Mandic: risposte sugli anestesisti e sulle strategie aziendali
In merito all'articolo del 21 febbraio 2023 a firma "mela" ed alla conseguente lettera del Signor Bosisio, si precisa quanto segue.
È certo evidente che la strategia aziendale è quella di avere personale dipendente ma non esiste possibilità di impedire, neppure a mano armata, le dimissioni di personale che ritiene di accettare altre proposte lavorative.
Le due anestesiste cui si fa riferimento nell'articolo hanno dato le dimissioni dalla ASST di Lecco nel 2022 per andare a lavorare con contratto libero-professionale di 30 ore alla settimana presso un'altra struttura sanitaria accreditata.
Successivamente, essendo diventate medici che operano in regime libero-professionale, hanno risposto ad un avviso pubblicato dalla ASST di Lecco costantemente alla ricerca di anestesisti con diverse forme di reclutamento consentite.
È evidente, quindi, che non si tratta di una strategia messa in atto dalla ASST di Lecco che pubblica mediamente tre concorsi per anestesisti all'anno e ciononostante non riesce a reclutare il personale di cui ha la necessità, con contratto di dipendenza.
Proprio per non lasciare scoperti i servizi, l'ASST di Lecco si attrezza con tutte le forme contrattuali lecite e, tra le varie forme di reclutamento di personale medico, vi è anche la possibilità di acquisire professionisti con contratti libero-professionali, come è sempre avvenuto per tutte le specialità.
Rispetto al punto 3) della lettera del Signor Bosisio, assicuro che la dirigenza non ha in questo momento obiettivi di razionalizzazione della spesa legata al personale bensì non riesce a trovare i professionisti di cui ha bisogno, nonostante i continui ripetuti concorsi pubblicati.
Tale situazione, come è noto a tutti, riguarda quasi tutte le Aziende Ospedaliere a livello nazionale.
È certo evidente che la strategia aziendale è quella di avere personale dipendente ma non esiste possibilità di impedire, neppure a mano armata, le dimissioni di personale che ritiene di accettare altre proposte lavorative.
Le due anestesiste cui si fa riferimento nell'articolo hanno dato le dimissioni dalla ASST di Lecco nel 2022 per andare a lavorare con contratto libero-professionale di 30 ore alla settimana presso un'altra struttura sanitaria accreditata.
Successivamente, essendo diventate medici che operano in regime libero-professionale, hanno risposto ad un avviso pubblicato dalla ASST di Lecco costantemente alla ricerca di anestesisti con diverse forme di reclutamento consentite.
È evidente, quindi, che non si tratta di una strategia messa in atto dalla ASST di Lecco che pubblica mediamente tre concorsi per anestesisti all'anno e ciononostante non riesce a reclutare il personale di cui ha la necessità, con contratto di dipendenza.
Proprio per non lasciare scoperti i servizi, l'ASST di Lecco si attrezza con tutte le forme contrattuali lecite e, tra le varie forme di reclutamento di personale medico, vi è anche la possibilità di acquisire professionisti con contratti libero-professionali, come è sempre avvenuto per tutte le specialità.
Rispetto al punto 3) della lettera del Signor Bosisio, assicuro che la dirigenza non ha in questo momento obiettivi di razionalizzazione della spesa legata al personale bensì non riesce a trovare i professionisti di cui ha bisogno, nonostante i continui ripetuti concorsi pubblicati.
Tale situazione, come è noto a tutti, riguarda quasi tutte le Aziende Ospedaliere a livello nazionale.
Non ci guida quindi la "riduzione dei costi fissi" e tantomeno la fantasiosa possibilità di premialità delle dirigenze legate al contenimento delle spese sul personale, ma al contrario un forte impegno, almeno di questa ASST, a ricoprire con contratti di dipendenza tutti i posti vacanti.
Paolo Favini -Direttore Generale ASST Lecco