Mandic: presentato il dottor Paolo Rossi, Direttore "Medicina della Complessità"

Nominato lo scorso 2 febbraio dal direttore generale di ASST Lecco Paolo Favini, il dottor Paolo Dionigi Rossi è il nuovo Direttore della Struttura Complessa di Medicina Generale del San Leopoldo Mandic. Nella mattinata di giovedì 23 febbraio, presso la sala riunioni dell'ospedale, si è tenuta una breve conferenza stampa di presentazione.

Prende il posto del dottor Stefano Crespi, andato in pensione lo scorso agosto, e della dottoressa Nicoletta Manzocchi, facente funzione in questi mesi. Il dottor Favini ha esordito mandando loro un ringraziamento ed è passato a presentare il nuovo Direttore della Struttura Complessa. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Milano, il dottor Rossi, classe 1967, si è specializzato in Geriatria presso il medesimo ateneo e ha conseguito un dottorato di ricerca in Fisiopatologia dell'invecchiamento. Entrato al Policlinico di Milano nel 1990 come studente, ne è uscito solo due settimane fa. In tutti questi anni ha lavorato sia nel team della Medicina d'Urgenza che in Geriatria. "È un giorno importante questo - ha detto il dottor Favini. - Il dottor Rossi ha vinto il concorso e prende servizio in questo territorio che ha bisogno di ulteriori stimoli nella Medicina della Complessità". Rossi, ha spiegato Favini, è anche un esperto di informatica medica, un fatto importante visto il continuo sviluppo di ASST Lecco anche in questa direzione. Oltre a questo, è appassionato di musica: suona batteria e pianoforte.

Ma che cos'è la Medicina della Complessità? A spiegarlo è stato il dottor Rossi stesso. "I pazienti complessi sono quei pazienti che hanno più patologie contemporaneamente e assumono diversi farmaci" ha detto, aggiungendo che i pazienti anziani attualmente sono circa il 22%, ma che nei prossimi anni arriveranno al 27%. "Bisogna essere pronti, la medicina multidisciplinare deve continuare a crescere. La medicina d'organo non basta più, è importante avere una visione più ampia dei pazienti e studiare come far interagire i farmaci tra loro". Spiegando che durante il suo percorso i suoi riferimenti sono stati il professore Antonio Randazzo per la Medicina d'Urgenza e il professor Carlo Vergani per la Geriatria, Rossi, riferendosi alla multidisciplinarità, ha detto: "È la medicina a cui sono stato educato".

In primo piano la dottoressa Valentina Bettamio, direttore medico di presidio


L'intenzione, spiegando che del Mandic ha avuto subito una buona impressione, è quella di collaborare con Dipartimento Fragilità. "Qui è una realtà partita ormai vent'anni fa, quando da altre parti ancora non se ne parlava" ha commentato. "Sarà importante collaborare, la presa in carico dei pazienti è la cosa più difficile. I pazienti dovranno entrare in un ampio percorso che vedrà coinvolte diverse figure, a partire dal medico di base, ed importante che tutto ciò avvenga presso l'abitazione del paziente stesso. Dobbiamo evitare il fenomeno del revolving door, ovvero quando un malato inizia a fare dentro e fuori dall'ospedale". La grossa sfida della medicina oggi, ha spiegato il medico, è riuscire a farsi carico del paziente nella sua complessità, non delle singole patologie. "La medicina è diventata una cosa enorme da studiare negli ultimi 50 anni e molti hanno scelto di rifugiarsi nelle iperspecialità - ha spiegato il dottor Rossi, - ma questo modello non funziona con i pazienti complessi, abbiamo bisogno di sviluppare conoscenze e non dover chiamare specialisti per ogni cosa". A tal proposito infatti, il dottor ha spiegato che punterà molto su due cose: lavorare in team, ragionando tutti insieme, e non smettere mai di imparare, continuando ad aggiornarsi anche al di là degli adempimenti obbligatori.


Della stessa idea anche il dottor Marco Soncini, Direttore del Dipartimento Medico, che ha spiegato che agire nell'ambito dipartimentale diventerà consuetudine. "Importante è poi la multidisciplinarità - ha aggiunto - che consente ai medici di confrontarsi". Parole di incoraggiamento al dottor Rossi sono giunte anche da Vito Corrao, direttore sanitario: "Grazie per essere arrivato nella nostra realtà. Mi fa piacere averla sentita dire che la sfida della medicina di oggi è quella di riuscire a gestire il malato a partire dal suo domicilio. È importante sviluppare e far crescere la rete assistenziale". A fare eco anche la dottoressa Valentina Bettamio, direttore medico del presidio di Merate: "Ci siamo già confrontati con il dottor Rossi. Non abbiamo perso tempo e abbiamo convenuto che c'è tanto da costruire e sviluppare insieme".

 

Il dottor Marco Soncini, la dottoressa Valentina Bettamio, il dottor Paolo Dionigi Rossi e il dottor Paolo Favini

E.Ma.
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