Lomagna: il parco giochi in via Silvio Pellico intitolato a suor Luisa Dell'Orto

La Giunta di Lomagna ha attribuito al parco giochi di via Silvio Pellico la denominazione di Parco giochi Suor Luisa Dell'Orto "Kenbe Fém". È stato scelto di onorare così la memoria della Piccola Sorella uccisa nella mattina del 25 giugno 2022 a colpi di pistola, nella capitale haitiana, fuori dal quartiere in cui viveva, mentre si recava ad acquistare dei dolci per la festa programmata al centro Kay Chal. Alla Casa Carlo - questa la traduzione del nome del centro - le attività sono riprese, nonostante la crisi politica e sociale di Haiti, nell'ottobre del 2022 a favore dei bambini e dei ragazzi del quartiere di Cite aux Cayes, portate avanti dagli animatori e dai giovani che suor Luisa ha formato e accompagnato con il suo esempio concreto.

Sull'onda emotiva dell'aggressione armata, il gruppo di minoranza "Uniti per Lomagna" aveva proposto con una mozione di intitolare a suor Luisa la biblioteca di via Roma o il parco Verde di via Volta. Durante la discussione in aula consiliare lo scorso 28 luglio, era stata accettata l'idea della sindaca Cristina Citterio di mantenere generico il luogo da individuare, riservandosi di sceglierlo in accordo con i famigliari della vittima.

 

Suor Luisa Dell'Orto
A confronto avvenuto, la Giunta riunitasi l'11 marzo ha "considerato che appare rispondente ad una memoria degna, fattiva e viva, individuare nel Parco Giochi di Via S. Pellico il luogo da intestare alla piccola sorella Suor Luisa dell'Orto, quale spazio fisico e relazionale dove le generazioni si incontrano e si aggregano, dove i bambini trascorrono tempo di gioco, di divertimento e di sport, come veniva garantito, insieme allo studio e all'accoglienza di tutti, presso Kay Chal" si legge nella delibera. Fra l'altro da qualche settimana nell'area pubblica di via Silvio Pellico sono stati allestiti grazie a dei fondi regionali dei giochi inclusivi, che consentono di far divertire insieme bambini disabili coi compagni normodotati grazie a strutture di gioco pensate apposta a questo scopo.

 

L'intitolazione è un segno per tenere viva la testimonianza e per conservare "la vitalità e profondità del messaggio universale da lei portato" aggiunge la Giunta. Quanto all'espressione "Kenbe fém" viene spiegato che nella lingua creola parlata ad Haiti rappresenta un augurio e un invito a conservare la forza e la tenacia di resistere. Viene ricordato che era una formula spesso usata da suor Luisa. La utilizzava per incoraggiare a non perdere la speranza. La missionaria originaria di Lomagna aveva scritto al proposito: "Kenbe fém, tenere duro, è il più dell'augurio che si fa e si riceve nel Paese. Kenbe Fèm è la virtù della forza interiore. Un intero cammino di vita".

Ancora deve essere stabilito il giorno esatto della cerimonia pubblica per l'intitolazione.

 

La delibera di Giunta ripercorre i tratti biografici salienti di Luisa Dell'Orto, nata a Lomagna il 27 giugno 1957. Frequentò il liceo scientifico "Grassi" di Lecco e successivamente la Facoltà di Storia e Filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove si laureò nel 1984. Insegnò nel frattempo Storia della Filosofia al Liceo scientifico-classico del Collegio-Convitto di Celana (Bergamo). Nello stesso anno della laurea entrò nella Congregazione religiosa delle Piccole Sorelle del Vangelo di Charles de Foucauld, a Lione.

 

Il primo impegno missionario fu nel 1987 in Camerun, a Salapombe (Yokadouma) nel mezzo della foresta, tra i Pigmei Baka. Vi rimase fino al 1990. In quegli anni sorse a Lomagna il Gruppo Missionario a sostegno della popolazione Baka per la quale venne costruito un pozzo per l'acqua. Fu inoltre pubblicato il primo libretto di preghiere scritto in lingua baka.

Il tempo degli studi non era però finito e nel 1994 conseguì in Svizzera la laurea in Teologia presso l'Ecole de la Foi et des Ministères di Friburgo.

 

Il secondo Stato in cui portò l'opera missionaria fu il Madagascar, per quattro anni. Dal 1997 al 2001 si trovò a stare infatti ad Antsirabè, dove alle attività pastorali e sociali aggiunse l'insegnamento di Etica generale e speciale al Grand Séminaire Interdiocésain di Haut-Plateau.

 

Nel 2002 scoppiò il suo amore per Haiti. Cominciò la missione a Delmas 31, un quartiere popolare della capitale Port-au-Prince. Cominciò sin da subito ad insegnare Storia della filosofia e la Dottrina sociale della Chiesa all'Institut de Philosophie Saint François de Sales Fleuriot - Port-au-Prince. Lasciò una traccia indelebile nell'aiuto ai più poveri del quartiere popolare di Cite aux Cayes, situato nella periferia della capitale. All'insegna dei valori della solidarietà e della fratellanza venne costruito e aperto "Kay Chal", un punto di aggregazione giovanile, tra le lezioni mattutine ai "restavek" e l'accoglienza e lo svago pomeridiani. Lì la missionaria lomagnese aprì una scuola (prescuola, elementari e medie) per alunni dai 5 ai 15 anni circa. Contribuì inoltre alla formazione di una cooperativa di ricamo formata dalle donne del quartiere.
M. P.
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