Distacco improprio
Sono dispiaciuto che il Sig. Emanuele non si dispiaccia e commuova per quanto accaduto a Cutro.
Ma ancor più mi lascia perplesso il suo ragionamento a supporto di questa sua manifestata amarezza.
Con quale criterio si può mettere sullo stesso piano un pazzo che come scrive "accoltella persone senza nessun problema" con donne, uomini, famiglie, minori non accompagnati (probabilmente le loro famiglie non avevano sufficienti risorse per pagarsi il "viaggio") che lasciano il proprio Paese da guerre e regimi totalitari e dittatoriali.
Situazioni così diverse, che non si possono accomunare e che meritano un diverso e profondo sentimento nonché una differente analisi.
Se questo dispiacere è reale, bisogna avere la capacità di saper scindere e distinguere i piani.
I reati vanno perseguiti da chiunque li compia, stranieri e non, rafforzando l'apparato di sicurezza deficitario nelle nostre città per renderle più sicure.
Il nuovo Governo, tra le tante promesse fatte, ha indicato tra i primi punti del proprio programma la sicurezza nelle città; gli è stato fornito un ampio mandato e pertanto restiamo in attesa, se saranno in grado, di impegni fattuali a riguardo.
L'arrivo dei migranti può non piacere ma gli esperti di migrazione ci dicono che il processo sarà irreversibile.
Fino ad ora pagando profumatamente Libia e Turchia, che hanno creato veri e propri lager (naturalmente facciamo finta di non vedere...giustamente, paghiamo fior di soldi per questo), gli arrivi sono perlopiù contingentati sempre però in rapporto allo stato periodico delle trattative in corso sul quantum.
I dati dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, Frontex, ci dicono che nel 2022 sono stati rilevati circa 330 mila attraversamenti irregolari delle frontiere dell'Unione europea pari allo 0,07% della popolazione e che, al contrario di quello viene da alcuni percepito, la rotta più battuta e quella balcanica e non il Mediterraneo centrale, su cui siamo fortemente concentrati.
Malgrado gli strombazzamenti degli ex-sovranisti l'Italia non è il paese che accoglie di più; Germania e Francia ci precedono ampiamente.
La situazione è certamente problematica ma governabile. L'Europa può e deve fare di più, attraverso gli accordi esistenti e quelli che sono in discussione come il presidio europeo nel Mediterraneo che auspico venga attivato.
Al contrario, gli alleati politici europei di Salvini e Meloni, restano i principali oppositori alla ridistribuzione dei migranti sul territorio europeo e continuano a promuovere principi etici devianti come il "non ci vogliamo mischiare ad altre razze" enunciato dal leader ungherese Orban; le imminenti elezioni saranno cruciali per determinare quali politiche verranno intraprese nei prossimi anni.
Pensare che la chiusura dei porti sia la soluzione è un miraggio e cercare, come si sta facendo, di ostacolare e ritardare i soccorsi inviando le navi con i fortunati che non hanno perso la vita in porti sempre più lontani risulta veramente poco edificante e non ci fa proprio onore, peraltro ad un paese di emigranti come il nostro.
I dati degli iscritti all'A.I.R.E. indicano in circa 6 mln gli italiani all'estero, di cui oltre 1,8 mln under 30 e nel solo 2022 circa 150 mila giovani hanno lasciato il nostro Paese.
Ho letto in questi giorni diversi commenti, alcuni veramente ignobili da fare accapponare la pelle come "E' triste per la morte di una bimba sconosciuta, che fugge non si sa da cosa" o interventi miopi e menzogneri che incolpano testate giornalistiche, come il Corriere della Sera o Repubblica che non essendo proni al nuovo potere mancano nello sponsorizzare il Governo che "denuncia una invasione di massa incontrollata lasciata solo sulle spalle dell'Italia".
Penso che qualsiasi padre di famiglia, diligente e degno, non solo debba commuoversi nel vedere persone e bimbi che perdono la vita in un viaggio nel quale ripongono il loro futuro e che per empatia potrebbero essere nostri parenti o nostri figli, ma debba sperare fortemente che questo non si ripeta.
"Nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l'acqua non sia più sicura della terra".
Non si tratta di buonismo, solo la volontà di restare umani.
Ma ancor più mi lascia perplesso il suo ragionamento a supporto di questa sua manifestata amarezza.
Con quale criterio si può mettere sullo stesso piano un pazzo che come scrive "accoltella persone senza nessun problema" con donne, uomini, famiglie, minori non accompagnati (probabilmente le loro famiglie non avevano sufficienti risorse per pagarsi il "viaggio") che lasciano il proprio Paese da guerre e regimi totalitari e dittatoriali.
Situazioni così diverse, che non si possono accomunare e che meritano un diverso e profondo sentimento nonché una differente analisi.
Se questo dispiacere è reale, bisogna avere la capacità di saper scindere e distinguere i piani.
I reati vanno perseguiti da chiunque li compia, stranieri e non, rafforzando l'apparato di sicurezza deficitario nelle nostre città per renderle più sicure.
Il nuovo Governo, tra le tante promesse fatte, ha indicato tra i primi punti del proprio programma la sicurezza nelle città; gli è stato fornito un ampio mandato e pertanto restiamo in attesa, se saranno in grado, di impegni fattuali a riguardo.
L'arrivo dei migranti può non piacere ma gli esperti di migrazione ci dicono che il processo sarà irreversibile.
Fino ad ora pagando profumatamente Libia e Turchia, che hanno creato veri e propri lager (naturalmente facciamo finta di non vedere...giustamente, paghiamo fior di soldi per questo), gli arrivi sono perlopiù contingentati sempre però in rapporto allo stato periodico delle trattative in corso sul quantum.
I dati dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, Frontex, ci dicono che nel 2022 sono stati rilevati circa 330 mila attraversamenti irregolari delle frontiere dell'Unione europea pari allo 0,07% della popolazione e che, al contrario di quello viene da alcuni percepito, la rotta più battuta e quella balcanica e non il Mediterraneo centrale, su cui siamo fortemente concentrati.
Malgrado gli strombazzamenti degli ex-sovranisti l'Italia non è il paese che accoglie di più; Germania e Francia ci precedono ampiamente.
La situazione è certamente problematica ma governabile. L'Europa può e deve fare di più, attraverso gli accordi esistenti e quelli che sono in discussione come il presidio europeo nel Mediterraneo che auspico venga attivato.
Al contrario, gli alleati politici europei di Salvini e Meloni, restano i principali oppositori alla ridistribuzione dei migranti sul territorio europeo e continuano a promuovere principi etici devianti come il "non ci vogliamo mischiare ad altre razze" enunciato dal leader ungherese Orban; le imminenti elezioni saranno cruciali per determinare quali politiche verranno intraprese nei prossimi anni.
Pensare che la chiusura dei porti sia la soluzione è un miraggio e cercare, come si sta facendo, di ostacolare e ritardare i soccorsi inviando le navi con i fortunati che non hanno perso la vita in porti sempre più lontani risulta veramente poco edificante e non ci fa proprio onore, peraltro ad un paese di emigranti come il nostro.
I dati degli iscritti all'A.I.R.E. indicano in circa 6 mln gli italiani all'estero, di cui oltre 1,8 mln under 30 e nel solo 2022 circa 150 mila giovani hanno lasciato il nostro Paese.
Ho letto in questi giorni diversi commenti, alcuni veramente ignobili da fare accapponare la pelle come "E' triste per la morte di una bimba sconosciuta, che fugge non si sa da cosa" o interventi miopi e menzogneri che incolpano testate giornalistiche, come il Corriere della Sera o Repubblica che non essendo proni al nuovo potere mancano nello sponsorizzare il Governo che "denuncia una invasione di massa incontrollata lasciata solo sulle spalle dell'Italia".
Penso che qualsiasi padre di famiglia, diligente e degno, non solo debba commuoversi nel vedere persone e bimbi che perdono la vita in un viaggio nel quale ripongono il loro futuro e che per empatia potrebbero essere nostri parenti o nostri figli, ma debba sperare fortemente che questo non si ripeta.
"Nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l'acqua non sia più sicura della terra".
Non si tratta di buonismo, solo la volontà di restare umani.
Francesco