Risposta al sig. Emilio in campo sanitario
Carissimo Sign. Emilio, io non so dove lei vive, che attività svolge e se le sue condizioni economiche risultino fiorenti, posso semplicemente dedurre dalle sue aspre ed infondate critiche rivolte nei confronti del Sign. Germano Bosisio, che, a mio modesto avviso, lei è completamente fuori strada e non legge mai la Costituzione italiana.
La salute è un diritto sancito dalla nostra Carta Costituzionale e va tutelata in tutte le sue forme e come ben sa i cittadini contribuiscono al sistema sanitario con ritenute ben specifiche, siano essi lavoratori pubblici e privati o semplici pensionati, è sufficiente verificare le buste paga o i cedolini pensionistici. Non mi si venga a dire che con un sistema del tutto privatistico e con l'ingresso di Cooperative si riusciranno a risolvere gli annosi problemi legati alla Sanità Pubblica.
Il nostro Paese, negli ultimi 30 anni non ha mai fatto dei seri investimenti nell'ambito sanitario, destinando sempre di più meno fondi e risorse per rilanciare le strutture sanitarie pubbliche.
I famosi Ospedali divenuti " CASE DI COMUNITA" molto sofferenti e prive di personale medico ed infermieristico rappresentano il vero neo di una cattiva Riforma Sanitaria, oltre ai vari plessi ospedalieri accorpati o soppressi in buona parte e che stanno creando disparità enormi fra le varie classi sociali ed economiche, forse sarebbe il caso di andare a rivedere l'intero sistema che fa acqua da tutte le parti dopo i vari scandali e ruberie sia a destra che a manca.
Lei, sign. Emilio, mente spudoratamente, io, invece, le dico semplicemente che occorre più collaborazione fra settore pubblico e privato, ma non vi deve essere l'esclusività a spingere sulle molteplici convenzioni, esautorando e smantellando le strutture pubbliche esistenti e che andrebbero ricreate, ad iniziare dai PRONTO SOCCORSO, laddove assistiamo a lunghe e penose attese snervanti e controproducenti. Possiamo affermare che, viste le cronache dei giorni nostri, ovviamente le colpe non possono ricadere sugli operatori sanitari o sul personale medico, molto carenti e spesso presi di mira ingiustamente. Ci sarebbe molto da discutere, però ho notato che le sue osservazioni appaiono molto insipide e peccano di lungimiranza e di scarsa rettitudine, in sostanza non aprono a nuovi scenari positivi, per cui sarebbe opportuno che sia le Regioni che lo Stato Centrale si adoperassero in tal senso andando incontro alle vere esigenze dei cittadini, evitando costi proibitivi e spreco di denaro pubblico, perchè in sostanza questi MALI del secolo, NUOCIONO ALLA SALUTE PUBBLICA DI TUTTI I CITTADINI.
Cordiali saluti
La salute è un diritto sancito dalla nostra Carta Costituzionale e va tutelata in tutte le sue forme e come ben sa i cittadini contribuiscono al sistema sanitario con ritenute ben specifiche, siano essi lavoratori pubblici e privati o semplici pensionati, è sufficiente verificare le buste paga o i cedolini pensionistici. Non mi si venga a dire che con un sistema del tutto privatistico e con l'ingresso di Cooperative si riusciranno a risolvere gli annosi problemi legati alla Sanità Pubblica.
Il nostro Paese, negli ultimi 30 anni non ha mai fatto dei seri investimenti nell'ambito sanitario, destinando sempre di più meno fondi e risorse per rilanciare le strutture sanitarie pubbliche.
I famosi Ospedali divenuti " CASE DI COMUNITA" molto sofferenti e prive di personale medico ed infermieristico rappresentano il vero neo di una cattiva Riforma Sanitaria, oltre ai vari plessi ospedalieri accorpati o soppressi in buona parte e che stanno creando disparità enormi fra le varie classi sociali ed economiche, forse sarebbe il caso di andare a rivedere l'intero sistema che fa acqua da tutte le parti dopo i vari scandali e ruberie sia a destra che a manca.
Lei, sign. Emilio, mente spudoratamente, io, invece, le dico semplicemente che occorre più collaborazione fra settore pubblico e privato, ma non vi deve essere l'esclusività a spingere sulle molteplici convenzioni, esautorando e smantellando le strutture pubbliche esistenti e che andrebbero ricreate, ad iniziare dai PRONTO SOCCORSO, laddove assistiamo a lunghe e penose attese snervanti e controproducenti. Possiamo affermare che, viste le cronache dei giorni nostri, ovviamente le colpe non possono ricadere sugli operatori sanitari o sul personale medico, molto carenti e spesso presi di mira ingiustamente. Ci sarebbe molto da discutere, però ho notato che le sue osservazioni appaiono molto insipide e peccano di lungimiranza e di scarsa rettitudine, in sostanza non aprono a nuovi scenari positivi, per cui sarebbe opportuno che sia le Regioni che lo Stato Centrale si adoperassero in tal senso andando incontro alle vere esigenze dei cittadini, evitando costi proibitivi e spreco di denaro pubblico, perchè in sostanza questi MALI del secolo, NUOCIONO ALLA SALUTE PUBBLICA DI TUTTI I CITTADINI.
Cordiali saluti
Francesco Mastropaolo