Merate: cani, giardini e divieti
Troverei onesto concludere non solo con :
Alla luce di quanto sopra riportato si chiede all'Amministrazione Comunale, nella figura del Sindaco, di rivedere i divieti e rendere fruibile ai cani i luoghi sopra citati.
Presidente Comitato Civico Ambiente Elena Calogero
Ma anche richiedendo al Signor Sindaco un aumento dei controlli ed una condivisione dei dati sulle sanzioni comminate che potrebbero diventare, perché no, un misuratore della efficienza di un amministrazione.
Invece in Italia per pressappochismo si fanno leggi e/o divieti, si comanda ma non si controlla, poi qualcuno patisce i risultati del liberalismo o proibizionismo senza controlli.
E con tutte le aree verdi non adibite a parco comunale, uno deve proprio portare il proprio cane in un parco comunale?
Sacrificando la libertà di chi vorrebbe magari sdraiarsi sul prato, ma deve fare i conti con le deiezioni degli amati canidi?
Perché poi il grado di civiltà dei possessori è tutto lì da misurare, partendo dai marciapiedi di questi inverni asciuttissimi.
Ed il proprietario di quel bestione che ad Abbadia Lariana si posa sul mio asciugamano ed orina sul bordo e sembra quasi farne una colpa a me di stare lì sul bagnasciuga?
Evento ripetitori su una spiaggia Toscana?
E quella proprietaria di quell'altro bestione che si erge su due zampe e posa le sue sue anteriori sul petto della mia compagna. E si ! Vuole solo giocare! Gli artigli con dietro 50 Kg se li avesse posati il mio cane sul suo petto, mi avrebbe chiesto un risarcimento milionario!
Estendiamo la questione animali ai piccioni da cui i cittadini devono ripararsi chiudendo i propri balconi con fitte reti, perché, poverini i piccioni, non si può fare niente?
Concludiamo salomonicamente che responsabili di tutto ciò sono alla fine gli umani? Peccato che siamo degradati ad una piccionocrazia.
I piccioni liberi, gli umanoidi in gabbia.
Oppure no?