Airuno: commemorati i martiri delle foibe con testimonianze

L’amministrazione comunale di Airuno, come ogni anno, ha deciso di commemorare i martiri delle foibe nel parchetto a loro dedicato, situato sotto il municipio, nella mattinata di venerdì 10 febbraio, giornata dedicata alla memoria di questo tragico massacro messo in atto dai partigiani jugoslavi a partire dal 1943 con la caduta del regime fascista, fino al 1945, per continuare però anche nel secondo dopoguerra.






Don Ruggero Fabris e il sindaco Alessandro Milani

Il sindaco Alessandro Milani si è riunito insieme ad alcuni membri dell'amministrazione comunale, don Ruggero Fabris, gli Alpini del gruppo locale, il comandante di Polizia Locale Enrico Badon e alcuni cittadini per porgere un fiore e dedicare un momento di silenzio alle vittime. Dopo il consueto rito di alzabandiera in onore dei caduti accompagnato dalle note del brano “Il silenzio” suonate da un membro della banda Giuseppe Verdi, il sindaco e il vicesindaco Adriana Rossi hanno dato lettura di due testimonianze. La prima, presa dal libro “Foibe” scritto dai docenti Raoul Pupo e Roberto Spazzali, narra di un uomo sopravvissuto miracolosamente alla morte per un colpo di pistola mancato, mentre la seconda è stata quella della studentessa Norma Cossetto, che dopo essere stata catturata dai partigiani di Tito e violentata, perse la vita nella foiba di Villa Surani tra il 4 e 5 ottobre 1943.





Un membro della banda e i consiglieri Gianfranco Lavelli, Bruno Ferrario e Simone Tavola






Alla lettura è seguito un momento di preghiera guidato da don Ruggero Fabris e un invito del sindaco a non dimenticare: “fino agli anni 80’ questa atrocità rimase un taboo, per questo oggi più che mai è necessario ricordare, dal momento in cui le guerre, che mai hanno smesso di infuriare, stanno dando vita a orrori analoghi che mettono alla luce un’indole di cattiveria che sembra non andarsene mai”.
I.Bi.
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