Retesalute: servizi educativi, assistenza domiciliare e minori, lunedì la nuova Coop

La sede di Retesalute
Il momento del passaggio da Consolida alle cooperative Valdocco e Consorzio Blu è ormai alle porte. Dopo il prolungamento accordato per una settimana e mezza, da lunedì 13 marzo i nuovi aggiudicatari entreranno a servire il Meratese e Casatese per conto di Retesalute per svolgere l'Educativa scolastica e l'Assistenza domiciliare minori per i ragazzi disabili. Dei 168 educatori che erano alle dipendenze di Consolida a beneficio dei Comuni soci di Retesalute sono circa 80 ad aver scelto di mantenere i rapporti con l'azienda speciale meratese. Lo fa sapere Retesalute con un nuovo comunicato, questa volta sottoscritto anche dai Comuni, per dare il segnale di un'unità di intenti. Questa ottantina di educatori ha deciso di "sottoscrivere un nuovo contratto con le cooperative aggiudicatarie del servizio, alle medesime condizioni previste dal contratto collettivo nazionale delle cooperative, che ringraziamo per la loro scelta e per i quali ci impegniamo ad offrire una stabile prospettiva lavorativa temporale di medio termine" si legge nella nota.

"Agli 80 educatori che proseguono si affiancheranno alcuni educatori assunti in questa settimana dalle due cooperative aggiudicatarie del servizio, pur essendo la ricerca di queste figure non facile" prosegue la comunicazione ufficiale.

Il comunicato arriva dopo un incontro tra sindaci e Retesalute avvenuto in Municipio a Merate nella serata di giovedì 9 marzo. In quell'occasione sarebbe stato affermato che da lunedì prossimo verrebbero coperte circa 2.600 ore sulle 3.922 necessarie ad assicurare la totalità dell'esigenza educativa. A tal proposito preme ricordare che Consolida riusciva a coprire a regime il 70% del totale. Nei primi giorni della prossima settimana ci saranno ulteriori colloqui di lavoro che si auspica si traducano in assunzioni. Un reclutamento che andrà avanti anche oltre. Con una coperta piuttosto corta sarà difficile coprire le assenze degli educatori, soprattutto quelle comunicate con un preavviso sotto le 24 ore. In base a queste stime, alcuni saranno completamente coperti, altri vivranno delle settimane in sofferenza. Criticità maggiori sarebbero state registrate a Lomagna, Paderno d'Adda e Montevecchia.

Nella conferenza a porte chiuse sono state sondate varie ipotesi per tamponare le criticità legate al personale educativo. Nel comunicato si afferma che "l'azienda, i servizi sociali di base e gli Istituti comprensivi, a cui vanno la nostra gratitudine per la collaborazione, hanno posto in essere una serie di interventi per ridurre al minimo il disagio alle famiglie ed ai minori, coprendo i servizi attraverso risorse proprie". La nota fa riferimento ai dipendenti propri di Retesalute, che però sono appena una decina. Potrebbero fungere da jolly. Il comunicato cita poi i collaboratori a partita Iva e le "funzioni strumentali" delle scuole.

Alcuni sindaci si sono interrogati se sia possibile impiegare con delle ore di straordinario gli assistenti sociali dei Comuni. Questa strada però al momento non sembrerebbe praticabile. È stato infatti evidenziato che con il bilancio di Retesalute l'anno scorso si riuscivano a svolgere appena 20 ore di straordinario. Qualche elemento di flessibilità in più potrebbe essere introdotto con l'adeguamento del contratto decentrato, un percorso che è in itinere. Altre ipotesi sondate riguarda l'utilizzo di pedagogisti o psicologi per tappare i buchi.

Il comunicato si chiude con la rassicurazione che i Comuni "si sono impegnati a presidiare, in collaborazione con le scuole, i servizi educativi erogati nel proprio territorio", mentre Retesalute si dichiara "consapevole che questo passaggio sta creando una difficoltosa situazione in queste settimane, ma stiamo lavorando alacremente per ridurre al minimo il disagio per le famiglie ed i minori".

M. P.
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