Cernusco: Toto paragona l'AES ai soffitti della scuola nel 2016. Brusadelli lo asfalta

L'aula del Consiglio comunale di Cernusco Lombardone si è accesa sul tema dell'educativa scolastica. Intensissimo scontro sulla mancata informazione alla cittadinanza dei problemi che si sono creati con il cambio di educatori. Ma le interruzioni all'intervento della minoranza hanno innervosito UPAI e molti cittadini che non hanno voluto mancare tra il pubblico alla seduta del 17 marzo.


La vice sindaca Renata Valagussa


E dire che la discussione si era aperta nel migliore dei modi, con la vice sindaca Renata Valagussa che ha offerto con pacatezza una fotografia sulla copertura del servizio di Educativa scolastica alla primaria e alla secondaria di primo grado, a seguito del cambio di gestione. Valagussa ha innanzitutto difeso la legittimità del percorso di Retesalute, obbligata a indire un bando durante l'anno scolastico.

Il direttore di Retesalute Luca Rigamonti

 

In Consiglio comunale si era appena parlato dell'azienda speciale meratese in merito alla presa d'atto del bilancio previsionale, illustrato dal direttore generale di Retesalute, Luca Rigamonti, che in queste settimane sta compiendo il tour de force nei vari Comuni per fornire un quadro quanto più preciso e trasparente delle condizioni contabili ed economiche dell'azienda. Il tema dell'Educativa scolastica, nelle sue recenti evoluzioni, non è stato toccato nel dettaglio dal direttore Rigamonti. Se ne è però discusso a Cernusco in risposta ad una interrogazione del gruppo di minoranza [clicca QUI].

 

La vice sindaca ha illustrato il quadro specifico di Cernusco, non particolarmente preoccupante: "Attualmente al plesso della primaria di Cernusco su 110 ore, 15 non sono coperte con un educatore assegnato, ma si alternano le educatrici del plesso. Dalla prossima settimana saranno coperte tutte". Per quanto riguarda i cernuschesi che frequentano le medie a Moscoro non sono state evidenziate criticità. "Alla secondaria di primo grado i minori di Cernusco risultano coperti, ma su un monte ore di plesso di 161 ore assegnato ne risultano scoperte 45".

 

"Gli Istituti comprensivi hanno posto in essere interventi per ridurre al minimo il disagio alle famiglie ed ai minori, coprendo i servizi attraverso risorse proprie mediante le funzioni strumentali e l'utilizzo dell'organico dell'autonomia - ha spiegato Valagussa - Le cooperative aggiudicatarie continueranno a reclutare altro personale per soddisfare le esigenze. Come amministratori ci siamo impegnati a presidiare, in collaborazione con le scuole, i servizi educativi erogati nel nostro territorio e si sta lavorando per ridurre al minimo il disagio per i minori". La vice sindaca ha ribadito il sostegno all'azienda speciale.

La consigliera Samantha Brusadelli

 

Tutt'altro che soddisfatta la consigliera Samantha Brusadelli ha lamentato innanzitutto il mancato scambio di informazione con il suo gruppo di minoranza, nonostante diverse sollecitazioni in tal senso in contesti sia formali che informali. "Non abbiamo avuto alcuna comunicazione che il bando sull'educativa scolastica scadesse a fine febbraio" ha commentato Brusadelli, ritenendo il mancato coinvolgimento gravissimo. "Del resto abbiamo capito che il vostro concetto di confronto e collaborazione con la minoranza non arriva neanche a concepire quel minimo di rispetto che sarebbe scontato almeno in rapporti di tipo civile" ha detto la consigliera all'opposizione che ha poi affondato: "La vostra reticenza è stata soprattutto nei confronti di tutti gli utenti del servizio, alle loro famiglie, agli insegnanti e agli educatori, che si sono trovati in una situazione di difficoltà".

 

Avendo parlato con alcune famiglie coinvolte, Brusadelli ha riportato che si sentirebbero spesso abbandonate, con uno scarico di responsabilità da parte del Comune: "Si sentono dire dal Comune che la gestione è di Retesalute. Questa storia deve finire e deve essere chiaro che Retesalute è un'azienda speciale, i soci sono i Comuni e tutti devono essere coinvolti. Le risposte devono essere date. È stata chiesta pazienza, ma su questi temi non si può avere pazienza. Noi possiamo avere pazienza per la riqualificazione di una piazza o per la realizzazione di una pista ciclabile, ma sull'educativa scolastica la pazienza è finita perché se un bambino di 7 anni non riceve il servizio di AES adeguato gli anni o le ore che perde non sono più recuperabili".

Brusadelli ha insistito sul punto, lamentando che gli assessori all'Istruzione e alle Politiche sociali non abbiano informato le Consulte, anche tenendo conto della mancata menzione della questione nell'ordine del giorno delle prossime riunioni.

 

Dopo sei minuti, il sindaco Gennaro Toto ha iniziato a scalpitare, con la richiesta alla consigliera Brusadelli se avesse finito. Il Regolamento consente 10 minuti di replica alla minoranza, ma al settimo minuto, il primo cittadino ha insistito di nuovo per mettere a tacere la consigliera: "Il tempo passa, l'interrogazione ha dei tempi" ha interrotto Toto. Brusadelli ha allora domandato: "Non le sembra un argomento per il quale valga la pena di sforare magari di un minuto?".

 

Lo scambio si è fatto più intenso: "Ne ha parlato esaustivamente il direttore di Retesalute per quanto riguarda l'Educativa scolastica e tutto quello che si sta mettendo in campo" ha sostenuto Toto. L'atteggiamento non è piaciuto alla minoranza che ne ha denunciato la chiusura. "Sono molto contenta che a Cernusco non ci siano grandi problemi, ma è una cosa dettata dal caso". All'ottavo minuto, il sindaco ha quindi perso la pazienza: "Basta, adesso sta esagerando. Il tempo è finito". A questo punto, i cittadini presenti tra il pubblico, tra cui ex amministratori comunali o simpatizzanti della minoranza, hanno iniziato a rumoreggiare, incitando la consigliera a proseguire con il proprio intervento.

 

"Mettiamo a verbale che il sindaco non permette di parlare di un argomento che dovrebbe essere di vitale importanza - ha dichiarato con sdegno Brusadelli - Però a questo punto non intervenite neppure voi e la chiudiamo qui". In effetti il Regolamento non consentirebbe le controrepliche della maggioranza.

"Ci sono delle regole e vanno rispettate. Chi chiede il rispetto delle regole deve essere il primo a rispettarle" ha commentato il sindaco al nono minuto. Ribadiamo, il Regolamento consente repliche, non interrotte, di 10 minuti. E Brusadelli: "Esatto, e non ho finito. È lei che mi obbliga a finire".

 

Il discorso sembrava chiuso, qualche attimo di silenzio tombale in aula. Ma il sindaco ha cercato di avere l'ultimo parola: "Comunque una cosa la voglio dire io, visto che cita le Consulte". Dalle sedie del pubblico è salita ancora l'indignazione, cavalcata dalla stessa Brusadelli che ha ribadito che se l'argomento è chiuso, questo vale per tutti.

 

Non se n'è curato il sindaco, che ha proseguito: "Mi piace l'intraprendenza e lo spirito d'iniziativa. Però ricordo che nel 2016, a proposito del portare in Consulta determinati temi, lei era in Consulta Istruzione. Non ricordo che abbia portato in Consulta il tema del crollo dei soffitti alla scuola media, anzi se ne guardò benissimo. Non fece nessun intervento, facendo finta che il problema non esistesse".

 

Passare dalla delicata situazione dei ragazzi disabili al crollo dei calcinacci alla scuola media, ormai 7 anni fa, è parso un azzardo, tanto più che in Consulta in realtà se ne parlò, come dimostra l'articolo di cronaca che facemmo proprio su una di quelle sedute [clicca QUI]. Per un qualunque assessore che ritenga che Merateonline si inventi le notizie, pubblichiamo anche il verbale della Consulta (clicca QUI).

 

In aula consiliare intanto la situazione era fuori controllo, ormai sembrava il secondo episodio della conferenza stampa dei ministri a Cutro. "Adesso rispondo perché questo è un attacco personale" ha ripreso il microfono furente la consigliere di UPAI. "Lei si ricorda molto male. Io, oltre ad essere membro della Consulta Istruzione, facevo parte del Consiglio d'Istituto e un sabato mattina, invitata dall'allora dirigente scolastico, sono andata a vedere l'andamento dei lavori col caschetto in testa" si è difesa Brusadelli. Non paga, la consigliera di minoranza si è lanciata in una pesante invettiva: "Ho portato questo argomento sia in Consulta sia in Consiglio d'Istituto, dove avevo anche detto che avrei gradito dall'amministrazione comunale e dal dirigente scolastico un intervento contro una persona che si è permessa di salire sul pullman senza nessuna autorizzazione a distribuire volantini di minacce ai ragazzi dicendo che la scuola stava crollando in testa. E quella persona era lei". Applausi scroscianti dal pubblico.

 

Costretto ad incassare il colpo, il sindaco Toto ha tentato di obiettare: "Comunque si ricorda male, nessuno salì sul pullman e non c'ero solo io". Ha poi invitato il pubblico a fare silenzio.

M. P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.