La sanità pubblica e il ruolo dei media

Non penso di essere l'unico che continui a ritenere il ruolo dei grandi media e in particolare della Tv come una delle questioni centrali che incidono sul livello di democrazia effettiva degli Stati.
Soprattutto il loro potere "d'orientamento" sull'opinione pubblica sembra essere percepito in particolar modo dai più attenti a decodificarne i "messaggi" ma forse ancora troppo poco dalla maggioranza dei cittadini.
Infatti, "l'ha detto la Tv" sembra ancora rappresentare per molti un principio di oggettività e di priorità d'importanza per la vita collettiva. In caso contrario non si spiegherebbe lo stratificarsi di un conformismo diffuso e spesso acritico.
Naturalmente il tutto ammantato, basta vedere il livello medio dei talk show "politici", da un apparente pluralismo di posizioni in sostanza però più funzionale a "valvola di sfogo verbale" delle tensioni sociali ed economiche. Il tutto condito da apparenti contrapposizioni verbali , spesso strumentalmente aspre, ma in effetti generanti nello spettatore irritazione e confusione e quindi seminando, nei fatti, repulsione e rassegnazione.
Una rassegnazione che poi si traduce, spesso e purtroppo, in lamentazione continua senza nemmeno tentare di partecipare alla soluzione dei problemi.
Per farmi capire faccio un solo esempio di "parzialità" , tra i molti possibili:
Sabato a Milano in Piazza Duomo si è svolta una assai partecipata manifestazione organizzata, su scala nazionale, da varie associazioni in difesa della Sanità Pubblica: L'unica emittente che vi ha dato risalto è stata Rairegione ( niente sulle 3 reti pubbliche nazionali) con un minuscolo servizio di un paio di minuti (TgRairegione dal 2'35"):
https://www.rainews.it/tgr/lombardia/notiziari/video/2023/04/TGR-Lombardia-del-01042023-ore-1930-944edb24-61f1-411f-a79b-cb9e7b97d576.html
Quanti cittadini, dei moltissimi che denunciano vari disservizi del Sistema Sanitario Nazionale evidentemente più calibrato sugli interessi delle strutture private piuttosto che su quelle pubbliche, conoscevano questa opportunità? E il fatto di sapere dell'esistenza di una convergenza dal basso così sentita non potrebbe promuovere anche localmente forme di maggior controllo e stimolo da parte della Cittadinanza sulle competenti autorità?
Per fortuna a livello locale ci sono alcuni siti che puntualmente ci tengono aggiornati sulle scelte qualificanti ( o squalificanti) dei nostri Servizi Territoriali Sanitari consentendo di misurarne l'effettiva volontà di rilancio. Perché è pur vero che il Sistema Sanitario Pubblico è stato depotenziato da governi di vario colore come da altrettante giunte regionali, a partire da quella lombarda, ma anche i livelli territoriali possono sicuramente contribuire a invertire la tendenza.

Germano Bosisio

 

Piccola nota aggiuntiva al testo qui sopra riportato che avevo inviato a Merateonline prima di aver letto l'ennesimo pistolotto del solito Emilio:
Caro Emilio mio spiace dover costatare ancora una volta che lei appartiene a quella categoria, purtroppo molto diffusa, che non riesce neppure a concepire che ci possano essere persone che non ragionano e giudicano solo con la lente della rigida appartenenza. Avrebbe dovuto comprenderlo se avesse letto precedenti miei scritti che non hanno mai fatto sconti anche alle incoerenze di certa sinistra rispetto alle politiche dei tagli alla Sanità , ma non solo. Ecco qui un esempio, ma temo che non si sia peggior sordo di chi non vuol sentire : https://www.merateonline.it/articolo.php?idd=118073&origine=1&t=Quali+i+veri+fondamenti+del+sistema+sanitario%3F e in particolare quello che rimandavo indicando "Qui un interessante approfondimento": https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=98275
Altro che fare "l'asino nel lenzuolo", c'è chi fa il "somaro che raglia", ovviamente sempre in senso figurato, come del resto evoca lei... Comunque le faccio i complimenti per l'instancabile ruolo che si è assunto.

Germano Bosisio
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