Parco Curone:  40 centesimi in più per abitanti, per un’area verde di eccezionale bellezza. Ma qualche Comune tentenna

Quarant'anni fa, dopo almeno due decenni di accesa discussione, veniva costituito il Consorzio del Parco di Montevecchia e Valle del Curone. Allora il tema ambientale era molto meno sentito, si era ancora in pieno sviluppo edilizio e demografico. Eppure Comitati di cittadini e alcune amministrazioni comunali già avvertivano l'assoluta necessità di tutelare una porzione di territorio dall'incalzare del cemento. Il dato della densità di abitanti per chilometro quadrato illustra meglio di tante parole come proprio in questa nostra Brianza lo sviluppo residenziale e produttivo sia stato molto elevato. Disporre di un polmone verde come il Parco del Curone è una fortuna e una eredità di cittadini e amministratori lungimiranti. Sul parco dovrebbero confluire gli sforzi dei Comuni Consorziati per favorire qualsiasi tipo di attività e sostenerne lo sviluppo sia in termini perimetrali sia in quanto a iniziative.

Come si vede dalla tabella il contributo versato oggi dai dieci comuni supera appena i 61mila euro. Ebbene il solo programma di Educazione Ambientale riservato a tutti i bambini delle scuole materne, primarie e secondarie dei comuni soci ammonta a 60mila euro.

Ora il Parco chiede una miseria di incremento, 40 centesimi per abitante, in sostanza meno di 25mila euro complessivi.

Prendiamo il comune capofila, Merate il cui costo aggiuntivo è inferiore a 6mila euro. Ebbene nei giorni scorsi per una seduta di boxe l'assessore allo sport Alfredo Casaletto ha staccato un assegno dal "suo tesoretto" di 5mila euro.

L'assurdità di tutto questo fa i conti anche con posizioni politiche. Si dice che a opporre qualche resistenza a questo lievissimo aumento siano Montevecchia e Sirtori. Forse anche Cernusco che però per bocca del suo sindaco Gennaro Toto smentisce. "Non mi sono opposto - spiega - né ho dichiarato di oppormi". Indiscrezioni a parte resta che il costo aggiuntivo è di poco più di mille euro ciascuno.

 

Ivan Pendeggia (Montevecchia), Gennaro Toto (Cernusco lombardone), Matteo Rosa (Sirtori)

 

Per cui è evidente che non può essere una questione di soldi: o c'è una resistenza ideologica - cioè politica - oppure c'è qualche fatto non noto di altra natura.

Il Parco è frequentato da migliaia di persone ogni settimana e da un numero elevatissimo di scolari e alunni.

Si tratta della risorsa più importante per l'intera Brianza autentica, cioè quella che gira attorno a Montevecchia.

Se non sin investe in questo straordinario polmone si compie uno sgarbo violento anche alle prossime generazioni cui abbiamo lasciato ben poco spazio per vivere in pace con la natura.

 

C. B.
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