Merate: proteste diffuse in centro per la movida. La P.L. applichi il “piano acustico”

Dai resoconti del ‘quotidiano', a Palazzo sembra prevalere la linea politica democristiana che poggiava su tre pilastri, temporeggiare, troncare, sopire. L'Educativa scolastica? Un allarme eccessivo. Le proteste per gli schiamazzi notturni? Poca tolleranza.

Potrebbe essere il dialogo tra quattro amici al bar se non fosse che gli inquilini politici hanno compiti e responsabilità ben precisi e per i quali sono pagati sempre meglio.

 

Piazza Libertà

Prendiamo il caso degli schiamazzi, ricorrente ma amplificato a causa dell'apertura di nuovi locali. Di per sé la soluzione sarebbe semplice ma a Palazzo preferiscono - forse per l'innata quanto legittima simpatia verso questi ambienti - derubricare la questione all'insofferenza crescente dei cittadini "vittime" della movida. Una volta c'era più tolleranza, oggi il cittadino reagisce al minimo disturbo.

Una frase simile scambiata tra i quattro amici di cui sopra fa salotto. Ma detta a Palazzo fa sobbalzare. E allora, per quanto consci di non godere di larghe simpatie, vogliamo aiutare il Primo cittadino a ritrovare la via maestra che, quando parla come tale, deve percorrere. Altrove è liberissimo di esprimere qualsiasi banalità.

Dunque, con delibera numero 32 del 29 maggio 2007 il Consiglio Comunale, 18 presenti, 3 assenti, sindaco Giovanni Battista Albani, vice sindaco e assessore all'urbanistica Ernesto Tino Passoni, segretario comunale dottor Francesco Motolese, approvava in via definitiva, esaminate le osservazioni, la variante alla classificazione acustica del territorio che, da quel momento, diventava la pietra miliare per la gestione dell'ordine pubblico in materia di inquinamento acustico.

Piazza della Vittoria

L'area dalla quale si levano le proteste dei residenti si è molto allargata rispetto agli anni passati e ora comprende piazza della Vittoria, piazza della Libertà, piazza Prinetti, via Carlo Baslini, piazza degli Eroi, via Francesco Viganò, via Giovanni Pascoli, via Mameli, piazza don Minzoni e viale Lombardia. Il quadrilatero est del centro città all'interno del quale ci sono diversi locali, alcuni storici, altri di recente apertura.

Una delegazione di rappresentanti dei residenti attorno a piazza Libertà ha già posto le rimostranze al Sindaco. Un'altra di residenti in piazza della Vittoria - dove è stata aperta una birreria e un locale con dispensatore automatico di bibite e alimenti aperto 24 ore su 24 - ha inviato diverse proteste scritte e ora ha chiesto udienza.

Non sono mancate lamentele di residenti nella zona attorno a piazza don Minzoni.

E tutto questo con temperature serali e notturne di poco superiori alle zero. C'è da aspettarsi una impennata degli schiamazzi - e delle conseguenti proteste - nelle prossime settimane. Già ci sono avvisaglie provenienti dalle centralissime piazza degli Eroi e via Carlo Baslini.

Veniamo quindi al suggerimento che sommessamente offriamo al primo Cittadino. Come senz'altro sa la tavola che illustra le fasce di zonizzazione acustica è colorata in base alle classi, si va da 1 a 6 con la prima detta zona del silenzio attorno all'ospedale. Quella del quadrilatero est è colorata di giallo, classe 3 con qualche sconfinamento in classe 2.

Il piano per la classe 3 prevede come limiti invalicabili 60 decibel dalle 8 del mattino alle 22 e 50 decibel dalle 22 alle 8. La classe 2 scende rispettivamente a 55 e 45.

Piazza degli Eroi

Ora, siccome ci sono App che misurano con assoluta precisione l'indice di rumorosità - testate facendo in passato verifiche con i dati rilevati dall'Arpa - basta inserire tale applicazione nei cellulari degli agenti incaricati di pattugliare la città durante il cosiddetto "terzo turno" che, auspicabilmente dovrebbe estendersi almeno fino all'una del mattino dato che alcuni locali non chiudono prima delle 2.

Con l'Applicazione è semplice rilevare il volume del rumore e, in caso esso superi i limiti di cui prima, intervenire e applicare la legge, ovvero l'articolo 659 del codice penale che condanna il disturbo della quiete pubblica.

Come si vede la strada da percorrere è molto semplice, rigorosa nel rispetto della Legge, imparziale verso esercenti e cittadini.

Se i limiti sono dentro i parametri le proteste risulteranno infondate e ingiustificate, viceversa compete alle forze dell'ordine applicare le norme.

Così nessun litigio tra chi chiede di lavorare in pace e chi di risposare in tranquillità.

Claudio Brambilla
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