Comodamente sedute/83: dare coraggio non costa nulla ma per tanti fa la diffrenza

L'altra sera ho aperto il frigorifero alla ricerca di un'idea per la cena e l'ho visto lì, dimenticato, solitario, in paziente attesa.
Sto parlando di una verdura che a casa mia non è mai stata tanto gradita, ma che d'inverno, di tanto in tanto, non mi dispiace acquistare: il porro.
Il problema è decidere come cucinarlo.
Fortunatamente avevo anche della scamorza affumicata e una confezione di pasta sfoglia e così mi sono cimentata in una torta salata che vi dico la verità è venuta veramente buona e per questo non voglio perdere altro tempo e vi giro subito la ricetta.



TORTA SALATA PORRI E SCAMORZA
Ingredienti
Una confezione di pasta sfoglia rotonda
100 grammi di scamorza meglio se affumicata, ma non necessariamente
1 porro grande o due piccoli
2 patate medie
2 uova
1 confezione piccola di panna da cucina
Sale pepe
Semi di sesamo
Preparazione
Lavate bene i porri e privateli della parte verde. Tagliateli a fettine molto sottili e fateli rosolare assieme alle due patate tagliate a piccoli tocchetti in una padella con un filo di olio fino a quando non saranno appassiti. A fine cottura aggiustate di sale e pepe e lasciateli raffreddare.
Nel frattempo rompete in una ciotola le due uova e unite la panna. Mescolate bene, salate, unite il composto di patate e porri e la scamorza tagliata a cubetti.
In uno stampo rotondo da forno di 22 cm mettete la pasta sfoglia, versate il composto e utilizzate quella in eccesso per coprire la superficie. Spennellate con il tuorlo d'uovo e  cospargete la superficie con semi di sesamo.
Infornate la torta a 180° per 20-25 minuti, fino a che la superficie sarà dorata.

Giovanna Fumagalli Biollo
Insomma il mio porro aveva bisogno di essere soltanto un po' incoraggiato ed è stato a quel punto che ha deciso di dare il meglio di sé.
Incoraggiamento
Solo a pronunciarla questa parola, è così confortante che scalda il cuore.
Significa dare coraggio, incitare qualcuno infondendogli quella fiducia che gli permette di affrontare ostacoli, sacrifici, momenti difficili.
Ci sono circostanze nella nostra vita in cui siamo talmente sommersi da situazioni spiacevoli, problemi di salute, familiari, economici, che fatichiamo a vedere una via d'uscita.
In quei momenti, ascoltare una parola di incoraggiamento ha un potere quasi soprannaturale, perché se ci pensate, non aiuta a risolvere il problema, ma ci consente di affrontare ogni avversità con lo spirito giusto, senza sentirsi sconfitti o inadeguati in partenza.
Se qualcuno ci dice che ce la possiamo fare a venire fuori dal tunnel, non solo ci crediamo, ma troviamo dentro di noi risorse che non avremmo mai pensato di possedere, che giacevano assopite da qualche parte e avevano solo un gran bisogno di essere risvegliate, rimesse in circolo.

"Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia.
l'audacia reca in sé genialità, magia e forza. comincia ora".
Johan Wolfgang Von Goethe

E il fatto che a rimetterle in circolo siano le parole di un altro essere umano, è commovente, perché ci ricorda ancora una volta che abbiamo bisogno gli uni degli altri per sopravvivere.

"A volte la nostra luce si smorza ma poi la fiamma viene ravvivata da un altro essere umano".
Albert Schweitzer

Alle volte ci lamentiamo perché non abbiamo intorno nessuno che si prenda il carico di incoraggiarci, senza pensare che anche noi possiamo essere splendidi incoraggiatori, mentre perdiamo infinite opportunità di esserlo.
Con i nostri figli, ad esempio, quando ci raccontano di sogni grandi da realizzare e noi li spegniamo con una frase lapidaria, perché li vorremmo vedere più oggettivi, più concreti, più lungimiranti.
Dimentichiamo che se abbiamo realizzato i nostri sogni, se siamo diventati ciò che volevamo essere, lo dobbiamo anche a quella persona che abbiamo incontrato e che non si è lasciata sfuggire l'occasione di dirci che ce l'avremmo fatta, che dovevamo crederci e che tutto sarebbe andato bene.
Se ricordassimo il potere di quelle parole, le faremmo ricadere a pioggia senza nemmeno curarci di dove andrebbero a finire.
Perché l'incoraggiamento non è mai sprecato, e non pretende che vi sia un legame di amore. Possiamo incoraggiare una intera squadra di calcio, pur conoscendo soltanto un giocatore.
E non incoraggiamo perché vincano, ma per dire loro che saremo fieri qualunque cosa accada.
Sapere che qualcuno crede in noi, ci aiuta a volerci un po' più bene.
Guardatevi intorno, c'è sempre qualcuno da incoraggiare, non costa nulla, ma fa la differenza.

Amiche care vi auguro una buona domenica all'insegna dell'incoraggiamento e come sempre se questo articolo vi è piaciuto, potete fare un salto nel mio blog www.comodamentesedute.com per leggerne altri.  
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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