PM10: dopo un gennaio pulito a febbraio smog in impennata
Il 2022 si era chiuso con un mese di dicembre particolarmente inquinato da polveri sottili. O meglio la prima parte del mese aveva fatto registrare valori al di sotto della soglia massima di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, poi però dal giorno 19 complice una situazione climatica statica – sole senza vento – il PM10 era salito a 58. Nei dieci giorni successivi, con un paio di eccezioni, i valori erano risultati sempre superiori al cosiddetto “valore limite”. La punta più alta si era registrata il giorno 20 con 74, il livello più alto verificato nell’intero agglomerato milanese che comprende le province di Como, Varese , Monza Brianza e Lecco, oltre al capoluogo di regione. Cattiva l’aria il giorno di Natale (59) e l’ultimo dell’anno (61).
Gennaio 2023, invece, era iniziato con l’aria pulita, grazie a qualche pioggia e a molto vento. Il giorno 1 risentiva ancora della situazione di fine anno con un valore di 64 µg/mc. Poi valori bassi con aria sostanzialmente pulita fino al giorno 30 con la sola esclusione del giorno 13 (53 µg/mc).
Dal giorno 30 però la situazione è andata peggiorando con valori molto elevati: 53 il 30 e addirittura 80 il 31. Occorre ricordare che il dato è la media sulle 24 ore per cui nelle ore diurne i valori sono decisamente più alti, due anche tre volte il limite di 50.
Nei primi 16 giorni di febbraio lo sforamento è stato registrato ben 7 volte con sei giorni consecutivi tra 50 e 68 µg/mc.
La normativa vigente concede fino a 35 superamenti nell’arco di un anno e una media massima di 40 µg/mc. come protezione della salute umana.
Dal giorno 17, grazie al vento che ha ripreso forza, la situazione è migliorata e anche oggi, giorno 18, il dato medio giornaliero dovrebbe attestarsi sotto il valore limite.
Gennaio 2023, invece, era iniziato con l’aria pulita, grazie a qualche pioggia e a molto vento. Il giorno 1 risentiva ancora della situazione di fine anno con un valore di 64 µg/mc. Poi valori bassi con aria sostanzialmente pulita fino al giorno 30 con la sola esclusione del giorno 13 (53 µg/mc).
Dal giorno 30 però la situazione è andata peggiorando con valori molto elevati: 53 il 30 e addirittura 80 il 31. Occorre ricordare che il dato è la media sulle 24 ore per cui nelle ore diurne i valori sono decisamente più alti, due anche tre volte il limite di 50.
Nei primi 16 giorni di febbraio lo sforamento è stato registrato ben 7 volte con sei giorni consecutivi tra 50 e 68 µg/mc.
La normativa vigente concede fino a 35 superamenti nell’arco di un anno e una media massima di 40 µg/mc. come protezione della salute umana.
Dal giorno 17, grazie al vento che ha ripreso forza, la situazione è migliorata e anche oggi, giorno 18, il dato medio giornaliero dovrebbe attestarsi sotto il valore limite.