Il Consiglio comunale non è l’ascensore per scalare le graduatorie

IL COMMENTO

Con una delibera del Consiglio comunale a Lomagna si apre il percorso che dovrebbe portare alla costituzione di una Comunità energetica. Anzi no, l'atto approvato in sala consiliare il 15 marzo era stato preceduto un mese e mezzo prima da una determina dell'Ufficio tecnico in cui il suo responsabile si faceva portavoce dell'interesse espresso dall'amministrazione comunale - non si sa attraverso quale pronunciamento - ad aderire alla comunità energetica.


Durante la seduta la sindaca ha sostenuto di essere ben contenta che con questo atto di indirizzo il Consiglio comunale potesse esprimere l'intenzione di farsi promotore della nascita di una Comunità energetica. Ma in realtà il coinvolgimento dell'organo consiliare è stato usato soltanto per ottenere punti nella graduatoria a seguito della manifestazione d'interesse a cui Lomagna parteciperà, in vista del bando regionale.


Questo dettaglio è sfuggito al presidente di HServizi, Marco Donadoni, invitato a fianco del primo cittadino per illustrare le potenzialità delle Comunità energetiche rinnovabili. Donadoni è un tecnico, non un politico, e comprensibilmente non ha badato alle complicanze di natura politica del suo intervento. Il numero uno di HServizi ha così confessato che il provvedimento portato in Consiglio comunale servisse a piazzarsi meglio nella contesa tra i Comuni lombardi che compariranno nella graduatoria. "Mi sento di dire che dà sicuramente un punteggio superiore con questo ulteriore passaggio" ha detto in maniera cristallina Donadoni.


Affermazioni fatte sicuramente non per denigrare il ruolo del Consiglio comunale, che almeno da chi fa politica non dovrebbe essere inteso però come un ascensore per scalare le graduatorie dei bandi, insomma come mero strumento. Per altro, allegare alla manifestazione d'interesse la delibera del Consiglio sembrerebbe essere un elemento essenziale per Regione Lombardia.

 

Se l'Ufficio tecnico comunale ha già espletato la procedura di affidamento dell'incarico ad HServizi - e la presenza di Marco Donadoni lo testimoniava plasticamente - allora il Consiglio comunale non ha "indirizzato" un fico secco. Il coinvolgimento dell'assise tanto celebrato dalla sindaca è stato fittizio e l'organo collegiale, specchio del risultato alle urne, è stato svuotato del suo ruolo e della sua dignità.

 

Citterio - se solo il gruppo di minoranza si fosse accorto del cortocircuito - avrebbe replicato che si tratta di un ragionamento teorico, e che quello che conta è la sostanza, cioè "il percorso" e "l'obiettivo", parole che ripete come un mantra. Non ci stancheremo però di dire che il rispetto della grammatica istituzionale è ciò che rende onorabile il ruolo che si riveste da primo cittadino o da assessore, è ciò che rende credibile l'azione amministrativa. È l'impalcatura della Politica. Se non lo si dimostra ma, anzi, lo si sottovaluta, fa apparire che non si è compreso la differenza tra un amministratore comunale e un amministratore di condominio.

Marco Pessina
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