Parco Curone e Barro: il punto su ampliamenti con Regione

Era stato promesso dal presidente del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, Marco Molgora, durante l'ultima Comunità del Parco del 6 marzo, cogliendo una sollecitazione da parte del vice sindaco di Olgiate Molgora, Matteo Fratangeli. Il richiamo di Olgiate è stato sul percorso di accorpamento del PLIS Monte di Brianza nel Parco regionale di Montevecchia, che deve raggiungere l'agognato compimento. Molgora aveva prospettato la volontà di spronare i tre consiglieri regionali di zona, per far sì che dalla Regione si dia una mossa in tal senso, all'indomani delle elezioni che avevano contribuito alla sospensione dell'iter.

Gian Mario Fragomeli, Pierangela Maggi (Garlate), Paola Golfari, Giacomo Zamperini, Fabio Tamandi (Merate),
Marco Molgora, Alessandro Milani (Airuno), Matteo Fratangeli (Olgiate), Mauro Piazza

 

Lunedì 27 marzo si è svolto un incontro a Galbiate, presso la sede del Parco del Monte Barro, Villa Bertarelli, tra amministratori comunali, consiglieri regionali e i due Parchi. Molgora ha infatti coinvolto anche la presidente del Barro, Paola Golfari. Nei confini del Parco del Monte Barro dovrà entrare la porzione PLIS Monte di Brianza di Garlate e alcuni monumenti naturali.

Per il Curone invece l'ampliamento varrà sui territori del PLIS di Olgiate Molgora, Airuno, Valgreghentino, oltre che la gestione della Riserva del Lago di Sartirana, un percorso che era cominciato ancora prima della Legge regionale n. 28/2016 sulla riorganizzazione delle aree protette.

La nuova conformazione dei Parchi è in attesa di essere approvata dalla Giunta Fontana. Il consigliere e sottosegretario regionale Mauro Piazza si sarebbe impegnato a far calendarizzare questo argomento quanto prima. Gian Mario Fragomeli e Giacomo Zamperini dovranno attendere la composizione delle Commissioni per portare l'istanza nella specifica Commissione. In ultimo, lato Regione, l'approvazione in Consiglio regionale. Dopodiché il Parco del Curone dovrà modificare lo Statuto e quindi il suo Piano Territoriale di Coordinamento, similmente toccherà al Monte Barro.

Il colpo di reni finale è particolarmente sentito dalle parti di Cascina Butto. È infatti in scadenza la convenzione in essere tra i Comuni soci del PLIS Monte di Brianza e sottoscriverne una nuova non avrebbe alcun senso. L'impressione è poi che prima si mette il punto finale e più si evita che possano incidere le varie pressioni esterne che fino ad ora hanno rallentato, se non bloccato, la procedura. Con Airuno si sono dovute superare le resistenze dell'amministrazione comunale e di uno zoccolo duro del suo elettorato. A Merate, fintanto che l'assessore alla partita è stato Andrea Robbiani, sembrava che il Comune non riuscisse ad ingranare la marcia. Il subentro di Fabio Tamandi ha fatto sciogliere le riserve. Certo nulla avrebbe potuto Tamandi contro le pressioni in direzione opposta che un qualche appassionato di caccia che siede in Consiglio provinciale avrebbe fatto valere contando sui propri agganci in Regione.

Le ragioni dello sprint finale per il Curone starebbero infine nel desiderio dello stesso presidente Marco Molgora di concludere definitivamente l'operazione entro la scadenza del suo mandato, nel 2024.

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