Merate, Collegio Manzoni: con i vari cantieri è difficile parlare di scuola accogliente e inclusiva
Lanfranco Consonni
Questo disagio va a sommarsi ad un altro: quello del rischio di perdere la collaborazione di molti educatori per una vicenda ben nota ai tuoi lettori, grazie ai puntuali articoli del tuo ottimo collaboratore Marco Pessina, alle lettere recapitate a Mol da genitori ed educatori preoccupati, nonché oggetto del tuo ultimo editoriale pubblicato pochi minuti fa.
Non meno di dieci giorni fa nella sessione del consiglio comunale è stato presentato e approvato il cosiddetto Piano per il diritto allo studio, un documento molto dettagliato che analizza in termini numerici e qualitativi lo stato delle scuole della nostra città, e distribuisce risorse che vanno a finanziare attività e progetti complementari con la didattica. Riascoltando la registrazione, alla luce della problematica situazione del collegio Manzoni, mi è sembrato inappropriato il motto scelto dall’assessore Franca Maggioni per introdurre il lavoro: “Una scuola accogliente, inclusiva e in rete con il territorio”
Come si può considerare “accogliente” una scuola sistemata in un eterno cantiere?
Ricordiamo che già nel periodo autunnale il ritardo dei lavori per la pavimentazione del cortile ha costretto alunni ed insegnanti a iniziare l’anno scolastico in situazioni di forte disagio. Ora, in un altro momento impegnativo dell’anno scolastico, si costringono di nuovo alunni e insegnanti a complicati traslochi e sistemazioni di fortuna. Tutto questo dopo anni scolastici caratterizzati da didattica a distanza e problemi organizzativi dovuti al covid 19.
La fine di questi lavori è prevista per dicembre, per cui anche il primo quadrimestre del prossimo anno scolastico sarà precario. E poi, visti i precedenti, vien da chiedersi: dicembre di quale anno?
Mi vien da pensare: se avessi un figlio in quinta elementare cercherei di indirizzarlo a Calco, Cernusco o Robbiate. Lasciamo perdere i cattivi pensieri e torniamo alla registrazione del consiglio comunale.
Nel suo intervento il consigliere di minoranza Patrizia Riva esprime parere positivo per il fatto che si lavori per migliorare la struttura dell’edificio, ma si chiede, e invita anche la giunta a domandarsi se lo storico edificio del Collegio Manzoni sia idoneo a ospitare una scuola media che possa dirsi veramente efficiente e più aperta con il territorio. Domanda interessante, e non nuova. Sono andato a risentire alcune registrazioni. Ogni volta che se ne è presentata l’occasione il capogruppo di Cambia Merate Aldo Castelli non ha mai mancato di porre alla giunta questo suo dubbio, “Il collegio Manzoni è idoneo ad ospitare una scuola media che possa valere anche per i prossimi decenni? Una scuola pronta per le prossime sfide?” Domanda ripetuta più volte, in diverse sessioni del consiglio, accompagnata ogni volta dal suggerimento di costituire una commissione di esperti per esaminare lo stato di fatto.
Ricordiamo fra l’altro che nel complesso manca anche lo spazio per allestire una mensa, per cui non sarebbe nemmeno possibile proporre orari che prevedano lezioni al pomeriggio.
Comunque, con buona pace di tutti, le preoccupazioni e i suggerimenti di Aldo Castelli sono finiti nel più completo disinteresse da parte della giunta e del gruppo di maggioranza.
Probabilmente Merate ha bisogno di un nuovo edificio per ospitare una scuola media, una struttura che possa rispondere alle esigenze del futuro, e molto probabilmente anche del presente. Ma non lo sapremo mai, perché né il sindaco, né gli assessori più o meno alla partita si pongono il problema.
Direttore, so che stai pensando che questo è solamente il mio semplice e insignificante pensiero, frutto di preoccupazioni di un profano, non informato sui fatti. Per questo mi piacerebbe sentire qualche parere più autorevole, magari di persone più coinvolte. Ad esempio gli insegnanti, i genitori degli studenti, gli operatori dell’informazione. Sempre che l’argomento non sia troppo banale per essere affrontato, oppure costituisca un tabù. Dimenticavo, fra le disgrazie della nostra scuola anche quella di essere orfana di un dirigente scolastico titolare e stabile da parecchi anni. Situazione perlomeno strana, dato che Merate è per numero di abitanti la seconda città della provincia di Lecco. Possibile che la politica locale non possa dire nulla in proposito?
Per concludere, permettimi di porre un saluto e un grazie sincero alla dottoressa Rita Gaeni. Ho saputo che il suo incarico di direzione dell’ufficio servizi sociali e istruzione della nostra città terminerà a breve. Un grazie sincero, Rita, perché con competenza e dedizione hai aiutato le amministrazioni che si sono succedute negli anni a conoscere e sostenere il sistema scolastico della nostra città.
Lanfranco Consonni