Da Olgiate a Calco accanto alle donne iraniane


In occasione della Giornata internazionale della donna 2023 molte sono le iniziative, promosse da associazioni e Comuni del meratese, in onore di coloro che, prive di qualsivoglia diritto, combattono e protestano per ottenere libertà, ultimo alla ribalta delle croanca l'Iran. Tra i vari eventi, nel pomeriggio di domenica 5 marzo lo Sportello Antiviolenza Officina Donna, assieme a l'Altra Metà del Cielo, telefono donna di Merate, ha organizzato una passeggiata chiamata "Camminiamo insieme alle donne iraniane".


Con partenza alle ore 15.00 dalla chiesa di Calco, le partecipanti, che per l'occasione indossavano indumenti gialli - colore della giornata internazionale della donna - si sono incamminate tamburellando e suonando oggetti a percussione, scandendo lo slogan "Donna, Vita, Liberta!". Diversi i cartelloni portati lungo il porcorso ed esibiti alla cittadinanza, con frasi, pensieri e volti di donna ma anche uomini impriogionati e uccisi per aver protestato in difesa dei diritti. In testa al serpentone, con tanto di megafono, sono state lette frasi di protesta ed in difesa delle donne. Attorno alle 16 l'arrivo alla palestra della scuola di Olgiate Molgora, in viale Sommi Picenardi. Qui la referente di Officina Donna, ed ex sindaco di Olgiate, Dorina Zucchi ha introdotto l'ospite Taraneh, che ha raccontato la storia delle proteste femminili in Iran e la repressione dittatoriale del brutale governo.

Durante il regno dello scià Reza Pahlavi (1925-1941), le donne ottennero il diritto di voto e furono incoraggiate ad abbandonare il velo e ad adottare abiti occidentali. Tuttavia, dopo la rivoluzione islamica del 1979, il governo introdusse leggi che limitavano i diritti delle donne e imponevano restrizioni sulla loro partecipazione sociale e politica. Le attiviste iraniane hanno cercato di combattere queste restrizioni attraverso la resistenza pacifica, organizzando manifestazioni e proteste pubbliche. Nel corso degli anni, le donne sono state in grado di guadagnare gradualmente più diritti, tra cui la possibilità di votare, lavorare, studiare e partecipare alla vita pubblica. Tuttavia le repressioni del governo islamico sono continuate, mantenendo la figura della donna come una cittadina di classe inferiore. La morte di Mahsa Amini, 22 anni, il 16 settembre scorso a Teheran, arrestata dalla polizia perché non portava il velo in modo corretto, ha scatenato la rivolta in tutto il Paese, e una dura repressione da parte del regime. Gli iraniani chiedono ora con ancor più forza uno Stato libero dal dogmatismo religioso e politico in cui prevalgano la dignità umana e la giustizia e dove tutti possano godere di una società equa e non discriminatoria.

Taraneh

"L'Iran è un Paese giovane. Molti cittadini coinvolti nelle proteste appartengono alla fascia d'età tra i 15 ed i 25 anni, tutti uniti sotto il motto 'Donna, Vita, Libertà!'. Questo mi fa ben sperare per un futuro migliore" ha concluso Taraneh. Successivamente la palestra ha ospitato un concerto, con il repertorio rock della MusicarteBand di Merate, che ha fatto ballare tutti.
M.Pen.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.