Merate: conoscere la ''rete'' e i suoi rischi e farne un uso consapevole. Parla l'esperto

Secondo uno studio realizzato dal “Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard”, nel 2021 l'80% degli adolescenti ha affermato di aver utilizzato i social, nell'anno della pandemia, "più che in passato" e tra questi il 45% ha precisato "molto più che in passato". Ma siamo sicuri di sapere veramente come gli adolescenti usano lo smartphone e il web?

Per rispondere a questa domanda, il dott. Gianluigi Bonanomi, giornalista ed esperto di uso della tecnologia digitale, ha incontrato martedì sera genitori e persone interessate al tema, presso l'aula riunioni della scuola secondaria Manzoni di Merate.

 

La rassegna, promossa dal professor Pierantonio Merlini, prevede altre due serate - il 14 e il 21 marzo – che avranno per argomenti principali rispettivamente lo sharenting e l’intelligenza artificiale. All'incontro era presente anche l'assessore Franca Maggioni, che ha ringraziato per l'iniziativa.

Nel primo incontro Bonanomi ha introdotto il tema della tecnologia, sempre più presente nelle nostre vite, e ha approfondito i rischi e le opportunità offerte dalla rete. Come affrontare i pericoli come il cyberbullismo, la dipendenza dalla tecnologia e la protezione della privacy online? Quali sono i vantaggi offerti dalla tecnologia? Come imparare a lavorare in modo più efficiente? Queste sono solo alcuni degli interrogativi posti da Bonanomi che, nella prima serata, ha dato numerosi spunti su cui riflettere. Ha subito chiarito che la tecnologia, lo smartphone e l’intelligenza artificiale possono aiutare la qualità delle nostre vite, anche se è necessario conoscerne i rischi.


Franca Maggioni, Pierantonio Merlini, Gianluigi Bonanomi

Il focus della serata ha riguardato gli adolescenti e i preadolescenti che spesso fanno un uso inconsapevole di numerose app. Se da un lato è semplice eludere il controllo dei genitori, dall’altro non sempre i ragazzi riescono a tutelare la loro privacy. Il fenomeno che appare più insidioso, relativamente all'uso di telefonini e social, è un sempre maggiore utilizzo precoce. Bonanomi ha svelato i meccanismi psicologici che portano le varie piattaforme ad elaborare una modalità di utilizzo e una grafica sempre più accattivanti per agganciare gli utenti e creare dipendenza. La dopamina prodotta dal nostro cervello, infatti, ci porta a verificare in continuazione le nuove notifiche o a passare ore sui social che, grazie agli algoritmi, ci propongono il contenuto più adatto a noi.



“L' uso consapevole della tecnologia in famiglia è diventato una priorità – ha spiegato il relatore -  Dopo il lockdown ci si è resi conto che ormai si vive costantemente con questi strumenti. Abbiamo così deciso di affrontare un percorso su aspetti diversi dello stesso tema. Dopo una prima serata introduttiva sui pericoli della rete e sulle novità degli ultimi anni, il secondo incontro sarà dedicato allo sharenting, la sovraesposizione dei figli da parte dei genitori. Per quanto riguarda il terzo incontro parleremo di IA, l'intelligenza artificiale. Oggi i figli possono farsi i compiti direttamente da soli, ma anche i genitori possono avere un cambiamento del punto di vista professionale. Il genitore è escluso dalle dinamiche del ragazzo e quindi capire che cosa sta succedendo diventa fondamentale. Oggi stiamo sopravvalutando le competenze dei nostri ragazzi: passano ore sul web, ma non sono consapevoli di ciò che fanno. La scuola è sicuramente un ponte che facilita il dialogo educativo, fondamentale per conoscere le dinamiche tra ragazzi”.

Bonanomi ha concluso la prima serata con alcuni utili consigli: non utilizzare il cellulare a tavola da parte di tutta la famiglia, affrontare il tema della tecnologia in maniera trasversale - come ad esempio costruire insieme un viaggio museale con Google Art Project – e non stigmatizzare la tecnologia, ma imparare a conoscerla. “Non possiamo colpevolizzare il mezzo, ma l’utilizzo. La tecnologia è utile, ma è necessario capire i meccanismi che la governano”.
B.V.
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