Paderno, rapina in tabaccheria: uno nega, l'altro confessa. E da dieci anni si attende


Michele Schettini, rendendo esame, ha negato ogni addebito. Mario Errichiello, reo confesso già da tempo, ha chiesto – nuovamente – di essere ammesso al patteggiamento, con i difensori che nel motivare la reiterazione dell'istanza hanno esplicitato al collegio il loro intento: riuscire a chiudere questa partita con la giustizia ottenendo per il loro assistito la messa in continuazione con una sentenza già irrogata a suo carico per un ulteriore episodio di rapina, episodio commesso a pochi giorni dal fatto oggetto del procedimento ancora pendente. 10 anni fa, insomma.

E' tornato all'attenzione del collegio giudicante del Tribunale di Lecco l'assalto a mano armata patito nel tardo pomeriggio dell'11 aprile 2013 dai titolari – padre e figlio - della Tabaccheria Non Solo Fumo di Paderno D'Adda. Quel giorno due rapinatori fecero irruzione nel negozio - uno brandendo un coltello, l'altro pistola in pugno – riuscendo a farsi consegnare nel volgere di qualche istante l'incasso: poco meno di 6.000 euro.

A giudizio due giovani di Terno D'Isola. Michele Schettini, nipote del più celebre “Tonino” (divenuto collaboratore di giustizia), assistito dall'avvocato Luca Del Bue del Foro di Bergamo, ha optato per il dibattimento, convinto di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti.
Accomodandosi al microfono, questa mattina, ha ribadito di avere la coscienza pulita. “Non c'ero, lo posso giurare sulle persone più care che ho al mondo” ha detto rispondendo alle domande del sostituto procuratore Pasquale Gaspare Esposito, intenzionato a “indagare” dove fosse il pomeriggio della rapina e i suoi rapporti con una serie di soggetti, alcuni dei quali poi indagati per fatti analoghi commessi in terra bergamasca. Proprio per un'altra rapina, datata 12 marzo 2013 – un mese prima di quella di Paderno – Schettini, a suo tempo, ha patteggiato. Con lui quel giorno – ha ricordato – c'era il fratello gemello, dettaglio che ha solleticato, chiaramente, qualche curiosità.
Ed un'altra rapina parrebbe essere anche nel casellario (ha patteggiato anche lui) di Mario Errichiello, per il quale si sta procedendo separatamente. Il giovanotto – difeso dagli avvocati Mauro Bresciani e Alessandro Berti – dopo essersi visto rigettare in prima battuta il patteggiamento, aveva optato per il rito abbreviato. Con la decisione rimessa oggi in discussione per effetto della Legge Cartabia che ha consentito all'imputato di reiterare la richiesta di adire al rito alternativo.
Per sciogliere la riserva sul punto, la causa è stata aggiornata al prossimo 30 marzo.

Alla stessa data è prevista anche la discussione per Schettini, dopo la rinuncia all'audizione dell'unica testimone oculare – una ragazza che stava prendendo un caffè al bar h.24 attiguo alla tabaccheria – che parrebbe aver visto in volto il bergamasco. La stessa, ora residente in Inghilterra, pur regolarmente citata, quest'oggi non si è presentata. Le parti hanno acconsentito all'acquisizione del verbale con le dichiarazioni a suo tempo rese ai Carabinieri, ritenendo così completata l'istruttoria.



A. M.
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