Osnago: alla Lo.Co. esperienze di mutualismo per andare incontro alla povertà diffusa


Il circolo Arci La Lo.Co. di Osnago con una serata dedicata ha promosso l'importanza della delle esperienze di mutuo aiuto e solidarietà alimentare. Un evento che avviene in occasione della seconda raccolta mensile di viveri presso i locali della stazione ferroviaria organizzata dal gruppo parrocchiale Il Pellicano con il progetto "Adotta una Famiglia". Da gennaio è infatti possibile lasciare le buste di alimenti al circolo nel primo fine settimana del mese. Un'adesione che rinsalda un percorso avviato durante la stagione più intensa del Covid quando, in pieno lockdown, i volontari dell'Arci, insieme a quelli del gruppo alpini, della Protezione civile e della parrocchia avevano rodato un sistema per la distribuzione di cibo e farmaci.

I pacchi alimentari raccolti al circolo La Lo.Co. per Adotta una Famiglia


La Lo.Co. aveva inoltre organizzato - sempre in collaborazione con Il Pellicano - per due anni consecutivi, nel 2020 e nel 2021, il progetto delle Scatole di Natale [clicca QUI], invitando le persone a preparare una scatola di regalo con all'interno qualcosa da indossare di pesante, un prodotto di bellezza, qualcosa da mangiare, un oggetto con cui passare il tempo e un biglietto con un pensiero gentile da destinare all'ignoto destinatario.

Norberto Ambrosiano a moderare il dibattito


Il circolo con l'occasione ha voluto valorizzare altre esperienze simili, che variano però dal contesto in cui si svolgono. A Milano, sempre durante il lockdown, è nata la Brigata Lena Modotti, composta da 400 attivisti, per portare ad anziani e disabili la spesa e alle famiglie in difficoltà economica delle cassette alimentari. Il gruppo si è poi strutturato in un'associazione di promozione sociale ribattezzata "Mutuo Soccorso Milano", a cui è stato devoluto il ricavato della cena solidale a base di ortaggi e verdure invenduti e prossimi ad essere scartati, seppur ancora buoni per essere mangiati.

L'attivista Stella Brambilla

A presentare le attività dell'associazione MSM è stata Stella Brambilla. I numeri sono piuttosto impressionanti: circa 300 pacchi distribuiti settimanalmente dalla sede, uno spazio occupato dal centro sociale Lambretta, ad altrettanti soggetti in difficoltà nelle zone 2 e 3 del capoluogo lombardo. "Ci anima lo spirito mutualistico. Il pacco crea un legame che va oltre la semplice consegna. È uno scambio, un'occasione di conoscenza dei problemi che vivono le persone che ricevono i nostri pacchi. A nostra volta, ci possiamo fare testimoni e portatori di questi bisogni" ha riassunto Brambilla. I volontari cucinano con le materie prime recuperate dall'invenduto di una rete di negozi e bar, oltre che dell'ortomercato di Milano.


L'attivista ha poi spiegato che l'attività di Mutuo Soccorso Milano si è ramificata, sempre durante il lockdown, per rispondere all'emergenza abitativa nella città meneghina. È nato il progetto "Drago Verde" (nome preso in prestito dall'effige presente sulle fontanelle pubbliche di Milano), per supportare centinaia di persone senza casa, soprattutto senzatetto e migranti transitanti.


"Con quello che facciamo cerchiamo di recuperare rispetto a un sistema che dimostra di non funzionare. Il covid è un'emergenza che è finita, ma ce ne sono molte altre. Il Comune di Milano porta dei nuovi sacchi a pelo ai senzatetto, ma è la stessa Istituzione che con le camionette di AMSA ne porta via tanti altri. Quale rapporto di fiducia cerca di raggiungere così facendo?" si è domandata Stella Brambilla, ammettendo la difficoltà di comunicazione con Palazzo Marino. Un altro attivista ha riportato gli screzi avuti con l'amministrazione comunale per ottenere una sede consona. Per il Comune l'associazione si sarebbe dovuta trasferire in locali che necessitavano di mezzo milione di investimenti per la loro riqualificazione.

Daniele Vanoli


È poi intervenuto Daniele Vanoli, in rappresentanza del circolo Arci Spazio condiviso di Calolziocorte che durante la pandemia ha attivato un numero di telefono di mutuo aiuto. Da quella tessera SIM condivisa sono emerse diverse esigenze, raggiungendo una quarantina di nuclei famigliari. Ad oggi sono stati consegnati circa 4 mila pacchi alimentari, attualmente il ritmo è di circa un centinaio alla volta. Per i primi due mesi la distribuzione è avvenuta porta a porta, poi si è optato per il ritiro in sede: "Abbiamo assunto questa decisione intanto per evitare lo stigma di vedersi consegnato il pasto alla vista dei vicini di casa e poi per dare la possibilità alle persone di riprendere il filo della propria vita". Grazie al CSV è stata inoltre creata una rete di quindici associazioni confluite nel progetto "Save the food", per ridurre lo spreco alimentare servendosi della collaborazione con i contadini della zona ma anche della Grande Distribuzione Organizzata. In due mesi e mezzo sono state ricevute circa 2 tonnellate di alimenti, gestiti e tracciati con la piattaforma Regusto.

Paolo Strina


Paolo Strina, a nome di Adotta una famiglia", ha raccontato l'esperienza nota ad Osnago da una dozzina di anni. Il gruppo parrocchiale Il Pellicano rappresenta il punto di raccordo tra l'amministrazione comunale e la parrocchia. Entrambi gli Enti accedono a dei finanziamenti - statali nel primo caso e diocesani nell'altro - in grado di rendere efficaci delle azioni contro la povertà. L'attività si esplica nella raccolta e distribuzione di viveri, elargendo miratamente delle risorse per pagare le bollette o gli affitti per scongiurare gli sfratti. Vengono concessi dei micro-crediti, per instaurare un clima di fiducia con i proprietari delle case affittate e cercare di ridurre le rate. "In 12 anni abbiamo erogato 130 mila euro, ma solo nel 2021 sono stati 20.940. Per i pacchi alimentari aiutiamo 36 famiglie, vale a dire 128 persone, un trend in crescita dal 2018, che ha raggiunto il picco durante la pandemia, ma che non è più sceso" ha dettagliato Strina.

L'ex sindaco osnaghese ha poi commentato: "In una società che punta al merito, la povertà è vissuta come uno stigma, ma dobbiamo partire dalla considerazione che la povertà è anzitutto un fatto. Dobbiamo renderci conto che la società del futuro va costruita con il mutuo aiuto. L'alternativa sarebbe lo Stato, ma vediamo che si tira sempre più indietro. Prima c'era il problema della disoccupazione, adesso si aggiunge quello del lavoro povero. Intanto non esiste più lo spazio politico della sinistra perché si è privi di un tessuto sociale. Serve ricostituirlo. Quando c'era la sinistra lo si faceva. O si fa così o non c'è speranza". Un ragionamento apprezzato da tutti gli intervenuti, anche se provenienti da diverse estrazioni della sinistra, da quella militante e antagonista di Mutuo Soccorso Milano a quella più civica di Spazio condiviso a quella cattolica del gruppo Il Pellicano.

Enrico Penati e Giorgio Fassi

È seguita la cena di raccolta fondi per Mutuo Soccorso Milano. Le pietanze sono state cucinate in particolare con cibo recuperato dall'invenduto, come esempio di lotta allo spreco alimentare, proprio in occasione della 10^ Giornata di prevenzione dello spreco alimentare.


La serata è stata poi animata dalla musica a tinte blues. Per un disguido non è salita sul palco la band Deloreantellers. In compenso alla fisarmonica e alla voce una vecchia conoscenza del circolo Arci La Lo.Co., Enrico Penati, da anni nella scena blues milanese. È stato accompagnato alla chitarra da Giorgio Fassi. Il duo ha regalato al pubblico numerose improvvisazioni tratte da brani della tradizione americana, facendo riscoprire il fascino delle radici blues.
M. P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.