Merate, Tamandi: il rispetto per la Riserva Lago va coniugato con la fruibilità. Trivella in azione, acquisiti 10mila mq. di aree
"Il primo, personale grazie - ma anche a nome dell'Amministrazione comunale - va ai volontari della Riserva lago di Sartirana. Senza il loro insostituibile contributo non avremmo il sentiero e le aree circostanti, almeno quelle di proprietà, pulite e in ordine.
Un secondo ringraziamento va al Parco del Curone per la fattiva collaborazione avviata. Nei giorni scorsi, ad esempio, l'agronomo ha censito in qualche ora di lavoro gran parte delle piante che si innalzano sopra il sentiero circumlacuale indicandone una trentina come ammalorate o comunque da monitorare".
L'assessore Fabio Tamandi
Effettivamente passeggiare sul sentiero attorno al lago consente di notare gli interventi di manutenzione che rendono ancor più gradevole camminare, soprattutto nel tratto a maggiore sensibilità ambientale dove ai apre un largo spiazzo sotto gli alberi. Molto pulito è lo stagno Rospetto, purtroppo senz'acqua, dove quando le piogge erano regolari, si riproducevano i rospi provenienti dalla collina sopra via Principe Falcò, grazie al passaggio sotterraneo ideato dall'ing.Ernesto Passoni durante la consigliatura Albani. Il problema è la siccità. Il lago è a circa 40 centimetri sotto il livello medio. Per compensare il crollo delle acque piovane era stato ideato un programma di realizzazione di cinque pozzi da cui estrarre acqua da convogliare poi nel lago. Con Fabio Tamandi, attuale assessore all'Ambiente, succeduto a Andrea Robbiani, facciamo un punto del lavoro in corso.
"I primi tre pozzi sono già stati scavati. Si tratta ora di completare il lavoro e poi l'acqua sarà convogliata del lago. Il quarto lo stiamo realizzando sul lato ovest del bacino, poco sotto via Volta e accanto alla stazione di sollevamento di Lario Reti. A oggi la trivella è arrivata a circa 80 metri di profondità e già sgorga acqua. Dovrebbe scendere fino a 120 metri poi si effettueranno gli allacciamenti". Ma le tubazioni sono già state installate. "Sì, tutti e quattro i condotti sono già a terra. Due pozzi sono collegati ad una grossa tubazione già esistente per cui un solo tubo arriverà al lago. Il pozzo pilota è nei pressi dell'area feste a Cassina, qui sono già state gettate le fondamenta e a breve sorgerà il primo manufatto. Il quarto è poco a sud di via principe Falcò e il quinto a Cassina in zona campo di calcio. Nel frattempo si sta lavorando per realizzare un grosso canale nel quale far scorrere le acque piovane recuperate grazie a un'opera di captazione in corso lungo via Principe Falcò. La realizzazione dei pozzi è impegnativa perché la perforazione deve raggiungere almeno gli 80 metri di profondità".
Quanto apporto idrico si stima a operazione completata?
"Secondo gli studi preliminari l'apporto idrico annuo dovrebbe essere pari al 20 per cento del volume d'acqua del lago. Tuttavia il persistere della siccità danneggia anche le falde sotterranee per cui oggi è difficile quantificare l'effettivo apporto". Nel frattempo continua la trattativa con la miriade di proprietari di aree a destra e a sinistra del sentiero. "Sono davvero tantissimi. Comunque il solo avviso di interesse all'acquisizione di anche piccole aree ha sinora permesso di reperire circa 10mila metri quadrati in parte ottenuti gratuitamente, quelli di minore o nessun valore, in parte col riconoscimento del prezzo medio agricolo. Il lavoro e le trattative continuano intanto però predisponiamo gli atti notarili per acquisire alla Riserva i pezzetti già negoziati".
Mentre ancora nulla si sa del nuovo piano di gestione della Riserva che ormai da parecchi mesi giace sui tavoli regionali.
"Sicuramente le elezioni hanno rallentato tutto. Ma sappiamo quasi per certo che il piano andrà nella prima Giunta regionale programmata nei prossimi giorni. Quindi entro fine mese dovremmo conoscere l'esito".
Il nuovo piano prevede la chiusura dal 1° marzo al 15 giugno della zona dei canneti per la riproduzione della fauna. Mentre la fascia meno sensibile, dal Bagnolo al pontile in senso orario resta sempre aperta.
"Nel nuovo piano è così. Certo che se non sarà approvato allora restano in vigore i limiti attuali e cioè blocco totale dal 1° aprile al 15 giugno nella fascia "B" e blocco nella fascia "A" dal 1° aprile al 31 luglio".
Diciamolo, un'assurdità se pensiamo che la fruibilità del lago è secolare senza che la fauna ne abbia risentito e che la riserva è lo sfogo per le tantissime famiglie che in estate non hanno la possibilità di regalarsi qualche giorno di vacanza al mare o in montagna.
"Ci sono visioni direi radicali, in base alle quali non si dovrebbe fare nulla, lasciare che la natura faccia il suo corso. Non dico quante segnalazioni sono state fatte a mio carico per piccoli interventi migliorativi che non danneggiano minimamente l'ambiente ma anzi lo rendono più ordinato".
Visioni che se dovessero prevalere, anche contro la maggioranza della popolazione - oltre mille firme per la riapertura raccolte in due settimane lo dimostrano - aprirebbero la strada a una richiesta di uscita dal Sito di Interesse Comunitario.
"Non è così semplice, credo si tratti di una procedura lunga e dall'esito incerto. Tuttavia l'eccesso assoluto di rigidità potrebbe indurre una prossima Amministrazione a verificare questa ipotesi. Personalmente sono per una fruibilità ragionata, rispettosa dell'ambiente, equilibrata tenendo nel dovuto conto le esigenze della fauna e le aspettative dei cittadini che, come diceva prima, vedono nella riserva un'oasi dove portare i bambini e trascorrere qualche ora nel verde. Sempre col massimo rispetto".
E sullo stagno di San Rocco? Dato che è artificiale non dovrebbero esserci pressioni eccessive.
"E qui si sbaglia, anche su San Rocco qualcuno vorrebbe che non si facesse nulla, per quanto si chiaro che nel volgere di pochi anni lo stagno sparirebbe e resterebbe solo una pericolosa superficie fradicia. Comunque il progetto di fre-fattibilità di riqualificazione dell'area umida è quasi definito a cura del dottor Davide Beccarelli. L'intenzione dell'Amministrazione comunale è di ripulire tutta l'area e attrezzarla anche per uso didattico. Ovviamente speriamo di non incontrare i soliti ostacoli che poi fanno perdere molto tempo. E' evidente che la zona in queste condizioni è inaccettabile, mentre dopo l'acquisizione in comodato gratuito per 40 anni un intervento di sistemazione e messa a disposizione dei cittadini è assolutamente auspicabile".
C. B.