accrescimento del senso civico, impegno e responsabilità verso la cosa pubblica. Tra i principî della democrazia partecipativa, la sensibilizzazione e il sostegno ai "processi legati al bene comune".

L'articolo 2 sancisce che "sono protagonisti del Processo Partecipativo tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo ed il benessere della città e vi contribuiscono individualmente o in forma associata". L'amministrazione comunale e le Consulte promuovono tale sistema, che tuttavia è dotato di autonomia e autogestione pragmatica.

 

Il Comune di Cernusco

Dalla lettura della prima sezione del documento istitutivo riecheggiano le idee politiche e gli assetti valoriali che a Cernusco Lombardone negli ultimi vent'anni nella scena amministrativa pubblica sono stati decantati con particolare fare ardimentoso da Salvatore Krassowski. Prima dai banchi della maggioranza consiliare, poi da quelli della minoranza, adesso nel ruolo di consulente esterno della Giunta in materia di bilancio. E domani, con l'assessorato al bilancio formalmente in capo al sindaco ma di fatto semi-vacante, chissà. Va puntualizzato che il bilancio partecipativo costituiva un punto del programma elettorale di IFNC, l'attuale gruppo di maggioranza.

La "Carta della partecipazione" comincia a mettere dei punti fermi. Intanto il budget a disposizione del bilancio partecipativo è di 100 mila euro per il 2023. Questi soldi saranno reperiti dall'avanzo di amministrazione. Nelle intenzioni questo modello partecipativo dovrebbe nuovamente essere riproposto negli anni a venire, a differenza di quanto avvenuto sempre a Cernusco una decina di anni fa, con Krassowski vice-sindaco, quando l'esperienza del bilancio partecipativo si era rivelata un unicum a causa della stretta sui conti pubblici applicata poi dal Governo Monti.

Per rendere operativo questo sistema sono stati ipotizzati due organismi. Il primo è stato denominato Coordinamento per "organizzare il processo, definendo il calendario, stabilendo i criteri di ammissibilità delle proposte e predisponendo tutti gli strumenti volti alla sua attuazione. Inoltre promuove e anima il processo, facilitando la

partecipazione, la collaborazione e l'aggregazione dei cittadini con incontri e attività interattive" viene scritto all'articolo 6. Con ogni probabilità di questo comitato dovrebbero far parte la figura professionale individuata dal Comune per predisporre la piattaforma online del bilancio partecipativo, l'esperto Stefano Stortone. Quasi scontata l'adesione poi di Krassowski. Ci dovrebbero essere anche i capigruppo consiliari, Gerardo Biella per la maggioranza e Gabriele Gavazzi per la minoranza, oltre al sindaco Gennaro Toto o un suo delegato (in lizza ci sarebbe l'assessore Pietro Santoro anche per la sua delega in Giunta alla comunicazione). Lunedì prossimo, 17 aprile, questo nucleo di lavoro dovrebbe svolgere il primo incontro operativo.

Il secondo organismo ha assunto la denominazione di Commissione tecnica, formata dai tecnici comunali su nomina del Coordinamento. Dovrà valutare la fattibilità delle proposte progettuali in coerenza con il budget, con la strumentazione urbanistica vigente nel Comune e, più in generale, con i criteri di fattibilità stabiliti.

La prima fase è partita un po' in sordina al momento. Si tratta della raccolta e del supporto alle proposte dei cittadini. È già stata attivata la piattaforma online (https://cernuscoce.bipart.it). Verrà intensificata la comunicazione con locandine digitali e cartacee che saranno distribuite probabilmente anche con dei banchetti. Sarà organizzata anche un'assemblea pubblica per coinvolgere maggiormente la popolazione. Fino ad ora la piattaforma online non ha smosso una partecipazione degna di nota. Lo strumento interattivo alla portata di tutti dovrebbe in teoria ampliare l'adesione, per commentare, reagire, condividere e seguire i progetti già proposti come forma di supporto, ma anche per suggerirne degli altri inediti. Questa prima fase dovrebbe durare fino a giugno.

In seguito, tra giugno e settembre la Commissione tecnica valuterà le varie proposte emerse, seguendo come ordine di priorità il numero di reazioni d'interesse che le idee hanno suscitato nella fase precedente. La Commissione affiancherà i proponenti nello sviluppare un'elaborazione maggiormente dettagliata rispetto all'embrionale idea, in una sorta di co-progettazione.

Per finire, ad ottobre ci sarà la votazione finale online da parte dei residenti a Cernusco Lombardone - italiani, non italiani e apolidi - a partire da chi compie i 16 anni di età nel 2023 in su. La verifica dei requisiti sarà automatizzata, ma al voto sarà garantito l'anonimato. Ciascun cittadino sarà libero di esprimere le proprie preferenze tra tutte le proposte progettuali al voto, indipendentemente dal budget complessivo. La graduatoria delle proposte progettuali sarà resa pubblica.

Saranno realizzate le opere o le iniziative più votate che, sommate, rientrino nella soglia dei 100 mila euro. Se l'ultimo progetto finanziabile superasse la soglia, potrà

essere rivisto per un suo ridimensionamento fino al 20% della spesa richiesta, non in misura percentuale superiore per evitare di snaturare la proposta. Se il taglio del 20% non fosse sufficiente a far rientrare il progetto nei 100 mila euro complessivi, la proposta in questione sarà scartata per cedere il posto a quella successiva in graduatoria.

M.P.
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