I poveri non esistono
E' questo il provocatorio titolo del recente (2022) libro di Gianni Garrucciu che consiglierei di leggere a tutti coloro che non vogliano rimanere in superficie nel considerare gli avvenimenti sempre più preoccupanti che ci stanno ruotando intorno a tutti i livelli.
Un libro che si giova di una illuminate conversazione iniziale con Papa Francesco ( IL NAUFRAGIO DELLA CIVILTA') ma che elenca poi una serie di documentatissimi dati sulle cause che producono le povertà di ogni tipo delineando la loro vera natura di "sistema".
Un'analisi spietata che ci butta in faccia tutte le ipocrisie di questo sistema, dipinto da chi lo promuove strumentalmente, come l'unico mondo possibile.
A noi comuni cittadini continuamente bersagliati da media, in gran parte ancillari a questo sistema, vengono suggerite "ricette" apparentemente risolutive che spesso potrebbero semmai curare temporaneamente e con "pannicelli caldi" i sintomi ma quasi mai le reali cause.
Del resto, fare il contrario, sarebbe come indicare all'opinione pubblica che "il re è nudo"e quindi non consentire a gran parte della classe dirigente di trincerarsi dietro luoghi comuni o giustificazioni di facciata.
Prendiamo ad esempio come il gran circo mediatico rappresenta il sempre più grave fenomeno migratorio limitandosi agli aspetti, pur terribili, dei salvataggi in mare.
Giusto porsi il problema di come adeguatamente soccorrerli ed accoglierli in modo distribuito nella "ricca Europa" ma chi realmente pone il problema di eliminarne radicalmente le cause?
Ecco alcuni ineludibili ed illuminanti dati rilevati qui e la' direttamente dal libro sopramenzionato:
(FAME E POVERTA': UNA MONTAGNA DA SCALARE E DA VINCERE) David Beasley, direttore esecutivo del WFP ( Programma alimentare mondiale dell'Onu): " Si, confessa, è un quadro davvero sconvolgente, se si considera che il numero delle persone che soffrono di insicurezza alimentare acuta è salito drammaticamente dal 2019: da 135 milioni siamo arrivati ora a 345 milioni di persone. Ci sono poi 50 milioni di persone, in 45 Paesi, a un passo dalla carestia...Senza un'immediata assistenza alimentare d'emergenza, tutte queste persone rischiano la morte per fame."
" ... E secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro circa 2 miliardi di persone sono lavoratori fortemente a rischio, perché se non escono di casa ogni giorno e se quel giorno non riescono a lavorare, quel giorno non si guadagna e dunque non si mangia".
(QUANDO IL RICCO E' TROPPO RICCO E IL POVERO E' TROPPO POVERO) JeffreySachs, docente di economia di fama mondiale: " Non consentite ai leader del G8 di lasciare la Scozia (luglio 2005) senza aver presentato piani seri per porre fine alla povertà e affrontare i cambiamenti climatici ... Lanciate loro un monito serio: non ve ne andrete se non avete fatto il vostro lavoro. Non ve ne andrete senza aver messo in campo le soluzioni per questi problemi". E ai giornalisti presenti: "Ogni giorno, il vostro giornale potrebbe titolare" più di 20.000 persone sono morte ieri a causa della povertà estrema. Ogni giorno! Ed è possibile evitare ognuna di queste morti. Non è semplicemente qualcosa che accade, come la pioggia. E' qualcosa che noi possiamo cambiare in un breve periodo di tempo."
(Settembre 2019): " Troppi leader oggi diffondono odio, paura, corruzione. Troppi usano il pretesto dell'identità nazionale come fosse un randello contro i deboli e i vulnerabili. Eppure noi oggi siamo qui a supplicare i provocatori di odio. Siamo qui ad insistere perché la nostra umanità è fatta di riflessione,di ragionamento, di intelletto, di pensiero, di logica, di saggezza; e questo ci deve permettere di realizzare il bene comune. La nostra ragione può mettere fine alla guerra, ed evitarla in futuro. La guerra esiste a causa del grande potere dell'arroganza ...".
"Un miliardo di persone vive ancora in povertà estrema. E pensare che con il trasferimento di appena l'1% del reddito dei Paesi ricchi ai Paesi poveri - circa 500 miliardi di dollari l'anno - possiamo mettere fine alla povertà estrema".
" Le 15 persone più ricche del Pianeta posseggono la ricchezza netta di 1 trilione di dollari. Il reddito guadagnato ... potrebbe finanziare l'istruzione di 260 milioni di bambini. E' troppo chiedere a questi uomini di mettersi una mano sulla coscienza?".
" Al Pentagono, il costo totale delle spese militari, della sicurezza interna, del personale e di tutto l'indotto, supera i 3 trilioni di dollari l'anno: abbastanza per porre fine alla povertà, per salvaguardare la natura, per convertire i bisogni energetici e per proteggere il pianeta.".
Al pre-vertice FAO del 2021, a Roma: " I paesi ricchi hanno appena preso in prestito 17 trilioni di dollari per combattere il Covid. I paesi poveri NIENTE! Perché i Paesi ricchi possono contrarre prestiti allo 0% mentre i Paesi poveri pagano tassi tra il 5 e il 10%; oppure non hanno alcun accesso?".
(PERCHE' I POVERI DEVONO RIMANERE POVERI") Alla fine del 2016 La Global Financial Integrity, una Organizzazione non governativa americana, e il Centro di ricerca applicata della Norwegian School of Economics hanno pubblicato alcuni dati sconcertanti. Hanno calcolato tutte le risorse finanziarie trasferite ogni anno fra Paesi ricchi e Paesi poveri ... il risultato è che nel 2012 - l'ultimo anno per cui erano disponibili i dati- I Paesi in via di sviluppo ...hanno inviato al resto del mondo 3mila miliardi di dollari in più rispetto a quelli che hanno ricevuto. 3Mila miliardi di dollari di deflussi netti totali annui sono una somma 24 volte superiore agli stanziamenti annuali per gli aiuti. In pratica per ogni dollaro di aiuti che hanno ricevuto, i Paesi in via di sviluppo ne hanno persi ventiquattro in deflussi netti.".
(I NUOVI SCHIAVI): " La base d'asta è è di 400 dinari. Ma si può arrivare sino a 1200, 1500 per i più giovani e forti: poco meno di 284 euro, o di 330 dollari. E' il prezzo per acquistare un uomo al mercato degli schiavi in Libia..."
Basterebbero questi semplici dati per svelare tutta l'ipocrisia di questo sistema planetario quando finge di non comprendere le reali cause dei fenomeni migratori: solo la rimozione immediata e pur graduale delle profonde e strutturali disuguaglianze potrà assicurare un futuro degno di tal nome.
E tutto ciò ben sapendo che la povertà, perlomeno quella estrema, è eliminabile concretamente. Occorrerebbe solo che ci fosse la volontà politica per farlo.
Cosa possiamo fare noi per agevolare tutto questo?
Innanzitutto prenderne coscienza, non facendosi irretire da "depistaggi" più o meno strumentali elargiti a piene mani da gran parte del mondo mediatico.
E poi fare quello che sta facendo la gran parte del popolo ebraico nei confronti del tentativo coercitivo del premier Netanyahu o come si sta facendo in Francia contro la riforma del sistema pensionistico o come stanno cercando di fare gli operai della GKN di Campi Bisenzio o di quelli della Portovesme in Sardegna. O come sempre più giovani stanno cercando di fare per assicurarsi un futuro realmente sostenibile.
Solo un rinnovato senso partecipativo dal basso potrà contribuire a produrre un cambiamento strutturale di un sistema ormai alla frutta. L'alternativa è un mondo sempre più invivibile e votato all'autodistruzione.
Diamo gambe e braccia alla speranza!