Retesalute: Educativa Scolastica e SAD alla Coop. Valdocco. Ai lavoratori il tempo indeterminato e migliori condizioni. Ai Comuni-Soci il rilancio dell’ASP con l’affido dei servizi
L'avvicendamento tra cooperative nella gestione dell'Educativa scolastica nel Meratese e Casatese ha tutta l'aria di trasformarsi in un grosso terremoto tettonico. Il sentore che registriamo è di una spiccata tensione tra gli addetti ai lavori e negli uffici comunali, oltre che ovviamente tra le famiglie. I tempi sono strettissimi e in gioco c'è l'assistenza a ragazzi molto sensibili, con difficoltà a relazionarsi con persone estranee. In diversi casi ogni piccolo cambiamento nella routine è vissuto in modo traumatico dall'assistito.
A seguito di un bando di gara, è stata individuata la cooperativa Animazione Valdocco sia per l'Educativa scolastica sia per l'Assistenza domiciliare, per un impegno dunque sia mattutino che pomeridiano degli educatori. Per il supporto scolastico alle superiori invece ci sarà il Consorzio Blu Società Cooperativa Sociale [clicca QUI]. La fetta maggiore è dunque della Animazione Valdocco, una solida realtà torinese presente dal 1980, che ha ampliato negli anni il suo raggio di azione tra Piemonte, Liguria e Lombardia. Conta circa 1.500 soci lavoratori per 300 servizi. L'affidamento varrebbe da marzo a dicembre del 2023, ma il bando ammette già una possibile ripetizione dal 1° gennaio al 31 luglio 2024, in modo da garantire la continuità educativa per l'intero prossimo anno scolastico.
La sede di Retesalute
La cooperativa, nella persona di Fabio Faustini, responsabile di Direzione - ha incontrato mercoledì mattina, 22 febbraio, il presidente dell'Assemblea dei soci di Retesalute, il sindaco di Merate Massimo Panzeri; il suo vice all'assemblea, il consigliere di Casatenovo Fabio Crippa; oltre ai vertici aziendali. La cooperativa torinese ha assicurato che applicherà pienamente agli educatori che vorranno mantenere il legame con gli utenti e il territorio il Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori delle Cooperative Sociali. L'assunzione avverrà alle medesime condizioni contrattuali precedentemente in essere: stesso monte ore settimanale, livello, scatti di anzianità maturati.
Non solo, da quanto filtra di quell'incontro di mercoledì, le assunzioni dei lavoratori riassorbiti sarebbero a tempo indeterminato. Faustini ha parlato anche di attività di formazione per i suoi educatori. Inoltre: "qualora ve ne fosse la possibilità, la coop offrirà al personale riassorbito l'opportunità di incrementare il monte ore settimanale ampliando il proprio incarico lavorativo e conseguentemente il proprio reddito, senza alcun obbligo da parte del lavoratore di accettare tale offerta" è quanto riportato in un documento che, tramite Retesalute, la Animazione Valdocco ha fatto avere ai Comuni soci.
La cooperativa, che probabilmente terrebbe a mettere radici in Brianza, nel colloquio avrebbe mostrato piena apertura e disponibilità ad agire di concerto con gli Enti locali per intercettare al meglio le peculiarità dei singoli casi e dei modelli gestionali diffusi sul territorio. La Animazione Valdocco risponde già a degli standard di qualità certificati, le cui pratiche verrebbero dunque ad implementare le modalità in essere, il tutto sempre in accordo con le parti in gioco.
Un nuovo incontro di presentazione si terrà lunedì prossimo, 27 febbraio, davanti ai sindaci, poco prima dell'assemblea dell'Ambito, che potranno avanzare domande ed esprimere le criticità del contesto che si è venuto a creare.
Il punto da risolvere nell'immediato in realtà dipende poco dall'aggiudicatario entrante, quanto da quelli in scadenza, che avrebbero già svolto colloqui con i loro educatori dipendenti al servizio di Retesalute e li avrebbero in buona parte ricollocati, con inizio nei nuovi posti dal 1° marzo all'8 giugno. Il problema sarà dunque di gestire la fase di avvicendamento con un numero adeguato di educatori, cosa che appare complicatissima stante i ricollocamenti già pattuiti. Retesalute starebbe lavorando per ottenere una continuità da Consolida almeno per i primi quindici giorni di marzo. Che si spera possano bastare per evitare l'interruzione di un pubblico servizio.
L'attuale affidamento scade formalmente il 28 febbraio, a seguito di una serie di proroghe che non potevano essere protratte ulteriormente. Questa procrastinazione è stata l'effetto dell'accumulo delle perdite economiche di Retesalute, di cui i sindaci erano a conoscenza ancora prima che divenissero di dominio pubblico. Questo è ciò che ha sostenuto la Giudice del Lavoro Federica Trovò nella sentenza di assoluzione di due ex dipendenti additate come le responsabili del tracollo dell'azienda speciale [clicca QUI]. Nell'assolvere le due ex dipendenti la Giudice ha motivato: "Emerge poi che la situazione di crisi finanziaria dell'azienda fosse ben nota ai soci". E ancora: "la loro condotta omissiva si pone come causa diretta delle perdite". Scoperchiata la reale situazione contabile e finanziaria, i Comuni soci non hanno deciso di ripianare assumendosi delle responsabilità, ma di mettere in liquidazione l'azienda speciale. Retesalute è tornata in bonis, ma durante tutto la procedura di messa in liquidazione non si potevano effettuare nuovi bandi. Smantellato il collegio dei liquidatori, i suoi componenti - ben remunerati per i propri servigi - non hanno lasciato uno straccio di documentazione sulla ricostruzione dei bilanci. Il nuovo Consiglio di Amministrazione ha dovuto ricominciare da capo, allungando i tempi. Dunque l'accumulo di proroghe a cui non si poteva però andare oltre, anche se ad anno scolastico in corso.
Come già abbiamo avuto modo di scrivere, alla fine dell'anno scadono i contratti di servizio che i Comuni hanno dato in carico a Retesalute, tra cui l'Educativa scolastica. Da marzo a giugno, quindi in questi mesi, gli Enti locali dovranno comunicare all'azienda speciale se hanno intenzione di riconfermare la fiducia nell'azienda speciale che sta cercando di risalire la china, dopo che i soci stessi (i Comuni) l'avevano portata nel baratro.
Questo arido riepilogo non servirà ad arginare le preoccupazioni delle famiglie coinvolte, ma era necessario per mettere almeno dei punti fermi alla vicenda, in attesa dei prossimi aggiornamenti che non mancheranno.
Marco Pessina